Utente:Etrusko25/Modello voce specie pesci acqua dolce

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Valencia hispanica
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Actinopterygii
Ordine Cyprinodontiformes
Famiglia Valenciidae
Genere Valencia
Specie V. hispanica
Nomenclatura binomiale
Valencia hispanica
Valenciennes, 1846

Valencia hispanica, noto in italiano come nono iberico o ciprinodonte di Valencia è un pesce d'acqua dolce della famiglia Valenciidae.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È endemico della fascia costiera mediterranea spagnola tra Tortosa e Capo Sant'Antonio. Una popolazione ricordata storicamente per la Francia (Perpignan) è oggi estinta.

Vive quasi esclusivamente in acqua dolce, in lagune e canali, ha una bassa tolleranza verso l'acqua salmastra.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Rirpetto agli altri killifish iberici (Aphanius iberus e A. baeticus) ha corpo più slanciato e schiacciato lateralmente. La livrea del maschio e della femmina ha più o meno gli stessi colori ma nel maschio questa è molto più coontrastata e vistosa. Il colore è bluatro o grigiastro con numerose linee verticali scure, più evidenti nella metà posteriore, la pinna caudale è gialla o arancione con bordo più scuro ed una serie di linee verticali di puntini scuri. Nel maschio le pinne dorsale ed anale arrivano alla base della pinna caudale, dietro l'opercolo branchiale del maschio c'è una macchia scura assente nella femmina, che inoltre ha le pinne trasparenti e può avere una fascia longitudinale scura non ben definita lungo tutto il corpo dall'opercolo al peduncolo caudale.

La taglia può raggiungere i 7 cm.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Non è una specie annuale come molti Aphanius ma vive fino a 4 anni.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di piccoli invertebrati.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Avviene in primavera-estate, le uova aderiscono al substrato o alla vegetazione.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una delle specie di pesci più a rischio della fauna europea. È minacciato dall'urbanizzazione dei suoi habitat, dall'inquinamento e dall'introduzione di specie aliene come la gambusia a cui non può, come fanno gli Aphanius, sfuggire in acque salate perché non è altrettanto eurialino. Un programma di conservazione delle autorità locali valenciane comprendente ripopolamenti e reintroduzioni sembra aver fermato il declino delle popolazioni esistenti[2].

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bruno S., Maugeri S. Pesci d'acqua dolce, atlante d'Europa, Mondadori 1992
  • Kottelat M., Freyhof J. Handbook of European Freshwater Fishes, Publications Kottelat, Cornol (CH), 2007

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Note[modifica | modifica wikitesto]

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