Campodenno

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Campodenno
comune
Campodenno – Stemma
Campodenno – Bandiera
Campodenno – Veduta
Campodenno – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
Amministrazione
SindacoDaniele Biada (lista civica) dal 17-5-2010 (3º mandato dal 22-9-2020)
Data di istituzione6-9-1952
Territorio
Coordinate46°15′N 11°02′E / 46.25°N 11.033333°E46.25; 11.033333 (Campodenno)
Altitudine534 m s.l.m.
Superficie25,02 km²
Abitanti1 510[2] (31-10-2021)
Densità60,35 ab./km²
FrazioniDercolo (Dércol[1]), Lover (Lóer[1]), Quetta (Chèta[1]), Termon (Termón[1])

Località: Cressino (Cressìn[1]), Ischia, Maso Bolner, Maso Sant'Angelo, Segonzone (Segonzón o Sgonzón)

Comuni confinantiDenno, Spormaggiore, Sporminore, Ton, Ville d'Anaunia
Altre informazioni
Cod. postale38010
Prefisso0461
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT022037
Cod. catastaleB525
TargaTN
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 3 224 GG[4]
Nome abitanticampodennesi
Patronosan Maurizio
Giorno festivo22 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Campodenno
Campodenno
Campodenno – Mappa
Campodenno – Mappa
Posizione del comune di Campodenno all'interno della provincia di Trento
Sito istituzionale
Campodenno da Malga Boldrina

Campodenno (Ciampdadén[1] in noneso[5], Campodén in dialetto trentino[6]) è un comune italiano di 1 510 abitanti della provincia di Trento, situato ad una trentina di chilometri dal capoluogo, nella Comunità di Valle della Val di Non (C6).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

L'altezza sul livello del mare del municipio è 534 metri, tutto il territorio risulta compreso tra i 269 e i 2.678 metri, per un'escursione altimetrica complessiva pari a 2.409 metri. Il territorio comunale si estende su una superficie di 25,37 chilometri quadrati, per una densità abitativa di 56,54 abitanti per chilometro quadrato.[7]

Il santo patrono di Campodenno è S. Maurizio e Compagni e si festeggia il 22 settembre.

Le ricorrenze patronali delle frazioni sono: a Dercolo Santo Stefano il 26 dicembre, a Lover Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria l'8 dicembre, a Quetta Sant'Egidio il 1º settembre e a Termon Natività di San Giovanni Battista il 24 giugno.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo significa "campo di Denno", formazione comune nella toponomastica nonesa (un altro esempio è Campo Tassullo).[8] Il nome dovrebbe derivare dal fatto che il paese ecclesiasticamente appartenesse alla pieve di Denno, oppure essere legato alla famiglia de Enno.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Descrizione araldica dello stemma: Trinciato: nel primo d'argento al leone di rosso linguato dello stesso armato d'oro, salente una gradinata (9) di nero posta sulla trinciatura, reggente con le branchie una stella (5) d'oro per inchiesta; nel secondo una scacchiera di rosso e d'argento originata da tre trinciature e otto troncature.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati raccolti nel censimento del 2001 gli abitanti del comune erano 1 436 (715 maschi e 721 femmine) divisi in 537 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,67 componenti. Il numero di abitazioni è 667. Nel censimento del 1991 per il comune di Campodenno risultava una popolazione pari a 1 390 abitanti, per cui nel decennio 1991-2001 si è registrata una variazione percentuale di abitanti pari al +3,31%.

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Ripartizione linguistica[modifica | modifica wikitesto]

Nel censimento del 2001, 297 abitanti del comune si sono dichiarati "ladini".[9]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1928 il comune viene soppresso e i suoi territori aggregati al comune di Denno; nel 1952 il comune viene ricostituito con i suoi territori unitamente ai territori degli ex comuni di Dercolo, Lover, Quetta e Termon staccati dal comune di Denno (Censimento 1951: pop. res. 1554).[10]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Sul territorio del comune sono presenti 29 attività industriali con 89 addetti pari al 27,73% della forza lavoro occupata, 19 attività di servizio con 117 addetti pari al 36,45% della forza lavoro occupata, altre 23 attività di servizio con 81 addetti pari al 25,23% della forza lavoro occupata e 19 attività amministrative con 34 addetti pari al 10,59% della forza lavoro occupata. Risultano occupati complessivamente 321 individui, pari al 22,35% del numero complessivo di abitanti del comune.[7]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
5 giugno 1995 14 maggio 2000 Mariano Maines Lista civica Sindaco
15 maggio 2000 9 maggio 2005 Mariano Maines Lista civica Sindaco
10 maggio 2005 16 maggio 2010 Mariano Maines Lista civica Sindaco
17 maggio 2010 10 maggio 2015 Daniele Biada Lista civica Sindaco
11 maggio 2015 in carica Daniele Biada Lista civica Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f E. Quaresima, 1991, p. XXIV
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 125, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
  7. ^ a b Campodenno in breve, su comune.campodenno. URL consultato il 20 maggio 2024.
  8. ^ G. Mastrelli Anzilotti, 2003, p. 333
  9. ^ Nel 2001 erano il 17,54% dei residenti | Trentino, su trentinocorrierealpi.gelocal.it. URL consultato il 10 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2013).
  10. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Bettotti, La nobiltà trentina nel medioevo (metà XII - metà XV secolo), Bologna, Il Mulino, 2002. (online)
  • Laura Dal Prà (a cura di), I Re Magi e il santo eremita. La chiesa di Quetta, Trento, Provincia autonoma di Trento. Soprintendenza per i beni storico-artistici, 2010.
  • Aldo Gorfer, Le valli del Trentino. Guida geografico-storico-artistico-ambientale. Trentino occidentale, Calliano (TN), Manfrini, 1975, ISBN 978-88-7024-118-1.
  • Giulia Mastrelli Anzilotti, Toponomastica trentina: i nomi delle località abitate, Trento, Provincia autonoma di Trento. Servizio Beni librari e archivistici, 2003.
  • Enrico Quaresima, Vocabolario anaunico e solandro, Firenze, Leo S. Olschki, 1991 [1964], ISBN 88-222-0754-8.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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