Giovanni Attilio Pozzo

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Giovanni Attilio Pozzo

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato20 dicembre 1933 –
LegislaturaXXVIII
Sito istituzionale

Dati generali
ProfessioneImprenditore

Giovanni Attilio Guglielmo Pozzo (Genova, 1º gennaio 1876Genova, 6 maggio 1965) è stato un imprenditore e politico italiano.
Fu amministratore delegato della Shell italiana (società "NAFTA") per circa 20 anni, a partire dal 1919, e presidente della stessa dal 1923.[1][2] Sotto la sua gestione la Shell italiana conobbe una rapida crescita ed espansione, grazie anche ai buoni rapporti politici[1] tra lo stesso Pozzo, nominato Senatore nel 1933, e il governo fascista. Lasciò la società il 27 aprile 1939.[1] Dopo la guerra, Pozzo fu dichiarato decaduto dalla carica il 10 gennaio 1946; dopo il ricorso dell'interessato, nel luglio dello stesso l'ordinanza di decadenza fu revocata e l'incarico di Senatore fu confermato, riconoscendo quindi l'assenza di un diretto sostegno al regime da parte di Pozzo[3].

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia decorato di Gran Cordone - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro decorato di Gran Cordone - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Santa Sede) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ a b c Italiana Petroli. 80 anni di attività 1912-1992, IP, 1992, SBN IT\ICCU\MIL\0305416.
  2. ^ Scheda senatore POZZO Giovanni Attilio, su notes9.senato.it. URL consultato il 22 dicembre 2020.
  3. ^ Fascicolo personale (PDF), su notes9.senato.it. URL consultato il 24 dicembre 2020.

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