Utente:Silvaal/Sandbox

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Strada Regia (da Como a Bellagio )

La Strada Regia era una mulattiera che seguiva la sponda orientale del lago di Como, definita anche "via delle colme", poiché collegava, rimanendo a mezzacosta, il capoluogo a Bellagio e consentiva quindi di unire Milano al Nord e alle Alpi; il nome di Via Regia stava ad indicare la via principale. Il sentiero storico, percorso da viandanti, pastori e usato per i commerci, aveva una lunghezza di 35 Km, si sviluppava a mezza costa ed era collegato ai paesi rivieraschi tramite sentieri che scendevano a lago.Il tracciato rimase in uso sino agli inizi del ‘900 quando fu completata la carrozzabile detta Lariana. Uno studio della cartografia del catasto Teresiano (1721) e del Catasto Cessato ( rilevato tra il 1857 e il 1861) ha fatto nascere l'idea nel 1999 di ricostruire lo storico sentiero. Il progetto è stato coordinato dalla Comunità Montana con fondi della regione Lombardia e della provincia di Como.

Testimonianze archeologiche quali asce e frecce rinvenute sul monte Palanzone, a Brunate e a Nesso indicano che nell'Eneolitico e nell'Età del Bronzo la zona veniva già battuta per la caccia, necropoli ad incinerazione sono state rinvenute a Civeglio, Brunate e Zelbio. Segni di una frequentazione che tracciano un possibile collegamento protostorico. Nel periodo romano con la fondazione di Novum Comum nel 59 a.C. a opera di Giulio Cesare, diventa principale collegamento la via d'acqua. Tombe tardo-romane e paleocristiane tracciano un itinerario che collega Blevio, Torno, Lemna, Palanzo, Pognana, lezzeno, Bellagio, integrate dai massi avelli,monumenti unici dell'area comasca e lecchese, tombe singole o collettive scavate nel granito, della fine del V sec.d.C. inizio VI, sono visibili ancora quelli di Torno e di Lemna. Nel periodo dal VII al XVI secolo non abbiamo testimonianze rilevanti, Negli atti della visita pastorale del vescovo Niguarda (1593) si legge che papa Urbano II recandosi al concilio di Clermont Ferrand consacrò sia la basilica di S.Abbondio sia quella quella di Nesso percorrendo il collegamento da Nesso al pian del Tivano e poi alla Vallassina. Con il catasto di Maria Teresa (1721) si ha invece una precisa mappatura della strada, poi riconfermata dal "Catasto Cessato". La strada pedonale rimase pecorribile sino agli inizi del Novecento er attività agricole e pastorali; poi il percorso venne abbandonato e riscoperto agli inizi del 2000. DA BRUNATE A TORNO Sul colle di Brunate sorsero numerosi alberghi: il Brunate, il Grand Hotel Milanorealizzato nel 1910 da Achille Manfredini, lo chalet Spaini, lungo la via Roma sorgono molte ville, tra cui villa Pirotta progettata nel 1902 da Federico Frigerio con decorazioni di Lodovico Pogliaghi, e la fonte pubblica Tre fontane degli anni '30 che pubblicizza il Cordial Campari. Lo chalet Sanzogno in legno di fabbricazione canadese,fu messo in mostra come prodotto della modernità all'Esposizione di torino del 1902 e dopo 2 anni venne rimontato a Brunate e messo in palio come terzo premi di una lotteria del quotidiano Il Secolo dell'editore milanese Sonzogno. Si passa per Blevio celebre nell'800 come residenza di artisti, cantanti lirici e musicisti. Nella nuova parrocchiale si segnala una tela della scuola di Giulio Cesare Procaccini rappresentate la Deposizione di Cristo. Torno nel medio Evo era uno dei centri lombardi di produzione dei panni di lana a cui erano dediti gli umiliati. La chiesa di S.Giovanni tardogotica con portale rinascimentale della scuola dei Rodari, contiene le reliquie del Santo Chiodo e di un innocente della strage di Erode, testimonianza che vennero poste in loco fin dal 1099, testimoniando di una probabile originaria chesa romanica. A Torno ebbero i natali due pittori vissuti nei primi anni del XVI secolo: Bartolomeo de Benzi del quale rimangono affreschi nella chiesa di S. Tecla e Andrea de Passeris.

Da TORNO A POGNANA La via per Molina esce da torno, otto ha la villa pliniana del XVI sec.. La mulattiera era larga quanto serviva per il passaggio con le gerle bei muri a sasso a chiudere i prati o a sostenere la boschine dei castagni, costituiscono, insieme ai ponti ad arco in pietra i resti più consistenti della Strada Regia.

Da POGNANA A NESSO


Da NESSO A PONTE DEL DIAVOLO


Da SAN GIOVANNI A BELLAGIO L'esistenza del borgo di S.Giovanni é documentata fin dal 995. L'evangelizzazione del territorio avvenne attraverso due direttrici dal lalgo tramite Como e dalla Valsassina tramite Milano La chiesa di S.Giovanni contiene un Cristo risorto di Gaudenzio Ferrari. Sul muretto della chiesa é incisa una scacchiera con alcuni simboli interpretati come il gioco del filetto. La prsenza di terrazzini degradanti a lago testimoniano la presenza in passato dei vigneti e limonaie. Villa Melzi fu la residenza di Francesco Melzi d'Eril, vicepreidente della Repubblica Cisalpina progettata da Giacomo Albertolli tra il 1808 e il 1010. Il giardino all'inglese fu tracciato da Luigi Canonica e dall'aagronomo Luigi villoresi che aveva realizzato il parco della villa reale di <Monza. Pescallo come indica la toponomastica era uno dei maggiori porti di pesca del lago. Bellagio era luogo di delizia e di villeggiatura di turisti inglesi( Colombi 1901)che alloggiavano a villa Serbelloni, Hotel du Lac, Genazzani e Metropole, Excelsior splendide; qui soggiornarono ospiti illustri: Stendhal,Shelley, Faubert. La cittadina rimase legata a Milano e i Visconti la ricompensarono facendo costruire il porto nel 1445, fu luogo di soggiorno di Ludovico il Moro e della sua corte. Bassi portici e locali fien de siecle caratterizzano il centro e il lungolago.