Utente:Gianreali/prova7

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Il World Trade Organization (ovvero l’Organizzazione Mondiale del Commercio) dal 1995 regola il commercio mondiale. Nel tempo da ente preposto al commercio si è via via trasformato in “liberalizzatore” di qualunque oggetto o soggetto vendibile. In quest’ottica l’Europa ha tentato di giocare una carta molto forte ed aggressiva, proponendosi come punta estrema del neoliberismo, attraverso i negoziati sui temi degli investimenti e quello dell’agricoltura 1) A Cancun fondamentalmente si parlava del sostegno all'investimento all'estero (le famose singapore iussues), l'agricoltura, ma anche di trips, gats, nama....implementation a) I Singapore iussues sono le facilitazione che vengono offerte alle imprese multinazionali riguardo gli investimenti all'estero, la trasparenza negli appalti pubblici, le politiche interne per una libera concorrenza, e le agevolazioni per il commercio. In particolare si voleva istituire un quadro normativo mondiale per tutelare ogni forma d’investimento estero garantendo la permanenza della libera concorrenza nei mercati interni, ed imponendo ai governi di approvvigionarsi unicamente sul libero mercato mondiale. Come ovvia conseguenza un qualunque operatore locale di un paese povero avrebbe la concorrenza di una multinazionale.......... , d'altra parte una multinazionale potrebbe acquisire un bene pubblico privatizzato ...tramite gli accordi Gats ..... Inoltre liberalizzare completamente i mercati interni significa anche che qualunque legge che tutela una categoria o salvaguardia un ambiente naturale può essere scavalcata se ritenuta di blocco ad un investimento. In questo modo il WTO passa da essere un "meccanismo regolatore del commercio internazionale" ad ente deputato alla liberizzazione a tappeto di tutti gli spazi e le nicchie "dedicabili" al libero mercato. b) Accordi sull’Agricoltura (AoA). E' stato forse il nocciolo del fallimento di Cancun. In parole povere il G22 ed il G90 hanno contestato duramente il sistema di sussidi all'agricoltura forniti in particolar modo dagli USA e dall'UE che permettevano di vendere sottocosto i loro prodotti agricoli (manovra che, in termini tecnici, si chiama "dumping"). Tutto ciò rovina la produzione locale nei paesi più poveri, in quanto è più conveniente anche nei Paesi del Sud del Mondo importare sottocosto. Ad esempio ogni produttore USA riceve 1,6 $ per ogni Kg. di cotone contro un prezzo del cotone stesso sul mercato mondiale di 0,93 $ al Kg.;ovviamente in Benin, Camerun, Burkina Faso, .... le sovvenzioni non esistono. Già prima del fallimento del round di Cancun si tendeva ad avere una paradossale divisione dell'agricoltura mondiale in due blocchi, da un lato il mondo occidentale tende a divenire il produttore ufficiale di cereali (ovvero l'alimento di base), mentre i paesi in via di sviluppo sono export oriented, per cui coltivano pomodori, fiori, piselli, girasoli, fragole e verdure, ma non i cereali per il consumo interno. Il denaro che i paesi in via di sviluppo guadagnano dalla loro esportazione viene poi usato per l'acquisto di un po' di cibo dai paesi sviluppati….di fatto più esportano prodotti non primari più diventano dipendenti. E' bene notare come questi sussidi nulla abbiano a che vedere con il concetto di libero mercato! c) La trattativa GATS prevedeva la liberalizzazione e la quotazione sul mercato di tutti i servizi (quindi, sanita', istruzione, distribuzione acqua potabile...., servizi sociali, pensioni, trasporti, comunicazioni...) eccetto alcuni servizi cosiddetti “forniti durante l’esercizio dell’autorità governativa” (sembra impossibile ma non sono stati specificati), che dovrebbero essere l'anagrafe, la pubblica sicurezza e parte della magistratura e della difesa. La cosa più incredibile di questo negoziato (tenendo anche conto del peso che può avere la privatizzazione di sevizi quali la sanità, la scuola, la distribuzione dell'acqua etc..) è che, riguardo i servizi da liberalizzare all'interno della UE, ne erano al corrente solo la Commissione Europea. Ciò significa che il parlamento europeo e quello italiano non sapevano nulla. Solo alcuni membri della Commissione Commercio e Industria del Parlamento Europeo - e sotto vincolo scritto di riservatezza - hanno avuto la possibilità di prendere visione di questi importantissimi documenti.

d) I negoziati NAMA (non agricolture market access, ovvero accesso al mercato per i prodotti industriali) regolano il livello dei dazi per tutti i prodotti industriali, tranne che per quelli agricoli. I paesi industrializzati adottano tariffe nulle o bassissime sulle materie prime e sui beni intermedi mentre utilizzano tariffe proibitive sui beni finiti. E' chiaro che una diversa regolamentazione tra dazi agricoli ed industriali può irrigidire o meno la consolidata divisione internazionale del lavoro tra i PSM, fornitori dei beni primari, e i Paesi Industrializzati, produttori industriali avanzati. (as es. alti dazi industriali nei paesi occidentali squalificano ulteriormente industrie ancora poco competitive sul mercato mondiale.


e) Farmaci salvavita e TRIPS. L'accordo sui farmaci salvavita fa parte del più grande problema dei TRIPS. Il Trips (l’accordo sui diritti di proprietà intellettuale legati al commercio) è un accordo che tratta infatti la proprietà intellettuale ed il pagamento delle royalties su brevetti, design industriale, marchi di fabbrica, indicazioni geografiche o denominazioni di origine, progetti di circuiti integrati, informazioni riservate o segreti commerciali, copyright su produzioni letterarie, artistiche, musicali, fotografiche od audiovisive. Ma il tema più importante è quello sui brevetti., il cui utilizzo è ormai enormemente esteso. In realtà, il trips permette il controllo di moltissime risorse naturali ad esempio le cosiddette conoscenze indigene (per cui viene vietato, per le piante che sono sotto brevetto, l’utilizzo di parte del raccolto per seminare in quanto il seme lo devi comprare dalla multinazionale…), e potrebbe essere esteso a tantissime forme viventi. Per quanto non ben definita nei suoi caratteri, sono stati brevettati fino ad ora circa 140 forme di vita tra vegetale ed animale. A differenza degli altri accordi, il Trips ha un effetto opposto a quello propugnato dall’ideologia neoliberista, in quanto garantisce legalmente il monopolio, sopprimendo il libero mercato. Nel modello trips viene distrutta la concorrenza. Per quanto concerne i cosiddetti farmaci salvavita il WTO fece una dichiarazione che permetteva ad ogni paese, in condizioni di grave crisi sanitaria, di sfruttare il meccanismo di licenza obbligatoria per produrre farmaci generici (cioè a prezzi molto ridotti) per curare i propri malati. Veniva quindi permesso a un paese di produrre un farmaco brevettato senza pagare il detentore del brevetto, ma previo un accordo con esso e rispettando alcune regole. I paesi che non avevano industrie farmaceutiche in grado di produrre questi farmaci rimanevano però a mani vuote perché il TRIPS impedisce che un paese in grado di produrre farmaci generici, li esporti. Il problema è stato risolto con la cosiddetta Proposta Motta, che stabilisce una procedura che paesi importatori (bisognosi dei farmaci) e quelli esportatori (in grado di produrli) devono seguire. I primi devono notificare la loro situazione di crisi sanitaria e specificare di quali medicinali hanno bisogno e in quali quantità e dichiarare di non essere in grado di produrre tali farmaci. Il Paese esportatore dovrà a sua volta segnalare i medicinali, le relative quantità prodotte, la loro destinazione. Una ulteriore parte del testo serve a ribadire l'impegno a far si che questi medicinali non entrino in alcun circuito commerciale. Ovvia critica è che il sistema e' tutt'altro che rapido ed efficace. Ma soprattutto il WTO, attraverso il Comitato TRIPS, espande ulteriormente il suo ambito supervisore perché diventa il punto di transito di tutte le richieste dei Paesi poveri, anche quelle riguardanti la salute - campo il cui il WTO non ha alcuna competenza - screditando l’Organizzazione mondiale della sanità. f) Implementation & Trattamento Speciale e Differenziato. Nel 1999, i PVS iniziarono a lamentare il fatto che gli annunciati vantaggi del nuovo sistema di regole commerciali multilaterali non si erano manifestati e che alcuni di questi mancati guadagni erano conseguenza della mancata applicazione di alcuni impegni sottoscritti da parte dei paesi sviluppati .In pratica il trattamento speciale e differenziato si concretizza negli accordi WTO in tre forme, ovvero modulazione degli impegni, preferenze commerciali, dichiarazioni di sostegno. Un esempio di modulazione degli impegni è presente nell’accordo agricolo, dove le percentuali fissate per la riduzione dei sussidi sono minori per i PSM rispetto a quelle stabilite per i paesi industrializzati. Un altro esempio è contenuto nel TRIPS dove i tempi di applicazione dell’accordo sono più lunghi per i Paesi in via di sviluppo rispetto a quelli dei paesi ricchi. Purtroppo questi accordi che fondamentalmente ritardano l’applicazioni di accordi nei PSM hanno ben poco peso nel migliorare la situazione produttiva e commerciale dei PSM stessi.

N.b. I round del WTO hanno decine di tavoli di trattativa di un argomento in contemporanea, per cui mentre le nazioni ad altro reddito possono permettersi di avere vari “ambasciatori” esperti nel campo, difficilmente un PVS può permettersi 10-15 esperti in contemporanea (ad esempio l’UE si è presentata al round di Cancun con più di 600 ambasciatori).

In conclusione è difficile immaginare un mondo regolamentato solo da ciò che il wto va proponendo ma, ponendo che le proposte avanzate vengano realizzate al 100%, ci troveremmo a stati garanti della applicazione delle leggi e basta, multinazionali che vendono (ovviamente al miglior offerente qualsiasi cosa come acqua, sanità, scuola, trattamento dei rifiuti, servizi sociali, pensioni, persino le carceri,…..) ed in mezzo le persone del pianeta che a seconda della loro ricchezza e delle loro conoscenze riescono o meno ad accerdere a merci e servizi.

2) Struttura del WTO: Il Wto riunisce attualmente quasi tutti i paesi mondiali, Ufficialmente ogni paese ha all’interno diritto ad un voto, quindi, almeno in teoria, il voto delle Mauritius vale quanto il voto degli USA. Sempre in teoria le decisioni all’interno vengono prese per consensus, attraverso quindi un lungo andirivieni alla cui fine si approva un testo di sintesi delle diverse posizioni. In realtà accade spesso che i paesi del quadrilatero (USA, UE, Giappone, Canada) raggiungano un accordo (nelle green…) e poi lo impongono agli altri. Che si sappia ad ora non c’e mai stata una vera votazione entro il WTO. Anche che la pretesa democraticità di questa struttura è discutibile: conosciamo infatti l’esistenza di riunioni informali, le cosiddette “green room”, ove in pratica i principali attori del WTO, compresi tra UE, USA e pochi altri, si incontrano in l’assenza dei PVS, e preparano le loro proposte, le loro soluzioni da portare in assemblea). e quindi anche attraverso meccanismi di pressione bilaterale sui vari componenti si cerca di fare passare le proposte che vengono elaborate.

3) Risultati: a) il WTO è stato fermato: bene! b) per la prima volta una variegata coalizione di paesi ovvero il cosiddetto G22 ed il G90 hanno tenuto duro ed hanno saputo rispondere allo strapotere di UE e USA. In realtà nessuno si aspettava una così forte reazione dei PSM. Queste nazioni, che rappresentano ben più della metà della popolazione, sono diventati interlocutori di rispetto. c) a differenza della contestazione di Seattle, la contestazione non è partita dall’esterno, bensì dall’interno. Infatti varie ONG (organizzazioni non governative) hanno “istruito” gli ambasciatori dei paesi poveri e quest’ultimi sono riusciti a dire qualcosa contro senza subire passivamente i dicktat altrui. d) Esiste in realtà una grande paura, ovvero il rischio che l'indebolimento della prospettiva multi-laterale in economia, come già in politica (vedi ONU), favorisca la spinta verso la prospettiva bilaterale dominata dagli Stati Uniti e condotta con la nota arroganza. In realtà accordi bilaterali vengono continuamente impostati dagli USA (pensiamo al NAFTA, al Pian Puebla-Panamà, all'FTAA-Alca, Accordi USA-Cile) ed anche dall'UE (pensiamo agli accordi con Mercosur...oppure propprio nei primi giorni di marzo gli accordi UE Canada).Tali trattati verosimilmente sarebbero stati continuamente proposti e ratificati fino:- ad una eventuale protesta di qualche soggetto oppure, b) ad una eventuale sanzione da parte del Dispute Settlement Body per questi trattamenti differenziali. E’ bene ricordare che all’interno degli acordi bilaterali si tentano di riprodurre le norme riguardo la nazione più favorita, la proprietà intellettuale, …. Peraltro, il più grande trattato commerciale in itinere ovvero l'ALCA (ovvero il negoziato di libero commercio dall'Alaska alla terra del fuoco), potrebbe essere in difficoltà proprio per il fallimento di Cancun, per lo spostamento di risorse USA in medio Oriente, per la rinnovata forza dei movimenti indigenisti, contadini, e sindacali in paesi come Messico, Bolivia, Colombia (in Colombia ha vinto le elezioni comunali di Bogotà un leader non consevatore) e Brasile. Da questo punto di vista Cancun è la prima battaglia di uno scontro destinato a proseguire. I paesi poveri, quindi, tornano da Cancun con la certezza di avere evitato un ulteriore danno e di aver ritrovato un ruolo, in grado di imprimere una svolta determinante nei futuri processi internazionali. Per dovere d’inventario però i PVS rimangono sempre deboli e soggetti ai ricatti delle nazioni più forti (gia’ subito dopo Cancun molti governi del G22 e del G90 si sono sentiti discorsi del tipo: “Se non accetti queste condizioni, io paese forte non ti ratifico quest’altro rapporto commerciale….”)

e) per la maggior parte dei commentatori l'Europa è quella che ne esce peggio: l’Europa di Prodi ha portato avanti l’atteggiamento pìù aggressivo (ancora più di USA), più liberistico, peggio ancora degli Stati Uniti, ed il suo modello è stata sconfitto.

4) Conclusioni: In conclusioni l’OMC non è un insieme neutrale di regole, procedure e impianti istituzionali, tale da poter essere utilizzato in propria difesa dei giocatori più deboli. Sono le regole stesse -principalmente quelle relative alla supremazia dei principi di libero scambio, principio della nazione più favorita e principio del trattamento nazionale - a istituzionalizzare l’attuale sistema d’iniquità economica globale. E’ impensabile che un soggetto debole come un PSM possa reggere la concorrenza con realtà forti come gli USA e l’UE, senza che si cerchi da un lato di mitigare la forza di questi ultimi e dall’altro di rafforzare la debolezza dei primi. Le armi a favore dei paesi deboli sono poche e di basso rilievo. Il principio di trattamento speciale e differenziato per i PVS ha un ruolo molto debole nell’OMC. L’OMC non è una vera organizzazione multilaterale. È uno strumento per perpetuare il dominio congiunto USA-UE sull’economia globale. In più salta agli occhi come le forze dominanti del WTO tendano a liberalizzare ove possibile, creare dei monopoli in altri ambiti (vedi gats) e ridurre gli stati a meri rappresentanti di una legalità che tutela un commercio mondiale giocato tra le grandi multinazionali.


Piccolo glossario

WTO:L’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization, WTO) nasce nel 1994 alla conclusione del più lungo dei cicli negoziale del Gatt, l’Uruguay Round. L’atto finale di questo round è un documento di 20.000 (sic!) pagine, totalmente incomprensibile ai non adetti al lavoro. Tutto ciò fu allora ratificato nei vari parlamenti senza alcun dibattito(anche perché a tutt’oggi la conoscenza di questo organismo anche in ambito parlamentare è quasi nulla), persino di notte (in spagna)… come fosse un atto automatico.

PSM: Paesi del sud del mondo

MEA (accordi multilaterali sull’ambiente): è un tema trasversale agli accordi del WTO, in cui sono coinvolti in particolare i Gats e i TRIPS. Nel corso dell’ultimo vertice del WTO svolto a Doha nel novembre 2001, fu deciso sia di avviare un nuovo round negoziale sulla relazione tra le regole commerciali sancite dal WTO e quelle contenute nelle MEAs, come il Protocollo di Montreal,( che regola la produzione, il consumo e l'esportazione delle sostanze che danneggiano la fascia di ozono stratosferico), la Convenzione di Basilea, (che controlla il commercio e trasporto transfrontaliero dei rifiuti pericolosi), la Convenzione sul commercio internazionale di specie a rischio(CITIES), il Protocollo di Cartagena sulla bio-sicurezza (che regola il commercio degli organismi geneticamente modificati), la Convenzione di Stoccolma (sugli inquinanti organici persistenti) e la Convenzione di Rotterdam (su consenso preventivo informato sulle procedure per il commercio internazionale di pesticidi e certe sostanze chimiche pericolose). Le implicazioni sono molto pesanti: la mancata ratifica del protocollo di Kyoto e quindi il rifiuto di attuare misure per la riduzione delle emissioni di CO2 consentono agli Stati Uniti di agevolare con abbondanti sussidi quelle produzioni, destinate all’esportazione, che impiegano combustili fossili. Questi sussidi sono così massicci ( 250-300 miliardi di dollari) che praticamente tutte le esportazioni degli Stati Uniti avvengono ad un prezzo inferiore a quello di mercato. Un’eclatante violazione delle regole del WTO che ne richiederebbe l’immediata denuncia al Dispute Settlement Panel. E’ interessante notare come questo panel sarebbe stato in teoria di competenza dell’ONU in quanto questo organismo ha il compito di assicurare la coerenza tra sviluppo socioeconomico e la protezione ambientale. Ma il più grande pericolo della sola gestione WTO di questo “ambito” era quello di sottomettere un qualunque trattato o regolamento sull’ambiente ad una visione più liberistica, più competitiva, senza imprevisti….. Di fatto una gestione solo WTO dei MEA tende a sopprimerne completamente il senso


G 21:( in realtà a seconda della adesione dei paesi si è oscillato da G20 a G22)(ovveri PSM esportatori di prodotti agricoli) , in particolare Cina, Brasile, India, Sud africa, Egitto, Ecuador. questo gruppo rappresenta più del 50% della popolazione del mondo ed oltre i 2/3 dei suoi contadini. Hanno dato battaglia soprattutto all'accordo agricolo tra USA e UE.

G90: (Unione africana + ACP ovvero africa, caraibi e pacifico + paesi meno sviluppati), non si sono uniti a G21 in quanto questi rappresenta gli interessi di paesi grandi esportatori agricoli ed hanno presentato posizioni comuni su agricoltura, NAMA e Singapore iussues.

Principi che regolarizzano il commercio entro il WTO: primato del libero commercio, (ma ciò che vogliono liberalizzare non sono merci. Infatti se esistono gia molti dubbi sull'utilità per lo sviluppo della liberalizzazione dei mercati finanziari, noi ora stiamo parlando di servizi essenziali, di diritti fondamentali per la vita di ciascuno. Come l'acqua) senza imprevisti: gli investitori e i governi stranieri devono poter contare sul fatto che le barriere commerciali (tariffarie e non tariffarie) non vengano introdotte arbitrariamente. La WTO si impegna, cioè, per una sempre più incondizionata apertura dei mercati (singapore iussues) il principio della nazione favorita automaticamente estende a tutti i paesi membri i risultati negoziali. Ovvero se un paese fornisce dei benefit ad una nazione con cui sta' negoziando, deve dare gli stesi benefit a tutti gli altri membri del WTO. il principio del trattamento nazionale impedisce di favorire i produttori nazionali, rispetto a quelli esteri. single undertaking, legge del “prendi tutto o niente”. Questa formula, se applicata, obbliga tutti i membri a sottoscrivere la totalità degli accordi negoziati sotto l’egida del Wto, pena l’esclusione dall’organizzazione e dai “benefici” della liberalizzazione degli scambi. Naturalmente all’interno dei vari accordi sono contemplate delle clausole di fuga che permettono, in casi eccezionali, di disapplicare temporaneamente parte dei trattati; tuttavia il ricorso a queste espone i membri, soprattutto quelli più deboli, al rischio di sanzioni e ritorsioni commerciali. principio del trattamento differenziato ,. più conveniente per i paesi meno sviluppati: attribuendo loro un periodo di transizione più lungo, maggior flessibilità e speciali privilegi. più competitivo: attraverso l'impossibilità di ricorrere a comportamenti non equi, quali la sussidiazione alle esportazioni e le pratiche di dumping;

Principio del trattamento differenziato per i paesi in via di sviluppo. Nato nel 1979 in occasione del Tokyo Round, ai Paesi in via di sviluppo sono state riconosciute clausole speciali, denominate “Special and Differential Treatment” (Trattamento speciale e differenziato - S&D), allo scopo di introdurre misure di riequilibrio economico internazionale. In particolare, gli S&D riconoscevano un accesso preferenziale al mercato per i prodotti dei PVS e una maggiore flessibilità per i PVS nell’applicazione dei trattati commerciali al fine di garantire a questi Paesi uno sviluppo economico adeguato. Nel corso degli anni Ottanta e Novanta gli S&D sono stati rimessi in discussione, anche attraverso la pressione esercitata dal FMI e dalle Banca Mondiale in occasione della negoziazione delle condizioni per i prestiti e i programmi di aggiustamento strutturale. Con gli accordi dell’Uruguay Round il principio dell’S&D è stato tradotto in modo restrittivo ed inserito in forme generiche, vaghe e non vincolanti. La Dichiarazione finale di Doha ha riconosciuto l’esigenza di rivedere i S&D per dare maggiore garanzia di flessibilità alle politiche economiche dei PVS. A Cancun, invece gli Usa e l'Unione Europea hanno escluso dai negoziati i punti all'ordine del giorno riguardanti il trattamento differenziato.


Sanzioni e ritorsioni commerciali. Il ricorso ad esse è reso possibile ogni volta sia sancita una violazione degli accordi da parte del Dispute Settlement Body, il tribunale interno del Wto. Il giudizio sui ricorsi è affidato che possono autorizzare pesanti sanzioni economiche a danno degli stati, sotto forma di ritorsioni commerciali. Anche il paese stesso che ha presentato ricorso può essere autorizzato a rivalersi sul paese sanzionato, ritirando concessioni in settori diversi da quelli in cui ha subito il danno.