Vita privata (film 1961)

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Vita privata
Marcello Mastroianni e Brigitte Bardot
Titolo originaleVie privée
Paese di produzioneItalia, Francia
Anno1962
Durata104 min
Generedrammatico
RegiaLouis Malle
SoggettoLouis Malle
SceneggiaturaJean-Paul Rappeneau, Louis Malle
ProduttoreCIPRA Parigi - C.C.M Roma
Distribuzione in italianoMetro-Goldwyn-Mayer (1962)
FotografiaHenri Decaë
MontaggioKenout Peltier
MusicheFiorenzo Carpi
ScenografiaBernard Evein
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

Vita privata (Vie privée) è un film del 1962 diretto da Louis Malle.

Pellicola di produzione italo-francese con protagonisti Brigitte Bardot e Marcello Mastroianni.

Un film che è una sorta di documentario sulla vita di una giovane attrice, Jill, tanto osannata dal pubblico, quanto criticata e odiata per la sua vita sfrenata. Critiche che vengono concretizzate dall'odio che le sputa in faccia una cameriera che, senza alcun riguardo, le dà della sgualdrina per i nudi nei suoi film e gli innumerevoli amanti nella vita privata. Jill ha un tracollo: non vuole più uscire di casa, ma i produttori dei suoi film la convincono a partecipare ad un evento mondano, dove il contatto con una folla impazzita la mandano in delirio e le sue grida di terrore stringono il cuore dello spettatore. Sarà Fabio, interpretato da un misurato ed enorme Marcello Mastroianni, a prendersi cura di lei, dopo che è scappata dalla clinica con la complicità di un'infermiera. Fabio dirige una famosa rivista di arte venduta in tutta il mondo, ma trova il tempo di prendersi cura della giovane Jill e di innamorarsene teneramente. Le scene finali del film sono girate a Spoleto, durante il famoso festival di musica e danza. Fabio cura la versione in italiano di un dramma tedesco ed è occupato con l'allestimento dello spettacolo. Jill, che l'ha raggiunto per restargli accanto, vive suo malgrado un secondo isolamento, perché la sua presenza e la folla di curiosi e fotografi che genera, impediscono a Fabio di lavorare. È durante la messinscena del dramma di Kleist che assistiamo ad un evento non tanto inaspettato, con la dissolvenza finale più lunga e struggente della storia del cinema. Louis Malle dirige un film dai colori sgargianti che ricordano i quadri degli impressionisti. Inserisce dei fermo immagini per mostrarci, con delle espressioni inequivocabili, i sentimenti e i pensieri di Jill; è tutto al suo posto e nulla stona nella pellicola neppure la canzone cantata dalla Bardot prima della scena finale: "Sidonie", la storia di una ragazza che non si accontenta di un solo amante, ma che non trova la felicità. Proprio come Jill che tutti amano o disprezzano, ma che nessuno vuol capire.

Seppur frutto di una co-produzione tra Francia e Italia, la versione italiana si presenta con un montaggio sensibilmente diverso da quello originale e un diverso uso della voce narrante.[senza fonte]

L'ultima parte del film è girata a Spoleto

Colonna sonora

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La canzone Sidonie, colonna sonora del film, deve la versione italiana ad Alberto Testa. Slow moderato la musica è di J.-M. Rivière e Y. Spanos, arrangiamenti di A. Giacomazzi; dischi Barclay.

Distribuzione

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Il film è stato presentato a Parigi il 31 gennaio 1962 e in Italia il 21 aprile.

«[...] Il film ha un fondo gracile, ma merita tanto di cappello per la forma, tutta a stacchi, che nelle immagini e nei colori è splendida. E al centro dello spettacolo vibra una Bardot di cento fogge una più deliziosa dell'altra, e di forte, sebbene monocorde, espressione. Malle e Decae hanno fatto come i reporters del film: l'hanno perseguitata giungendo a una resa plastica che ha pochi riscontri nel corricolo bardottiano. Essa ha un solo rivale in fotogenia Spoleto

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