Discussione:Chiswick House

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"Nel Settembre del 1724 giunge a Londra Padre Matteo Ripa (1682-1746) da Eboli, un sacerdote proveniente da Pechino dove aveva lavorato, in qualità di incisore, presso la corte dell'Imperatore K'Ang Shi. L'imperatore cinese della dinastia Qing, aveva commissionato al sacerdote ebolitano l'intaglio su rame, con la tecnica dell'acquaforte, 36 vedute della sua villa a Ge-hol (150 miglia da Pechino). Il Ripa impiegò circa due anni per realizzare le vedute (in Cina non era praticata l'acquaforte e il scerdote dovette costruirsi tutte le attrezzature necessarie per pertare a termine l'opera richiesta). Nel 1714, rilegate a mo di libro, le consegna all'Imperatore K'Ang Shi che, entusiasta del lavoro, chiese al sacerdote di stamparne molte copie per poterle regalare ai suoi familiari, ai nobili e a quanti, ambasciatori e stranieri, arrivavano presso la sua Corte. Cosa rappresentavano le 36 vedute? La residenza estiva di Ge-hol si trovava nella Tartaria, una regione dal clima temperato e dove l'Imperatore amava trascorrere i mesi estivi per sottrarsi al caldo umido di Pechino. Il luogo orograficamente appropriato alle funzioni e alle esigenze personali dell’Imperatore, si presentava come la sintesi progettuale di una filosofia tutta orientale, l’intera opera architettonica riusciva a coniugare, in maniera non invasiva, le modifiche ambientali e territoriali, operate dagli architetti di Corte, nel pieno rispetto della natura. L’intera residenza era stata costruita in una valle circondata da monti e irrigata da un fiume docile e sereno d'estate ma che tuttavia si ingrossava, a volte, allo sciogliersi dei ghiacci e delle nevi. Nel grande parco, mimetizzate tra il verde, vi erano disposte graziose abitazioni per gli ospiti e per i servi, circondate da piccoli laghi pescosi nei quali si riflettevano, oltre alle degradanti colline circostanti, anche alberi da frutta molto rari, padiglioni, ponti, viali e templi, questi ultimi chiamati Miao con, al loro interno, idoli guardati e serviti notte e giorno da “Tausci” (Sacerdoti del demonio), che erano Eunuchi vestiti di giallo. Al suo arrivo a Londra, il nostro sacerdote fu invitato a Corte da Re Giorgio I° presso il quale fu ospite fisso fino alla sua partenza per l'Italia (avvenuta il 5 di Ottobre del 1724). Durante la permanenza a Corte, il sacerdote Ebolitano regalò a Sua Maestà la stampa di una carta geografica da lui incisa su 44 lastre di rame e che riproduceva le povince cinesi compreso i territori limitrofi (conservata presso la Map Room della Britsh Library di Londra) e di sicuro regalò a Lord Burlington una copia del libro inciso per K’Ang Shi con le 36 vedute della sua Villa di Ge-Hol, conservato presso il British Museum di Londra. Niente di più probabile che Lord Burlington, affascinato dai racconti del sacerdote italiano e dalle illustrazioni dei giardini cinesi, dovendo egli lavorare ai progetti di Chiswick assieme a William Kent, venisse influenzato dalla filosofia dei giardini Cinesi e una volta realizzata la sua villa, anche gli architetti successivi. Prof Paudice Vincenzo incisore"

--Etienne (Li) 19:59, 2 mar 2011 (CET)[rispondi]