Chronicon centulense

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Il Chronicon centulense (Cronaca dell'abbazia di Saint-Riquier) è una cronaca del XII secolo opera di Hariulfo, monaco di Saint-Riquier, poi abate dell'abbazia di Oudenburg, tra Ostenda e Bruges.

Caratteristiche dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

Ferdinand Lot, che ne realizzò l'edizione critica nel 1896, ha elencato 38 fonti narrative differenti, di cui molte pertinenti all'abbazia:

La visione di Carlo il Grosso e l'epopea di Gormont et Isembart, riferite da Hariulfo, ci donano una prospettiva originale sulla vita pubblica e le passioni popolari. Oltre a ciò, l'opera di Hariulfo ha il grande merito di aver conservato i testi di diplomi e carte i cui originali perirono nell'incendio di Saint-Riquier del 1311.

Storia del manoscritto[modifica | modifica wikitesto]

Il manoscritto autografo, dopo molte vicissitudini, ritornò a Saint-Riquier per finire distrutto nell'incendio del 1719. Su di esso era stata basata la prima edizione a stampa da parte di Luc d'Achery, in Veterum aliquot scriptorum qui in Galliæ bibliothecis, maxime Benedictinorum, latuerant, Spicilegium, Parigi, 1655-1677.

A partire da numerose copie manoscritte ed edizioni antiche, Ferdinand Lot compose l'edizione critica che oggi ha veste di autorità.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]