Coordinate: 44°51′15.5″N 10°06′15.5″E

Chiesa di Santa Caterina (Fidenza)

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Chiesa di Santa Caterina
Santuario della Beata Vergine delle Grazie
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàParola (Fidenza)
Indirizzovia Emilia
Coordinate44°51′15.5″N 10°06′15.5″E
Religionecattolica di rito romano
Titolaresanta Caterina
Diocesi Fidenza
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzioneentro il XIV secolo
Completamento1749

La chiesa di Santa Caterina, nota anche come santuario della Beata Vergine delle Grazie, è un luogo di culto cattolico dalle forme barocche, situato a lato della via Emilia a Parola, frazione di Fidenza, in provincia di Parma e diocesi di Fidenza; fa parte del vicariato di Fidenza.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il luogo di culto originario fu edificato in epoca medievale; la più antica testimonianza della sua esistenza risale al 1347, quando la cappella, fino ad allora dipendente dalla chiesa di Coduro, fu elevata a sede di parrocchia autonoma su richiesta degli abitanti di Parola.[1]

Nel 1354 il tempio fu citato nel Liber extimi universi cleri parmensis, voluto dal vescovo di Parma Ugolino de' Rossi, tra le cappelle dipendenti dalla pieve di Borgo San Donnino.[1]

Nel 1601 il luogo di culto fu aggregato alla nuova diocesi di Borgo San Donnino e nel 1663 fu elevato a prepositura.[1]

Agli inizi del XVIII secolo la cappella medievale, contenente una venerata immagine quattrocentesca di Santa Caterina, si rivelò ormai inadeguata ad accogliere i numerosi pellegrini che vi si recavano;[2] per questo motivo nel 1741[1] furono avviati i lavori di costruzione di un nuovo tempio molto più ampio, inglobando l'antico edificio che fu trasformato in una delle cappelle laterali; la chiesa barocca,[2] progettata su modella del santuario della Gran Madre di Dio di Fidenza, fu completata nel 1749.[3]

Agli inizi del XX secolo il campanile fu sopraelevato con l'aggiunta di una lanterna.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata e lato est
Facciata e lato ovest

La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da cappelle, con ingresso a nord e presbiterio absidato a sud.

La simmetrica facciata monumentale, interamente intonacata, è suddivisa orizzontalmente in due parti da un alto cornicione modanato in aggetto. Inferiormente si elevano sei lesene binate coronate da capitelli dorici; al centro è collocato l'ampio portale d'ingresso, inquadrato da una cornice mistilinea e sormontato da una lapide marmorea; ai lati gli spazi sono decorati con specchiature con angoli smussati. Superiormente si ergono, in continuità con quelle centrali sottostanti, quattro lesene binate coronate da capitelli compositi; nel mezzo si apre un ampio finestrone ad arco mistilineo, delimitato da due lesene e sormontato da un arco ribassato; ai lati gli spazi sono ornati con specchiature mistilinee; alle estremità si allungano due volute, che terminano in due vasi ai margini. A coronamento del prospetto si staglia un largo frontone circolare, spezzato da due lesene binate e sormontato da quattro vasi e da una croce centrale.

Al termine del fianco sinistro si erge su tre ordini l'alto campanile intonacato; la cella campanaria si affaccia sulle quattro fronti attraverso ampie monofore ad arco a tutto sesto, delimitate da lesene coronate da capitelli compositi; in sommità, oltre il cornicione perimetrale in aggetto, si erge una lanterna a base ottagonale, illuminata da otto finestrelle ad arco tutto sesto scandite da lesene; a coronamento si staglia una piccola cupola a base ottagonale

All'interno la chiesa accoglie vari antichi dipinti.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Parrocchia Parola, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 19 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2018).
  2. ^ a b c Santuario Beata Vergine delle Grazie, su vaticano.com. URL consultato il 19 marzo 2018.
  3. ^ Itinerario 1, su terrediverdi.it. URL consultato il 19 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2018).
  4. ^ I dintorni, su fidenzaweb.it. URL consultato il 19 marzo 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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