Ananehel

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Ananehel o Hananehel o Cananel è un nome ebraico, che significa "Grazia di Dio"[1]. Può indicare:

Edificio di Gerusalemme

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La torre di Hananehel o Hanahel o Cananel è un edificio di Gerusalemme, utilizzato dal profeta Geremia (31,38) e dal profeta Zaccaria (14,10) per indicare uno degli estremi della Gerusalemme escatologica.

Papa Gregorio Magno diede un'interpretazione allegorica del brano di Geremia:

«E' anche detto dal Profeta Geremia, La città sarà costruita al Signore, dalla torre di Ananehel fino alla porta dell'angolo, e andrà avanti aldilà dello standard di misura. Giacche' nessuno in verità ignora che la Santa Chiesa è la città del Signore. Ma Ananehel è interpretato la grazia di Dio, e due mura si incontrano in un angolo. La città del Signore sarà dunque costruita dalla torre di Ananehel fino alla porta dell'angolo: poiché la Santa Chiesa, iniziando dall'altezza della grazia Divina, si costruisce fino all'entrata di entrambe le genti, ossia, Ebrei e Gentili.»

Origene menziona che in un testo esoterico viene citato un angelo con questo nome che sarebbe stato inviato da Dio a confortare Ester affinché trovasse grazia presso il re Assuero:

«Reperimus autem nos in quodam secretiore libello scriptum quasi angelum quemdam esse gratiae, qui etiam vocabulum ex gratia traheret, Ananehel enim dicitur (86), quod est interpretatum gratia Dei. Hoc ergo scriptura illa continebat, quod missus esset a Domino iste angelus ad Esther, ut ei gratiam daret apud regem.»

Secondo M.R. James questo testo sconosciuto potrebbe trovarsi nella continuazione perduta dell'opera "Le Antichità Bibliche", anticamente attribuita a Filone d'Alessandria, ma oggi considerata spuria ("Pseudo-Filone"). Nella parte dell'opera sopravvissuta, infatti, l'autore inventa analogamente un angelo sconosciuto alla Bibbia, che interviene a confortare Davide[4].

Origene osserva, inoltre, che nella maggior parte dei manoscritti il nome era storpiato in "Anahel" o confuso con Anamehel, il nome del figlio di Sallum citato sempre da Geremia (32,8):

«(86) Mss. etiam plerique habent Anahel: sed rectius ms. unus, Ananehel. Ita etiam interpretatum reperies Anameel filium Salom, in Jerem. cap XXXII, vers. 8 tom III.»

Un errore tipografico nella suddetta opera di James è probabilmente la causa per cui questo nome viene oggi storpiato in "Ananchel". Questa versione erronea è contenuta in una enciclopedia facilmente accessibile[5]

  1. ^ Commentary on Jeremiah, san Girolamo, trad. Michael Graves, Book Six, p. 204, n.230
  2. ^ Morals on the Book of Job, papa Gregorio Magno, trad. J. Bliss, Libro XXVI, p. 112:
  3. ^ Opera Omnia, p. 1209
  4. ^ Pseudo-Philo, The Biblical Antiquities of Philo, translated by M.R. James, 1917, p.73. Nelle ristampe si cerchi la nota al termine dell'introduzione.
  5. ^ Dictionary of Angels, di Gustav Davidson, p. 18.

Voci correlate

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