Utente:Xendor/Sandbox

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Teatro Comunale

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Il Teatro Comunale di Carpi, costruito tra il 1857 e il 1861, si affaccia su Piazza Martiri ed è incastonato fra i Giardini Comunali, la sede dell'Amministrazione Comunale e il castello dei Pio. Gli interni, molto raffinati, sono tutt'oggi perfettamente conservati e, a parte le candele che sono state sostituite con oggetti ornamentali, per quelle ai lati dei palchi, o con più moderne lampadine elettriche, per quelle che fornivano l'illuminazione vera e propria, è originale in ogni sua parte.

Il soffitto è decorato con delle allegorie delle muse e delle relative arti (poesia, musica, prosa e teatro), mentre dietro al sipario, si cela un immenso quadro, grande quanto l'apertura del palcoscenico, rappresentante un paesaggio verde con delle ragazze che vi si riposano

Cenni storici

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I palchettisti del Teatro Vecchio costituirono nel 1848 una società per poter raggiungere la somma, che il governo centrale si era rifiutato più volte di concedere, necessaria alla costruzione di un nuovo teatro. La Società che con rogito del 1856 si era impegnata ad assumersi l’onere delle spese, incaricò Claudio Rossi, professore della scuola di disegno, esponente con Cesare Costa della corrente neoclassica modenese. Rossi presentò due progetti. La commissione scelse il progetto più "tradizionale "in linea col teatro-tempio consueta ai primi dell'ottocento. Nel marzo 1857 si diede avvio ai lavori che terminarono quattro anni dopo con l’inaugurazione dell’11 agosto 1861, in scena "Il Rigoletto" di Giuseppe Verdi.

Un pronao aggettante sui gradini di pietra, poggiato su quattro colonne doriche e coronato da un ampio timpano, caratterizza fortemente la facciata del nuovo teatro.Sopra di esso, in corrispondenza della cavea, più arretrato, si alza un "sottofrontone" con un finestrone semicircolare decorato in rilievo dalla figura allegorica della Musica e dell’Arte Drammatica.

Nel 1860 divenuti insostenibili i costi di realizzazione, la Società cedette i diritti all’Amministrazione Comunale che ne acquisì la proprietà anche se l’impegno della Società palchettisti fu ugualmente ricordato nella facciata dove si legge "Societas erexit MDCCCLVIII"

Un giardino nel retro del teatro e una teoria di busti con personaggi importanti della città delimita lo spazio teatrale e ne esalta il ruolo nello spazio cittadino. Dall’atrio interno decorato con stucchi dorati, di forma ellittica si accede ai servizi di biglietteria, guardaroba, bar e alla sala dello spettacolo. Un primo restauro fu eseguito nel 1939 e nel 1978-1981 il Comune curò un importante progetto di ristrutturazione e consolidamento . Il Teatro funziona regolarmente con una propria stagione dalla sua fondazione ad oggi: prosa, concerti e balletti sono le attività che occupano l’intero periodo delle annate teatrali collocate tra l’autunno e la primavera.

Monumenti e luoghi d'interesse

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  • La civiltà rinascimentale ha lasciato a Carpi una delle più belle piazze d'Italia[1], Piazza dei Martiri, chiusa sul lato occidentale da un unico lungo portico di 52 colonne e dal lato settentrionale dalla cattedrale manierista di Santa Maria Assunta, iniziata nel Cinquecento e terminata tre secoli più tardi.
  • Il Castello, o Palazzo dei Pio, si affaccia invece sul lato orientale della piazza; è un insieme di edifici di stile medievale (la torre merlata di Passerino Bonaccolsi), rinascimentale (la cilindrica Uccelliera, la lunga facciata, il torrione di Galasso Pio all'estremità sinistra) e seicentesca (di quest'epoca è la pur sobria Torre dell'orologio). All'interno è notevole la Cappella, con affreschi di Bernardino Loschi e Vincenzo Catena.
  • il Castelvecchio, in piazzale Re Astolfo, dedicato al celebre sovrano longobardo.
  • sulla stessa piazza si affaccia inoltre la chiesa più antica della città (di fondazione longobarda), la pieve romanica di Santa Maria in Castello, da sempre chiamata dai carpigiani semplicemente La Sagra.
  • la chiesa di San Nicolò con i suoi chiostri, bell'esempio di architettura cinquecentesca.
  • i portici (tra cui quello del grano) di corso Alberto Pio, terminanti in piazza Garibaldi.
  • La Chiesa di Santa Chiara in Corso Fanti che conserva all'interno il corpo della "Beata" Camilla Pio di Savoia, fondatrice nel 1500 dell'annesso Monastero delle Clarisse, tutt'ora presente.
  • La Chiesa del Ss. Crocifisso (detta del Cristo o dell'Adorazione), unica chiesa di architettura barocca in città.
  • La Chiesa patronale di San Bernardino da Siena
  • La sinagoga di Via Rovighi, un tempo zona del ghetto, chiusa al culto agli inizi del '900, che sarà adibita a sede della Fondazione Campo di Fossoli. Al suo interno si conservano pregevoli architetture e alcuni arredi.

Dopo i lavori iniziati nel 2005, il centro storico di Carpi è stato ristrutturato: la maggior parte delle colonne sono state ristuccate mentre Corso Alberto Pio, la via che congiunge piazza Martiri a piazza Garibaldi (piazzetta), è stata completamente rinnovata con un nuovo pavimento di pietra bianca, piante, panchine e lampioni. Dal mese di novembre si è inaugurata la nuova biblioteca multimediale nella sede della ex manifattura "Loria", edificio storico completamente ristrutturato.

Nel 2008, in coincidenza con il centenario della vittoria di Dorando Pietri della maratona alle olimpiadi di Londra nel 1908 da parte , è stata inaugurata una statua dedicata all'atleta.

Template:Pianeti Warhammer 40.000

Caliban, nell'universo fittizio di Warhammer 40.000, è un pianeta del Segmentus Obscurum, mondo di origine degli Angeli Oscuri.

La popolazione di Caliban era obbligata a costruire fortezze e roccaforti per difendersi dall'ostile mondo morto, pieno di pericolose bestie.

Jonson, futuro Primarca degli Angeli Oscuri, venne trovato ancora bambino da un gruppo di cavalieri che si faceva chiamare "L'Ordine"; così, un giovane chiamato Luther, portò Jonson al tempio dell'ordine e gli diede il nome di Lion El'Jonson

The child Jonson was discovered in the forest by a group of knights only known as The Order. A young man named Luther brought Jonson back to the Order's temple and gave him the name Lion El'Jonson, or The Lion, The Son Of The Forest. Jonson easily adapted to his new life, learning the ways of the people quickly. As time went by, Luther and Jonson became very close and their exploits were known throughout the planet and the numbers of recruits for the Order grew rapidly each year.

Jonson supposedly sent a crusade to destroy the forces of Chaos on his world. All of the masters of other monasteries joined him and within a decade the planet was rid of all Chaos forces. Free from Chaos, the planet flourished and Jonson was made Supreme Grand Master of the Order and Caliban.

When the Emperor arrived at Caliban, Jonson immediately joined him. Jonson took control of the Dark Angels and made Caliban the homeworld for them. The first new Space Marine was Luther, and when Jonson went off on the Great Crusade, he left Luther behind.

Luther began to feel jealousy against Jonson. When Jonson returned from the Horus Heresy, a withering salvo of fire knocked ships out of orbit. Over many decades Luther had corrupted the remaining legion on Caliban. Jonson was furious and moved his ships back into orbit, bombarding the planet. Eventually, Jonson ordered the invasion and the loyal Dark Angels landed across the planet. The corrupt Dark Angels took hold in the Order monastery, and Luther and Jonson faced off. The ancient home was reduced to rubble and the planet was flattened.

Eventually, due to the bombardment, the planets crust began to shift and crack. Around the planet, the warp shifted as the dark powers realised they had failed again and a warp storm spewed forth around the planet. A swirling vortex of warp power was created around Caliban and it eventually broke up, being pulled into the warp. Only an asteroid with the Fortress Monastery ruins remained. Luther was said to be found, but Jonson was nowhere to be seen. It is said that he was taken by the Watchers in the Dark.1

Beasts or great beasts are the terms used to describe the deadly creatures that populated Caliban's forests and wilds until Lion El'Jonson and the Order launched their campaign of extermination. They had plagued the people of Caliban for centuries, killing many and forcing the populous to be ever wary of the forests. Each great beast was said to be completely unique, a species within itself. There also existed the possibility that they were spawned from the warp. This seems to be backed up by Zahariel's journey into the Northwilds and the unseemly intelligence and cruelty displayed by the beasts. All of them were lethal in their own way and slaying one would mark a supplicant's acceptance as a full knight into the Order.2

Caliban is the name of a character in Shakespeare's "The Tempest" and the name of a moon of Uranus.

Caliban of The Tempest grows up alone, the only human on an island. This, combined with his ancestry (son of a witch and a demon), results in his wild and dangerous nature. Caliban is civilised by the arrival of a great sorcerer, but eventually grows resentful of his master and seeks to rebel under a new leader. In the end, however, he remains a servant of his first master. His character arc is notably similar to that of Lion El'Jonson. The alternate spelling 'Calibaun' is a Romany word for black, which is potentially notable in relation to the black colouration of original Dark Angel armour.