Discussione:Caterina d'Aragona

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Vi siete dimenticati di mettere nel elenco dei consorti Arturo fratello maggiore di Enrico VIII. Inseritelo vi prego.

Correzione titoli regali di Caterina e miglioramento dell'esposizione di alcuni fatti storici[modifica wikitesto]

Propongo questa discussione per migliorare la pagina in questione che, come si legge, è la traduzione della omologa pagina in inglese (parimenti carente di informazioni storiche). A mio avviso, essendo il personaggio in questione spagnolo, doveva essere tradotta la pagina in spagnolo (più completa), comunque, mi è stato fatto notare che per proporre delle modifiche migliorative ad una pagine si deve aprire una discussione e supportare le proposte di modifica da fonti.

Primo punto di modifica: i titoli spettanti a Caterina. Caterina era la figlia di due sovrani regnanti, Isabella di Castiglia e Ferdinando II di Aragona (dato storico accertato). La sua Casa Regnante era la Casa di Trastàmara (fatto storico accertato anche nella pagina di Wikipedia), quindi il suo nome era Caterina di Trastàmara. Era principessa reale di Castiglia in quanto figlia di Isabella I Regina Proprietaria di Castiglia e Léon (fonte: “Le sei mogli di Enrico VIII”, A. Fraser, pag. 14 e 15, versione italiana) e la legge di successione al trono di Castiglia e Léon “consentiva alla figlia maggiore di succedere alla madre qualora questa fosse morta senza figli maschi” (fonte: “Le sei mogli di Enrico VIII”, A. Fraser, pag. 15, versione italiana), quindi Caterina era per diritto di nascita Principessa Reale di Castiglia e Léon, per eredità materna - nel suo stendardo ci sono entrambi gli stemmi della Castiglia (castello), del Léon (leone) e dell’Aragona (strisce giallo-rosse). Caterina era anche principessa reale d’Aragona in quanto figlia di Ferdinando II Re d’Aragona (fatto noto) e portava di diritto la bandiera dell’Aragona. I titoli completi di Caterina di Trastàmara, quindi, sono: Infanta di Spagna (fonte: “Le sei mogli di Enrico VIII”, A. Fraser, pag. 14, versione italiana), ove la parola “infanta” significa principessa di rango reale, poiché Infanta di Castiglia e Léon e Infanta d’Aragona. Quindi, il nome corretto se non si vuole utilizzare il cognome Trastàmara, sarebbe: Caterina, Infanta di Spagna - essendo l’unione della Spagna nata dall’unione matrimoniale tra Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona,

Secondo punto della modifica: Sulla pagina Wikipedia relativa si legge: “Comunque, la morte di Isabella significava una diminuzione del "valore" di Caterina sul mercato matrimoniale; la Castiglia era un regno ben più grande dell'Aragona ed era stata ereditata dalla sorella maggiore di Caterina, Giovanna, ritenuta mentalmente instabile. Apparentemente, il matrimonio fu rinviato finché Enrico fu grande abbastanza, ma Enrico VII rimandò tanto a lungo circa la questione della dote non saldata di Caterina da far dubitare che il matrimonio avrebbe mai avuto luogo”. L’allusione che la morte della madre di Caterina abbia diminuito il “valore” di lei sullo scacchiere internazionale non è corretto, poiché la sua appartenenza alla Casa Reale di Spagna (o di Castiglia e d’Aragona, se preferite) è già stato appurato al punto precedente, più corretto sarebbe citare direttamente “Le sei mogli di Enrico VIII”, A. Fraser, (pag. 43, versione italiana) ove si legge: “sulla scacchiera delle combinazioni matrimoniali europee erano però apparse alcune nuove pedine. Caterina non costituiva più il miglior partito disponibile a Enrico VII, come era stato quindici anni prima, all’epoca del primo contratto di fidanzamento con Arturo. C’erano, per esempio, le nipoti dell’Imperatore Massimiliano, cioé le figlie di suo figlio Filippo il Bello e della sorella di Caterina, Giovanna: se Carlo (futuro Carlo V del Sacro Romano Impero), nato nel 1500, era in assoluto il partito più ambito d’Europa, anche le sue sorelle Eleonora e Isabella rappresentavano opzioni interessanti. C’erano poi la neonata principessa francese Claude, per il momento unica figlia di Luigi XII e di Anna di Bretagna, e la decenne Margherita d’Angouleme, al cui fratello Francesco spettava in eredità il trono di Francia (dove era in vigore la legge salica), se re Luigi fosse morto senza eredi maschi. Inoltre, Caterina non era l’unica giovane vedova sulla scena europea. Anche l'arciduchessa Margherita, già sua cognata, che in seconde nozze aveva sposato Filiberto di Savoia, recentemente era rimasta di nuovo vedova”. Citare direttamente “Le sei mogli di Enrico VIII”, A. Fraser, permetterebbe di far comprendere meglio ai lettori, le dinamiche matrimoniali dei sovrani d’Europa.

Grazie, Aleyra V.