Arca noae

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Arca di Noè
Arca noae
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumMollusca
SubphylumConchifera
ClasseBivalvia
SottoclassePteriomorphia
OrdineArcida
SuperfamigliaArcoidea
FamigliaArcidae
SottofamigliaArcinae
GenereArca
SpecieA. noae
Nomenclatura binomiale
Arca noae
Linnaeus, 1758
Sinonimi

Arca noae var. suprapectinata Coen, 1929
Arca noe Linnaeus, 1758
(errore ortografico)
Arca noea Linnaeus, 1758
(errore ortografico)
Arca noe var. abbreviata
Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1891
Arca noe var. albida Monterosato, 1916
Arca noe var. arcuata Monterosato, 1916
Arca noe var. atra Monterosato, 1916
Arca noe var. bifurcata Monterosato, 1916
Arca noe var. clausa
Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1891
Arca noe var. expansa Monterosato, 1916
Arca noe var. immensa Monterosato, 1916
Arca noe var. ktenasi Sakellariou, 1958
Arca noe var. latipes Monterosato, 1916
Arca noe var. maravelakisi Sakellariou, 1958
Arca noe var. pessima Monterosato, 1916
Arca noe var. sandalina Monterosato, 1916
Arca noe var. stricta Monterosato, 1916
Arca noe var. suprapectinata Coen, 1929
Arca noe var. transversa
Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1891
Arca noe var. truncatula Monterosato, 1916
Arca noe var. typica Monterosato, 1916
Arca noe var. ventricosa Monterosato, 1916
(Fonte: WoRMS)

L'arca di Noè (Arca noae Linnaeus, 1758), anche detto mussolo, è un mollusco bivalve appartenente alla famiglia Arcidae.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Conchiglia con le valve identiche, quadrangolari, la parte interna liscia. Spesso risulta ricoperta dalla spugna Crambe crambe o, meno frequentemente, da Spirastrella cunctatrix. Fino a 10 centimetri.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Molto sensibile agli spostamenti, si chiude immediatamente non appena avverte un possibile pericolo.

L'arca di Noè possiede più di 100 piccoli occhi, ciascuno dei quali è formato da più di 200 unità sensibili alla luce.[2]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Molto comune in tutto il Mar Mediterraneo su fondali rocciosi o detritici, da 0 a 100 metri di profondità, a cui si attacca tramite il bisso, più raro nelle zone della costa campana dove è stato sottoposto in passato a pesca intensiva.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ WoRMS World Register of Marine Species, su marinespecies.org. URL consultato il 2 giugno 2013.
  2. ^ Alessandro Minelli, Il grande dizionario illustrato degli animali, Firenze, Edizioni primavera, 1992, p. 32, ISBN 8809452445.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Guido Poppe, Yoshihiro Goto, European Seashells Volume 2 (Scaphopoda, Bivalvia, Cephalopoda), ISBN 3-925919-10-4.
  • Egidio Trainito, Mauro Doneddu, Conchiglie del Mediterraneo, 2005ª ed., Milano, Il Castello, 2005, ISBN 88-8039-449-5.

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