Appassionato di tecnica, cambiò il sistema di frenaggio nella sua bici, non più solo con il freno anteriore, come si usava in quei tempi, ma con il doppio pattino davanti e dietro che equilibrava la frenata e permetteva una guida molto più disinvolta e allo stesso tempo sicura[senza fonte]. Passò professionista nel 1930, gareggiando con Thomann e Alcyon.
Fu il primo a centrare l'accoppiata Tour de France e mondiale nello stesso anno, il 1933. In stagione, dopo aver vinto una tappa alla Parigi-Nizza e chiuso al quinto posto della corsa, vinse tre frazioni al Tour de France, vestendo di giallo dopo la terza vittoria, nella dodicesima tappa a Marsiglia. Superati indenni i Pirenei, il 23 luglio poté festeggiare il successo finale nella corsa dopo 4395 km e oltre 147 ore di gara. Tre settimane dopo, il 14 agosto a Montlhéry, si impose in solitaria nella prova mondiale dei Professionisti, precedendo al traguardo di oltre 5 minuti il connazionale Antonin Magne, secondo classificato.
Nel 1934 al Tour de France vinse cinque tappe, ma, pur essendo uno dei favoriti per il successo finale, dovette accontentarsi dell'undicesima piazza generale finale. Nel 1935 divenne campione nazionale nella prova svoltasi ancora a Montlhéry; in stagione vinse anche una cronometro al Tour de France, corsa in cui chiuse sesto.[1] Nel 1936 vinse la Parigi-Roubaix precedendo in volata a tre i due belgi Romain Maes e Gaston Rebry. Fu nuovamente campione nazionale anche nel 1937 e nel 1939 (anno in cui passò a correre con Mercier).