Francesco De Angelis (pittore)

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Francesco De Angelis (... – ...; fl. XVIII secolo) è stato un pittore italiano.

Battaglia di Muret di Francesco De Angelis, chiesa di Sant'Anna, Montemiletto.

Poco si sa di questo pittore attivo agli inizi del Settecento in Campania, Puglia e Basilicata. Il suo primo incarico conosciuto risale al 1717, anno in cui dipinse un quadro per una chiesa ad Arzano di Napoli.[1] Nel 1723 è documentato a Montefusco e nel 1725 a Montefalcione in provincia di Avellino.

La sua prima opera nota è la Battaglia di Lepanto, dipinta nel 1717 nella sagrestia della chiesa di Sant'Agrippino ad Arzano. Nel 1723 dipinse la Madonna Incoronata e San Gioacchino per una chiesa di Montefusco, nel 1726 l'Assunta per la chiesa abbaziale di Santa Maria de Platea di Montefusco. In una cedola di pagamento del 1726, pubblicata da Nicola Spinosa, viene indicato come pittore attivo a Massa Lubrense.[2]

Un altro dato certo è che De Angelis entrò a far parte della schiera di pittori che ruotavano intorno alla figura del cardinale Orsini, futuro Papa Benedetto XIII, molto attivo in quel periodo nell'arcidiocesi di Benevento.[3] Nei suoi lavori, infatti, ritroviamo esclusivamente soggetti religiosi e devozionali riferibili a santi e beati dell'ordine domenicano e, nella maggior parte dei casi, legati al tema della lotta al catarismo.[3] Allo stesso autore appartiene anche il ciclo di affreschi sulla vita di San Domenico realizzato nell'ex convento domenicano di Montemiletto, i dipinti sui Santi domenicani eseguiti nel 1732 nell'adiacente chiesa di Sant'Anna, e una tela raffigurante San Vincenzo Ferreri del 1736.[4]

Nonostante le evidenti carenze informative dal punto di vista biografico, si è comunque potuto ricostruire una parte consistente della sua intensa attività lavorativa. Sappiamo che nel corso degli anni aveva realizzato molte opere in diverse località della Campania, a Montefusco, Montemiletto e Montefalcione, nella città di Benevento e nella sua estesa diocesi, a Maddaloni nel casertano, ad Arzano, Massa Lubrense e Ottaviano nel napoletano.

Per la Campania vi è da segnalare anche una notizia pubblicata dalla De Simone secondo la quale a De Angelis venne commissionato anche un San Michele Arcangelo per l'eremo dell'Incoronata di Nola.[5]

Nell'attesa di ulteriori indagini, la sua attività in Puglia è documentata solo dal Battesimo di Gesù, un olio su tela realizzato nel 1726 e conservato nella Basilica Cattedrale di Gravina di Puglia, paese natale del cardinale Orsini. In Basilicata il pittore realizzò altri due dipinti su tela per la cattedrale di Tursi: le Nozze di Cana e la Moltiplicazione dei pani e dei pesci, opere purtroppo andate distrutte da un incendio verificatosi nel 1988 e pertanto le stesse sono oggi note solo attraverso le documentazioni fotografiche. Sempre a Tursi, ma in questo caso nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, vi è un altro ciclo di affreschi attribuiti a De Angelis che riproducono la Sconfitta di Sennacherib, la Cacciata dei mercanti dal Tempio e il Sacrificio di Isacco.

La studiosa Elisa Canfora[6] attribuisce inoltre a De Angelis, sulla base di forti affinità stilistiche, una serie di altre opere: l'Ultima Cena, l'Immacolata e Santi, la Madonna del Rosario e Santi, il Giudizio Universale e una tempera su carta con La Pietà conservata nella cattedrale di Tursi. Altre due proposte di attribuzione provengono invece da D. Festa, secondo la quale sarebbe possibile attribuire al maestro anche altre due opere: una nella chiesa madre di Montalbano Jonico, ovvero l'Ultima Cena, e l'altra sullo stesso tema presente nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Pisticci.[6]

Galleria d'immagini

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  1. ^ De Francesco Angelis, su Catalogo generale dei Beni Culturali. URL consultato il 25 ottobre 2023.
  2. ^ Simone D'Anna 2021, p. 115.
  3. ^ a b Simone D'Anna 2021, p. 116.
  4. ^ Simone D'Anna 2021, p. 117.
  5. ^ Elisa Acanfora 2009, p. 227.
  6. ^ a b Elisa Acanfora 2009, p. 228.

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