Doroteo di Tiro

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
San Doroteo di Tiro
Miniatura dal Menologion di Basilio II
 

Discepolo di Paolo

 
Nascita255 circa, ad Antiochia
Morte362, ad Odissopoli
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Ricorrenza5 giugno (calendario gregoriano), 18 giugno (calendario giuliano)

Doroteo (Antiochia, 255 circa – Odissopoli, 362) vescovo di Tiro, a cui è tradizionalmente attribuito un testo apocrifo noto con il nome di Synopsis de vita et morte prophetarum, apostolorum et discipulorum domini, che contiene l'elenco dei Settanta discepoli.

Doroteo era un dotto presbitero di Antiochia e un eunuco, scrittore ecclesiastico e oratore, che subì la persecuzione e l'esilio all'epoca di Diocleziano. Ritornato in patria, fu fatto vescovo di Tiro, avrebbe preso parte al concilio di Nicea nel 325, ma fu esiliato a Odissopoli, l'odierna Varna, sul Mar Nero in Tracia da Giuliano l'Apostata. Qui Doroteo morì martire all'età di 107 anni, verso il 362.

Queste poche note biografiche sono raccontate da Teofane Confessore (758-817), nella sua Cronaca, scritta agli inizi del IX secolo.[1][2]

Critica storico-agiografica

[modifica | modifica wikitesto]

Storicamente è esistito un vescovo di Tiro di nome Doroteo, vissuto nel V secolo, che nel 458 sottoscrisse la lettera dei vescovi della Fenicia Prima all'imperatore Leone in seguito all'uccisione del patriarca alessandrino Proterio.[3]

Teofane Confessore (758-817), nella sua Cronaca, parla di un altro vescovo di Tiro di nome Doroteo, vissuto tra III e IV secolo, presbitero di Antiochia, già attivo all'epoca di Diocleziano e morto all'età di 107 anni nel 362 durante la persecuzione di Giuliano l'apostata.

La biografia di Teofane unisce in un unico testo le vite di due personaggi storici, menzionati nella Storia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea, il primo prete e il secondo martire:[2]

Teofane, attingendo ad altre fonti[8], avrebbe prolungato la vita del presbitero Doroteo, fatto vescovo di Tiro, fino alla persecuzione dell'imperatore Giuliano.[9]

Gli autori sono ancora divisi sull'attendibilità storica del vescovo di Tiro di cui parla Teofane.[10]

Pseudo-Doroteo

[modifica | modifica wikitesto]

Al vescovo Doroteo di Tiro del IV secolo è attribuito un testo, noto con il nome esteso di Synopsis de vita et morte prophetarum, apostolorum et discipulorum domini,[11] che contiene diverse cose, tra cui l'elenco dei Settanta discepoli, di cui parla il vangelo di Luca 10,1[12].[13]

Questo scritto in realtà è frutto di un autore bizantino sconosciuto, vissuto tra la fine dell'VIII secolo e la metà del IX secolo, ma attribuito a un Doroteo del IV secolo per conferire autorità e prestigio al testo.[14][2]

Il martirologio romano menziona due santi di nome Doroteo. Il 12 marzo è ricordato il martire Doroteo di cui parla Eusebio di Cesarea, assieme a Pietro e Gorgonio.

Il 5 giugno il martirologio celebra il vescovo Doroteo di Tiro, di cui parla Teofane:

«A Tiro in Fenicia, oggi Libano, san Doroteo, vescovo, che già da sacerdote patì molto sotto l'imperatore Diocleziano e, sopravvissuto fino ai tempi di Giuliano, sotto l'impero di quest'ultimo, all'età di centosette anni, si dice abbia onorato la sua veneranda vecchiaia con il martirio in Tracia.»

  1. ^ (EL) Theophanis, Chronographia, recensuit Carolus De Boor, Volumen I, Lipsiae, 1883, p. 24, linee 20-33.
  2. ^ a b c (FR) Pierre-Louis Gatier, Tyr dans les sources hagiographiques antiques, in : Pierre-Louis Gatier, Julien Aliquot, Lévon Nordiguian (ed.), Sources de l'histoire de Tyr. Textes de l'Antiquité et du Moyen-Age, Presses de l'Université Saint-Joseph et Presses de l'Ifpo, 2011, pp. 142-144.
  3. ^ (FR) Robert Devreesse, Le Patriarcat d'Antioche depuis la paix de l'église jusqu'a la conquête arabe, Paris, 1945, p. 195.
  4. ^ Eusebio di Cesarea, Storia ecclesiastica, VII, 32, 2-4.
  5. ^ (EN) Dorotheus 1, The Prosopography of the Later Roman Empire, vol. 1, p. 269.
  6. ^ Eusebio di Cesarea, Storia ecclesiastica, VIII, 1,4 e 6,1-5.
  7. ^ (EN) Dorotheus 2, The Prosopography of the Later Roman Empire, vol. 1, p. 270.
  8. ^ Autori recenti ritengono che la fonte del testo di Teofane sarebbe un autore ariano della fine del IV secolo: (EN) Philip R. Amidon, Philostorgius Church History, Atlanta, 2007, p. 229-230.
  9. ^ (FR) Roger Aubert, v. 13. Dorothée de Tyr, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XIV, Paris, 1960, coll. 691-692.
  10. ^ Cf. bibliografia in: Pietro Bertocchi, Doroteo di Tiro, Bibliotheca Sanctorum, vol. IV, coll. 829-830.
  11. ^ (EN) Dorotheus of Tyre, A Dictionary of Greek and Roman biography and mythology, William Smith, Ed.
  12. ^ Luca 10,1, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  13. ^ (ELLA) De septuaginta Domini discipulis, Patrologia Graeca, vol. 92, coll. 1059-1066.
  14. ^ (DE) Wolfgang Speyer, Die literarische Fälschung im heidnischen und christlichen Altertum, vol. 1, 2, München, 1971, p. 299.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN15584289 · ISNI (EN0000 0003 7408 7076 · CERL cnp00106494 · LCCN (ENn85035334 · GND (DE100110398 · BNF (FRcb12135923k (data) · J9U (ENHE987007260518605171