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Panavia Tornado è il nome di una famiglia di aerei da combattimento multiruolo bimotore con ala a geometria variabile sviluppata congiuntamente e prodotta da Italia, Regno Unito e Germania. Esistono tre varianti principali: l'IDS (Interdiction and Strike) caccia-bombardiere, la ECR (Electronic Combat/ Reconnaissance) per la soppressione delle difese aeree e la ADV (Air Defence Variant) progettata come caccia intercettore.

Il Tornado è stato sviluppato e costruito da Panavia Aircraft GmbH, un consorzio trinazionale composto all'epoca dalla britannica British Aerospace (ora parte di BAE Systems), dalla tedesca MBB (ora confluita in Airbus Group) e in Italia dalla allora Aeritalia, oggi Leonardo. Volò per la prima volta il 14 agosto 1974 e divenne operativo nel 1979-1980. Grazie al suo design multiruolo, è stato in grado di sostituire diverse flotte di aeromobili nelle forze aeree che lo presero in servizio. La Royal Saudi Air Force (RSAF) divenne l'unico operatore di esportazione del Tornado in aggiunta alle tre nazioni partner originali. Nel contesto della cooperazione internazionale, venne creato presso la base aerea RAF Cottesmore il Tri-National Tornado Training Establishment, che rimase attivo anche dopo il termine della produzione dei velivoli.

Il Tornado entrò in servizio con la Royal Air Force (RAF), con l'Aeronautica Militare e con la Royal Saudi Air Force durante la Guerra del Golfo del 1991, in cui il Tornado portarono a termine molte missioni di attacco a bassa quota. I Tornado europei vennero i anche nella guerra in Bosnia, nella guerra del Kosovo, in Iraq, in Libia durante la guerra civile libica, così come in ruoli minori in Afghanistan, Yemen e Siria. Comprese tutte le varianti, furono costruiti 992 velivoli.

Impiego operativo

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Germania (Luftwaffe)

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Un Tornado IDS della Luftwaffe atterrato su un'autostrada tedesca come previsto da un'esercitazione NATO

Il primo prototipo di Tornado volò per la prima volta il 14 agosto 1974 dall'aeroporto di Ingolstadt Manching, nell'allora Germania occidentale[1] e i primi esemplari di produzione iniziarono le consegne il 27 luglio 1979. Il numero totale di Tornado consegnati alla Luftwaffe fu di 247 velivoli, di cui 35 nella variante ECR.[2] Originariamente i Tornado andarono a equipaggiare cinque stormi (Geschwader) della specialità caccia-bombardiere, costituendo un'unità di conversione tattica e quattro stormi di prima linea, in rimpiazzo del Lockheed F-104 Starfighter.[3] Quando uno dei due stormi di Tornado della Marineflieger, la marina militare tedesca, fu sciolto nel 1994, i suoi aerei furono assegnati a uno stormo da ricognizione precedentemente equipaggiato con Phantom RF-4E.[4]

14 tornado tedeschi intrapresero operazioni di combattimento come parte della campagna della NATO durante la guerra in Bosnia.[5] Rischierati a Piacenza, effettuarono missioni di ricognizione per il rilevamento dei danni inflitti da precedenti attacchi e per designare obiettivi da colpire per altri velivoli.[6] Secondo quanto riferito, queste missioni di ricognizione consentirono un significativo miglioramento nella scelta degli obiettivi durante la campagna.[7]

Nel 1999, i tornado tedeschi parteciparono all'operazione Allied Force, l'operazione militare della NATO contro la Repubblica federale di Jugoslavia durante la guerra del Kosovo. Si trattò del primo caso di missione aerea offensiva della Germania dalla seconda guerra mondiale.[8] I velivoli in versione ECR operarono come scorta di vari velivoli delle forze alleate, essendo armati con missili HARM AGM-88 in grado di contrastare il tentativo di uso di radar contro l'aereo scortato.[9] Durante le ostilità nel Kosovo, i Tornado tedeschi IDS effettuavano abitualmente voli di ricognizione per identificare sia le forze di terra nemiche che i rifugiati civili all'interno della Jugoslavia.[10][11] Nel complesso della campagna vennero effettuate missioni per 2108 ore per un totale di 446 sortite, impiegando 236 missili HARM contro obiettivi ostili.[12]

Un Tornado della Luftwaffe 44 + 80 dello Jagdbombergeschwader 31 in decollo dalla base aeronautica di Eielson in Alaska nel 2004

Nel giugno 2007, una coppia di Tornado della Luftwaffe effettuò delle controverse missioni di ricognizione durante una manifestazione anti-globalizzazione in concomitanza con il 33° vertice del G8 a Heiligendamm.[13] [14] Il Ministero della Difesa tedesco ammise che un aereo aveva violato le norme circa l'altitudine minima di volo e che erano stati commessi errori nella gestione della sicurezza del vertice.[15]

Nel 2007, un distaccamento di sei Tornado dell'Aufklärungsgeschwader 51 "Immelmann" (51° stormo da ricognizione) fu rischierato a Mazar-i-Sharif, nel nord dell'Afghanistan, per supportare le forze della NATO.[16] La decisione di inviare Tornado in Afghanistan fu controversa: un partito politico avviò una azione legale, in seguito archiviata, per impedire la missione ritenuta incostituzionale.[17] [18] In occasione dell'impiego in Afghanistan, i previsti miglioramenti dell'equipaggiamento da ricognizione vennero accelerati con lo scopo di migliorare la capacità del Tornado di rilevare dispositivi esplosivi improvvisati nascosti (IED).[19] I Tornado tedeschi furono ritirati dall'Afghanistan nel novembre 2010.[20]

Nel marzo 2003, venne presentato un piano di tagli ai capitoli di spesa della difesa e con essi la decisione di ritirare 90 Tornado dal servizio con la Luftwaffe. Ciò portò a una previsione di riduzione a quattro del numero degli stormi da completare entro settembre 2005.[21][22] Il 13 gennaio 2004, l'allora ministro della Difesa tedesco Peter Struck annunciò ulteriori importanti cambiamenti alle forze armate tedesche. Una parte importante di questo annuncio definiva un piano per tagliare la flotta di velivoli da combattimento tedesca da 426 unità all'inizio del 2004 a 265 entro il 2015.[23] La consistenza dei Tornado in base a piano doveva essere ridotta a 85, con una previsione di continuazione in servizio del velivolo con la Luftwaffe fino al 2025.[24] I Tornado rimasti sono stati sottoposto a un programma di estensione della vita di servizio [25] e attualmente, la Luftwaffe opera con i Tornado in servizio con lo stormo tattico Taktisches Luftwaffengeschwader 33 presso la base di Cochem / Büchel, Renania-Palatinato e con lo stormo Taktisches Luftwaffengeschwader 51 "Immelmann" a Jagel nello Schleswig-Holstein L'addestramento si svolge presso il Fliegerisches Ausbildungszentrum der Luftwaffe, presente presso la Holloman Air Force Base nel New Mexico, negli Stati Uniti.[26]

Nell'aprile 2020, la Germania ha annunciato che il processo di sostituzione dei suoi Tornado consisterà in due programmi di acquisizione: il primo riguarderà l'acquisto di 30 Super Hornet F / A-18E / F, con il secondo verranno presi in dotazione 15 EA-18G Growlers e 55 Eurofighter Typhoon.[27] Il Super Hornet è stato selezionato per la sua capacità di imbarcare armamento nucleare e nello stesso tempo la disponibilità di una versione da attacco elettronico. A tutto il marzo 2020, il Super Hornet non è ancora certificato per l'impego delle bombe nucleari B61, ma Dan Gillian, capo del programma Super Hornet della Boeing, ha dichiarato "Riteniamo con certezza che lavorando con il governo degli Stati Uniti, possiamo soddisfare i requisiti tedeschi presenti nel piano di consegne".[28]

Germania (Marineflieger)

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Un Tornado della Marina tedesca con marche 43 + 65 in atterraggio presso la base RAF Mildenhall nel 1984

Oltre all'ordine fatto dalla Luftwaffe, il Marineflieger della Marina tedesca acquisì autonomamente 112 Tornado nella variante IDS da impiegare nei ruoli anti-nave e ricognizione marittima, sostituendo anche in questo caso l'F-104 Starfighter. Con il nuovo velivolo vennero equipaggiati due stormi, ciascuno con una forza nominale di 48 aerei. L'arma principale anti-nave era il missile anti-nave AS.34 Kormoran. Inizialmente gli stormi avevano anche in dotazione bombe non guidate e bombe a grappolo BL755. In seguito i reparti vennero dotati di missili anti-radar HARM AGM-88. Per le missioni di ricognizione venivano montati dei pod dotati di telecamere ottiche panoramiche e a infrarossi a scansione lineare.[29]

La fine della guerra fredda e la firma del Trattato CFE hanno comportato l'obbligo per la Germania di ridurre le dimensioni delle sue forze armate, compreso il numero di aerei da combattimento. Per soddisfare questa esigenza, uno degli stormi di Tornado del Marineflieger fu disciolto il 1 ° gennaio 1994; gli aerei in dotazione vennero assegnati a uno stormo da ricognizione della Luftwaffe che in precedenza impiegava gli F-4 Phantoms.[30][31] Il secondo stormo fu ampliato e continuò nei ruoli anti-nave, ricognizione e anti-radar fino a quando non fu disciolto a sua volta nel 2005 con i suoi aerei e le sue mansioni passate alla Luftwaffe.[32]

Italia (Aeronautica Militare)

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Il primo prototipo italiano fece il suo volo inaugurale il 5 dicembre 1975 dall' aeroporto di Torino-Caselle. L' Aeronautica Militare ha ricevuto un totale di 100 Tornado IDS (denominato A-200 nel servizio italiano).[33] 16 A-200 sono stati successivamente convertiti nella configurazione ECR; il primo di Tornado italiano (denomincato EA-200) è stato consegnato il 27 febbraio 1998.[34] Come misura di transizione in attesa dell'adozione dell'Eurofighter Typhoon, l'Aeronautica Militare ha inoltre impiegato 24 Tornado ADV per 10 anni nel ruolo di difesa aerea, ottenuti in noleggio dalla RAF e utilizzati come sostituti temporanei dei Lockheed F-104 Starfighter radiati a fine vita.[35]

Due Tornado A-200 italiani durante la partecipazione alla esercitazione NATO Dragon Hammer nel maggio 1987

I Tornado italiani, insieme a quelli della RAF, presero parte alle operazioni della prima guerra del Golfo nel 1991. L'Italia con la operazione Locusta mantenne operativi otto Tornado IDS sulla base di Al Dhafra ad Abu Dhabi, come parte del contributo alla coalizione.[36] Durante il conflitto, un aereo fu abbattuto dal fuoco antiaereo iracheno, i piloti si salvarono eiettandosi e furono catturati dalle forze irachene.[37] Un totale di 22 tornado italiani furono impiegati nell'Operazione Allied Force organizzata dalla NATO sul Kosovo nel 1999. In quella occasione, gli A-200 hanno svolto missioni di bombardamento, mentre gli EA-200 pattugliavano il teatro delle operazioni, agendo per eliminare i radar antiaerei nemici,[38] utilizzando alla fine del conflitto un totale di 115 missili HARM AGM-88.[39] Nel 2000, in presenza di gravi ritardi che ostacolavano l'ingresso operativo dell'Eurofighter, l'Aeronautica Militare iniziò la ricerca di una ulteriore soluzione provvisoria per la propria linea di aerei da caccia. Venne preso in considerazione il prolungamento del noleggio dei Tornado ADV, ma poiché in caso di estensione del noleggio ci sarebbe stato l'obbligo di aggiornamento dei velivoli allo standard RAF CSP, il progetto non venne considerato costo-efficace e fu accantonato. Nel febbraio 2001, l'Italia annunciò quindi l'accordo per il noleggio di 35 F-16 dagli Stati Uniti con il programma denominato PEACE CAESAR.[40] L'Aeronautica Militare restituì progressivamente i suoi Tornado ADV alla RAF, con l'ultimo aereo che rientrò alla base RAF St Athan il 7 dicembre 2004.[41] Un esemplare è stato trattenuto in esposizione presso il Museo dell'Aeronautica Militare Italiana di Vigna di Valle.[42]

Nel luglio 2002, l'Italia ha firmato un contratto con la Tornado Management Agency (NETMA) e Panavia per l'aggiornamento di 18 A-200, il primo dei quali è stato ricevuto dopo le modifiche nel 2003.[43] L'aggiornamento ha introdotto sistemi di navigazione migliorati (GPS integrato e INS laser) e la capacità di trasportare nuove armi, tra cui il missile da crociera Storm Shadow e le bombe a guida laser Joint Direct Attack Munition e Paveway III.[44]

Tornado A-200 italiani del 50 ° Stormo durante l' operazione Unified Protector nel 2011

In risposta alle violenze annunciate in occasione delle elezioni in Afghanistan del 2010, l'Italia, insieme a diverse altre nazioni, aumentò il suo impegno militare in Afghanistan, inviando quattro Tornado A-200 nella regione.[45]

L'Italia ha deciso di prolungare la vita utile del Tornado a spese di aerei alternativi da attacco al suolo già in dotazione come l'AMX International AMX; nel 2010 è stato avviato un ulteriore importante programma di aggiornamento e estensione della vita utile per i Tornado italiani, con l'installazione di nuovi display digitali, capacità di comunicazione Link 16, compatibilità con gli occhiali per la visione notturna e molti altri aggiornamenti.[46] A lungo termine, si prevede di sostituire la flotta di Tornado IDS/ECR in servizio con l'Aeronautica Militare con il Lockheed Martin F-35 Lightning II.[47] I Tornado ancora in servizio verranno gradualmente ritirati con il termine di impiego della linea programmato per il 2025.[48] Il 15 giugno 2013 l'Aeronautica Militare ha ricevuto il primo di un ulteriore lotto di 5 Tornado EA-200 aggiornati.[49]

I Tornado italiani nelle due varianti A-200 e EA-200 hanno partecipato alle operazioni per il mantenimento di una zona di non volo decisa dalle Nazioni Unite durante l' intervento militare in Libia del 2011.[50] Vari velivoli della coalizione operavano da basi in Italia, tra cui I Tornado britannici della RAF.[51] Gli aerei militari italiani nel loro complesso hanno impiegato una combinazione di 710 ordigni tra bombe e missili guidati durante gli attacchi contro obiettivi libici. Di questo totale, i Tornado e AMX dell'Aeronautica Militare hanno lanciato un totale di 550 tra bombe e missili guidati, mentre gli AV-8B della Marina italiana hanno utilizzato 160 bombe guidate. Più nel dettaglio, I Tornado italiani hanno lanciato da 20 a 30 missili da crociera Storm Shadow insieme a bombe guidate Paveway e JDAM.[52]

Il 19 agosto 2014, due Tornado dell'Aeronautica Militare si sono scontrati in volo durante una missione di addestramento vicino ad Ascoli causando la morte dei due equipaggi.[53] Il 14 novembre 2014, l'Italia ha annunciato che avrebbe inviato quattro aerei Tornado con 135 persone di supporto presso la base aerea di Ahmad al-Jaber e ad altre due basi in Kuwait in partecipazione alle operazioni di coalizione contro lo Stato islamico. I quattro velivoli furono utilizzati solo per missioni di ricognizione.[54][55]

Nell'ottobre 2018, è stato annunciato che il Tornado EA-200 aveva completato con esito positivo i test operativi del nuovo missile-antiradar AARGM AGM-88E, [56] acquisendo nuove capacità contro "un insieme ampliato di obiettivi, capacità di contro-spegnimento dei radar bersaglio, elaborazione avanzata dei segnali per un migliore rilevamento e localizzazione, specificità geografica e capacità di trasmissione della valutazione d'impatto dell'arma. " [57]

Regno Unito (Royal Air Force)

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Tornado GR1 ZA613 dello Squadron No. 27 a RIAT nel luglio 1983

Soprannominato "Tonka" dagli inglesi, [58] il loro primo prototipo (XX946) effettuò il volo inaugurale il 30 ottobre 1974 dall'aeroporto BAC Warton.[59] Il primo velivolo di produzione, un Tornado GR1 ( ZA319 ) volò il 10 luglio 1979 sempre da Warton.[60] I primi Tornado consegnati a reparti della RAF ( ZA320 e ZA322 ) furono presi in carico dal TTTE presso la base RAF Cottesmore il 1 ° luglio 1980. Gli equipaggi che terminavano il corso di abilitazione al velivolo presso il TTTE, poi transitavano per la Tornado Weapons Conversion Unit (TWCU), che venne istituita il 1 ° agosto 1981 presso la base RAF Honington, e successivamente venivano assegnati a un gruppo volo (squadron per la RAF).[61] Lo Squadron RAF No. 9 (B) fu ricostituito il 1° giugno 1982 e dopo aver ricevuto il suo primo Tornado GR1 ZA586 il 6 gennaio 1982 divenne il primo gruppo operativo al mondo sull'aereo.[62][63] L'unità fu dichiarata "combat-ready", cioè pronta per il combattimento nel ruolo di attacco nel quadro delle forze NATO dal Comandante supremo alleato per l'Europa (SACEUR) nel gennaio 1983.[64] Nel 1983 vennero creati altri due gruppi volo su Tornado presso la base RAF Marham: il No. 617 Squadron il 1 ° gennaio e il No. 27 Squadron il 12 agosto. Il primo incidente grave di volo con perdita dell'aereo per la aviazione militare britannica coinvolse un Tornado GR1 il 27 settembre 1983 quando il velivolo con matricola ZA586 subì un completo guasto elettrico e si schiantò.[65] Il navigatore Flt. Nigel Nickles riuscì ad abbandonare l'aereo, mentre il pilota Sqn. LDR. Michael Stephens morì nell'incidente dopo aver attivato l'espulsione.[66] Nel gennaio 1984, la TWCU è stata trasformata nel No. 45 Squadron (della riserva).[67]

La RAF Germany (RAFG) iniziò a ricevere i Tornado dopo la formazione dello No. 15 Squadron RAF il 1 ° settembre 1983 presso la base RAF Laarbruch, seguita dallo Squadron No. 16 nel gennaio 1984, entrambi con in precedenza in dotazione i Blackburn Buccaneer.[68] A questi due reparti si aggiunse in seguito il lo Squadron No. 20 nel maggio 1984 che in precedenza aveva i SEPECAT Jaguar GR1 con base RAF Brüggen.[69] A differenza dei reparti di Tornado con sede nel Regno Unito che erano sotto il controllo delle forze armate britanniche, quelli inseriti nell'organigramma della RAFG erano sotto il comando NATO di SACEUR. Gli aerei erano in stato d'allerta Quick Reaction Alert (Nuclear) (QRA (N)) ed equipaggiati con bombe nucleari WE.177.[70] In epoca di guerra fredda, in caso di degenerazione del confronto con il patto di Varsavia e conseguente "nuclear escalation", la maggior parte degli squadron di Tornado della RAFG era incaricata di distruggere gli aeroporti militari e i siti missilistici terra-aria nella allora Germania orientale.[71] Allo Squadron No. 20 fu data invece la missione specifica di distruggere i ponti sui fiumi Elba e Weser per impedire alle forze del Patto di Varsavia di avanzare.[72] All'inizio del 1985, vennero dichiarati da SACEUR pronti al combattimento ("combat ready") gli squadron 15, 16 e 20 nel ruolo di attacco.[73]

Tornado GR1 ZA491 dello Squadron No. 20 con la livrea dell'operazione GRANBY presso la base RAF Brize Norton nel settembre 1991

I Tornado iniziarono ad arrivare alla base RAF Brüggen nel settembre 1984 in occasione della istituzione dello Squadron No. 31. A seguire venne costituito sulla stessa base lo Squadron No. 17 nel dicembre 1984, e ai due preesistenti squadron di Brüggen si aggiunse a metà del 1985 lo Squadron No. 14.[74] Il 1° ottobre 1986 si trasferì a Brüggen anche lo Squadron No. 9 in precedenza schierato presso la base RAF Honington.

Il risultato del vertice di Reykjavík nell'ottobre 1986 tra Ronald Reagan e Mikhail Gorbachev portò alla fine dello stato di allerta QRA (nucleare) per i Tornado[75] e alla fine del 1986 la flotta di Tornado GR1 venne equipaggiata con il sistema di puntamento Laser Ranger and Marked Target Seeker (LRMTS) sotto il naso e il sistema di lancio di chaff e flare BOZ-107.[76][77]

I Tornado britannici esordirono in combattimento durante ll'Operazione Granby, il contributo delle forze armate del Regno Unito alla Guerra del golfo nel 1991. Nell'occasione vennero schierati 49 Tornado GR1 dalla base di Muharraq in Bahrain e dalle basi di Dhahran e Tabuk in Arabia Saudita.[78] 18 Tornado F3 furono schierati per fornire copertura aerea, e la minaccia dei loro missili a lungo raggio costituì un deterrente per i piloti iracheni, che deliberatamente evitarono il combattimento quando venivano ingaggiati.[79] All'inizio del conflitto, i GR1 attaccarono gli aeroporti militari in Iraq, impiegando un misto di bombe non guidate da 1000 libbre (450kg) con tecniche di bombardamento in cabrata e in attacchi con bombe antipista JP233. Il il primo Tornado ad essere abbattuto fu colpito il 17 gennaio 1991 quando venne colpito da un missile SA-16 mentre era di ritorno da un fallito attacco di bombardamento a bassa quota. Il 19 gennaio, un altro Tornado della RAF venne abbattuto durante un raid contro la base aerea di Tallil.[80] L'impatto delle missioni di attacco condotte dai Tornado sugli aeroporti militari iracheni resta difficile da definire.[81][82] In totale vennero persi sei Tornado della RAF durante il conflitto, quattro colpiti nel corso di missioni di bombardamento con bombe non guidate, uno abbattuto dopo una missione nella quae era stata utilizzata una bomba JP233 e uno abbattuto mentre cercava di utilizzare bombe a guida laser.[83]

Con una soluzione di emergenza, il Regno Unito inviò un distaccamento di Blackburn Buccaneer equipaggiati con il designatore laser Pave Spike, consentendo così ai Tornado GR1 di lanciare armi guidate di precisione. Un ulteriore programma emergenziale riguardò l'equipaggiamento dei GR1 con il sistema di designazione laser TIALD. L'analista Claus-Christian Szejnmann ha dichiarato che il pod TIALD consentì al GR1 di "realizzare probabilmente il bombardamento più accurato nella storia della RAF".[84][85] Sebbene la designazione laser si dimostrò efficace nella Guerra del Golfo, nel 2000 furono acquistati solo 23 pod TIALD, la cui carenza limitò le capacità operative durante la successiva guerra sul Kosovo.[86]

Tornado GR1 degli squadron 31, 17, 14 e 15 presso la CFB Goose Bay nel giugno 1992

Dopo la fase iniziale della guerra in Iraq, i GR1 passarono a missioni di bombardamento da media quota con obiettivi che tipicamente consistevano in depositi di munizioni e raffinerie di petrolio.[87] Solo i Tornado GR1A da ricognizione continuarono a volare con il profilo ad alta velocità a bassa quota, riuscendo a rimanere incolumi nonostante il pericolo intrinseco nel condurre questo tipo di missioni di ricognizione pre-attacco.[88] Dopo il conflitto, la Gran Bretagna mantenne una presenza militare nel Golfo con circa sei GR1 rimasti di base presso la base aerea di Ali Al Salem in Kuwait, contribuendo alla sorveglianza della "No fly zone", la zona interdetta al volo stabilita sul sud dell'Iraq dall'ONU e oggetto della Operazione Southern Watch. Sei ulteriori GR1 hanno partecipato Operazione Provide Comfort relativa al divieto di volo sull'Iraq settentrionale.[89]

Il Tornado aggiornato allo standard GR4 debuttò operativamente nel proseguimento del pattugliamento dello spazio aereo meridionale dell'Iraq dalle basi in Kuwait. Sia i Tornado GR1 che i GR4 con base ad Ali Al Salem, presero parte agli attacchi alle infrastrutture militari irachene durante l' operazione Desert Fox nel 1998.[90] Nel dicembre 1998, una batteria antiaerea irachena lanciò da sei a otto missili contro un Tornado di pattuglia. La batteria venne successivamente attaccata per rappresaglia e nessun aereo è stato perso durante l'incidente.[91] È stato riferito che durante l'operazione Desert Fox, i Tornado della RAF distrussero con successo il 75% degli obiettivi assegnati e su 36 missioni pianificate, 28 furono completate con successo.[92]

I Tornado GR1 parteciparono alla guerra del Kosovo nel 1999. Inizialmente gli aerei operavano dalla base RAF di Brüggen, in Germania, per poi trasferirsi alla base aerea di Solenzara, in Corsica.[93] Le esperienze dal Kosovo portarono la RAF ad acquisire i missili aria-terra Maverick AGM-65 e bombe a guida Laser Paveway potenziate per il Tornado.[94] Dopo la guerra del Kosovo, lo standard GR1 è stato gradualmente ritirato dalle operazioni man mano che i velivoli venivano aggiornati allo standard GR4. L'aggiornamento terminò il 10 giugno 2003.[95]

Il GR4 è stato utilizzato nell'operazione Telic, il contributo del Regno Unito all'invasione dell'Iraq del 2003. I Tornado della RAF affiancarono gli aerei americani nella fase iniziale del conflitto, colpendo le installazioni irachene.[96] Con l'obiettivo di ridurre al minimo le vittime civili, i Tornado impiegarono per la prima volta i missili da crociera Storm Shadow. Mentre solo il 25% delle armi lancate dal Regno Unito in Kosovo era del tipo con guida di precisione, quattro anni dopo in Iraq questo rapporto è aumentato all'85%.[97]

Tornado GR4 ZA557 dello Squadron No. 15 in volo sull'Iraq durante l'operazione TELIC, agosto 2004

Il 23 marzo 2003 un Tornado GR4 è stato abbattuto in Iraq in un episodio di fuoco amico da una batteria missilistica Patriot degli Stati Uniti, uccidendo entrambi i membri dell'equipaggio.[98][99] Nel luglio 2003, una commissione d'inchiesta degli Stati Uniti ha assolto gli operatori della batteria, osservando il "mancato funzionamento dell' IFF ( Identification Friend o Foe ) a bordo del Tornado" come un fattore nell'incidente.[100] Problemi con i missili Patriot vennero comunque giudicati una parte delle cause dell'accaduto in quanto si verificarono altri incidenti di errata identificazione di velivoli amici, incluso il fatale abbattimento di un F/A-18 della US Navy poche settimane dopo la perdita del Tornado.[101] [102][103] Il Regno Unito ha ritirato l'ultimo dei suoi Tornado dall'Iraq nel giugno 2009.[104]

All'inizio del 2009, diversi GR4 vennero inviati all'aeroporto di Kandahar, in Afghanistan, per rimpiazzare gli Harrier GR7/9 che erano stati schierati su quella base dal novembre 2004.[105] Nel 2009, I Tornado della RAF vennero abilitati all'impiego delle bombe guidate Paveway IV, che erano già state utilizzate in in Afghanistan dagli Harrier II.[106] Nell'estate del 2010, altri Tornado vennero inviati a Kandahar in concomitanza con le elezioni afghane.[107] I Tornado britannici hanno terminato le operazioni in Afghanistan nel novembre 2014, dopo aver volato oltre 5.000 sortite in coppia per oltre 33.500 ore, inclusi 600 "dimostrazioni di forza" per scoraggiare gli attacchi dei talebani. Durante più di 70 scontri, furono impiegati circa 140 missili anticarro Brimstone e bombe Paveway IV oltre a più di 3.000 proiettili di cannone da 27 mm.[108]

Prima della pubblicazione del documento Strategic Defence and Security Review (SDSR) del 2010, era stato preso in considerazione il ritiro dal servizio del Tornado cui avrebbe corrisposto un risparmio di 7,5 miliardi di sterline.[109] Lo SDSR annunciò che il Tornado sarebbe stato rimasto operativo a spese dell'Harrier II, sebbene il numero di velivoli sarebbe stato ridotto in base all'entrata in linea degli Eurofighter Typhoon e degli F-35 Lightning II.[110] [111] Nel luglio 2013, 59 Tornado allo standard GR4 vennero sottoposti all'aggiornamento della avionica denominato CUSP, con i velivoli post modifica che diventarono operativi a partire dal marzo 2013.[112]

Tornado GR4 ZD744 sull'Iraq durante l' operazione Shader nel settembre 2014

Il 18 marzo 2011, il primo ministro britannico David Cameron annunciò che Tornado e Typhoons avrebbero imposto una zona di non volo in Libia.[113] Nel marzo 2011, diversi Tornado effettuarono missioni contro obiettivi all'interno della Libia volando per 4800 km in quella che, secondo il segretario alla Difesa Liam Fox, era "la più lunga missione di bombardamento condotta dalla RAF dal conflitto delle Falkland".[114] Durante le operazioni dei Tornado in Libia furono usate varie munizioni, tra cui bombe a guida laser e missili anticarro Brimstone.[115]

Nell'agosto 2014, Tornado GR4 sono stati rischierati nella base RAF Akrotiri a Cipro per fornire supporto alle attività relative ai rifugiati in fuga dai militanti dello Stato Islamico nella regione irachena del Monte Sinjar. La decisione venne presa nel quadro della iniziativa di intervento militare contro lo Stato Islamico tre giorni dopo l'inizio degli attacchi aerei condotti dagli Stati Uniti. I Tornado erano stati inviati a Cipro già prima dell'intervento armato con lo scopo di raccogliere informazioni sulla situazione nella regione.[116][117] Il 29 settembre 2014, tre giorni dopo che la approvazione da parte del parlamento britannico di attacchi aerei contro le forze dello Stato islamico all'interno dell'Iraq, due Tornado portarono a termine la loro prima missione di ricognizione armata in collaborazione con aerei della coalizione.[118] Il giorno successivo, due Tornado eseguirono il primo attacco aereo su una postazione di armi pesanti e un veicolo corazzato, sostenendo le forze curde nel nord-ovest dell'Iraq.[119]

A seguire fino al 1° marzo 2015, l'impegno britannico portò ad avere fino ad otto Tornado della RAF schierati ad Akrotiri. Nell'insieme vennero eseguiti 159 attacchi aerei contro obiettivi dell'ISIL in Iraq.[120] Il 2 dicembre 2015 il Parlamento approvò attacchi aerei in Siria e in Iraq per combattere la crescente minaccia dell'ISIL e I Tornado iniziarono missioni di bombardamento nella stessa serata.[121] Il 14 aprile 2018, quattro Tornado GR4 decollati da Akrotiri, colpirono una struttura militare siriana con missili da crociera Storm Shadow in risposta a un sospetto attacco chimico a Douma da parte del regime siriano avvenuto la settimana precedente.[122]

Tornado GR4 ZG752 in uno livrea celebrativa in occasione del ritiro dal servizio del Tornado GR4 in partenza dalla base RAF Marham nel gennaio 2019.

Il 10 luglio 2018, nove Tornado GR4 della base RAF Marham realizzarono un sorvolo su Londra per celebrare i 100 anni della RAF.[123] Alla fine del 2018, la RAF ha celebrato il servizio del Tornado con tre velivoli con livree speciali: [124] L'aereo ZG752 ha reso omaggio ai primi anni di impiego della linea con uno schema mimetico verde/grigio; I velivoli con i numeri di matricola ZG775 e ZD716 vennero ridipinti con livree commemorative degli ultimi reparti che hanno avuto in dotazione i Tornado nel Regno Unito, ovvero lo Squadron No. 9 e lo Squadron No. 31.[125] Il 31 gennaio 2019, il Tornado GR4 effettuò le ultime sortite operative nel corso della Operazione Shader partendo da Cipro con operazioni in Iraq.[126] Gli otto Tornado precedentemente di stanza presso la base RAF di Akrotiri rientrarono alla base di Marham all'inizio di febbraio 2019, venendo sostituiti da Typhoon.[127] Tra settembre 2014 e gennaio 2019, I Tornado della RAF sono stati considerati responsabili del 31% delle 4.315 vittime stimate inflitte all'ISIS dalla RAF durante l'operazione.[128]

Per celebrare i 40 anni di servizio e per celebrare il ritiro dal servizio del Tornado, il 19, il 20 e il 21 febbraio 2019 furono effettuati numerosi sorvoli celebrativi in luoghi come l'aeroporto BAE di Warton, e le basi RAF di Honington e Lossiemouth.[129] Il 28 febbraio, nove Tornado volarono in 9 aerei in parata in formazione a diamante partendo dalla base di Marham, sorvolando la base di Cranwell prima di tornare e realizzare una serie di sorvoli dell'aeroporto di partenza.[130] Il 14 marzo 2019 si svolse il volo finale di un Tornado della RAF. Protagonista è stato il Tornado GR4 con matricola ZA463, il più vecchio Tornado operativo rimasto all'epoca. La cerimonia si svolse a Marham in occasione dello scioglimento degli Squadron No. 9 e 31.[131] [132] Il Tornado GR4 è stato ufficialmente ritirato dal servizio il 1 ° aprile 2019, il 101 ° anniversario dalla fondazione della forza armata.[133][134] Dopo il ritiro, cinque Tornado sono tornati a RAF Honington per via stradale per equipaggiare il Complex Air Ground Environment (CAGE), una struttura che simula una linea di volo Tornado a scopo di addestramento.[135]

Arabia Saudita (Royal Saudi Air Force)

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Tornado IDS RSAF con matricola 7507 del 75° Squadron in atterraggio alla base RAF di Coningsby nell'agosto 2013

Il 25 settembre 1985, il Regno Unito e l'Arabia Saudita firmarono il contratto Al Yamamah I che includeva, tra l'altro, la vendita di Tornado inizialmente nel numero di 48 IDS e 24 ADV.[136] Il primo volo di un Tornado IDS dell' aeronautica militare saudita venne effettuato il 26 marzo 1986 e il primo ADV saudita venne consegnato il 9 febbraio 1989.

I Tornado sauditi presero parte alle operazioni durante la guerra del Golfo del 1991. Nel successivo giugno 1993 fu firmato il contratto Al Yamamah II, il cui elemento principale erano 48 IDS aggiuntivi.[137] [138]

In seguito all'esperienza acquisita comparando il Tornado e il McDonnell Douglas F-15E Strike Eagle, l'RSAF ha interrotto l'addestramento per le missioni a bassa quota impiegando l'F-15E alla luce delle migliori prestazioni ottenibili con il Tornado.[139] Inoltre, 10 dei Tornado sauditi furono equipaggiati con attrezzature per svolgere missioni di ricognizione. I 22 velivoli in versione ADV furono sostituiti dall'Eurofighter Typhoon rivendendo gli aerei ritirati al Regno Unito.[140]

Gli aerei sauditi avevano in dotazione sia il missile anti-nave Sea Eagle, sia il missile anti-radiazione ALARM ma entrambi i sistemi d'arma furono ritirati dal servizio nel 2007.[141] A partire dal 2010, l'Arabia Saudita ha firmato diversi contratti per nuovi sistemi d'arma da installare sulle flotte Tornado e Typhoon, come il missile IRIS-T aria-aria a corto raggio e i missili Brimstone e Storm Shadow.[142]

Nel settembre 2006, il governo saudita ha firmato un contratto del valore di 4,7 miliardi di dollari con BAE Systems per aggiornare fino a 80 Tornado IDS con il proposito di mantenerli in servizio fino al 2020. Il primo Tornado RSAF da aggiornare fu inviato allo stabilimento BAE Systems di Warton nel dicembre 2006 per essere aggiornato nell'ambito del "Tornado Sustainment Program" (TSP) che aveva come scopo di "equipaggiare la flotta IDS con una gamma di nuove armi guidate di precisione e equipaggiamento di mira potenziato, in molti casi comuni con i sistemi già operativi sui Tornado GR4 del Regno Unito. " [143] Il TSP venne frazionato in prime due fasi TSP1 e TSP2 (a similitudine degli aggiornamenti MLU 1 e 2 per la RAF) consistettero nella adozione di nuovi sistemi per l'impiego di armi guidate di precisione tra cui il Pod di puntamento DAMOCLES e aggiornamento dell'avionica per consentire l'utilizzo dei missili Storm Shadow, Brimstone, ASRAAM e ALARM. Il programma TSP2 si concluse con la consegna dell'ultimo aereo aggiornato nel febbraio 2013. Seguì un successivo aggiornamento TS3 tra la primavera 2016 e il 2018 per l'integrazione con il link16 e miglioramenti nei sistemi di navigazione GPS/INS e sui display.[144]

A partire dalla prima settimana di novembre 2009, i Tornado dell'Aeronautica saudita, insieme agli F-15, hanno effettuato raid aerei durante l'insurrezione sciita nel nord dello Yemen. Era la prima volta dall'operazione Desert Storm nel 1991 che la Royal Saudi Air Force veniova a essere impegnata in una operazione militare su territorio ostile.[145] I Tornado dell'aeronautica saudita svolgono un ruolo centrale nella campagna di bombardamenti a guida saudita in Yemen.[146]

Il 7 gennaio 2018, gli Houthi hanno affermato di aver abbattuto un aereo militare saudita che stava conducendo raid aerei sul nord dello Yemen.[147] Secondo i rapporti sauditi, l'aereo abbattuto era un Tornado della Royal Saudi Air Force che era in missione di combattimento nei cieli sopra la provincia di Saada, nel nord dello Yemen. Negli stessi resoconti i sauditi hanno riferito che il velivolo è stato perso per "motivi tecnici" e che entrambi i membri dell'equipaggio sono stati salvati.[148]

Nella notte del 14 febbraio 2020, un Tornado saudita è stato abbattuto dagli Houthi durante una missione di supporto aereo ravvicinato a sostegno delle forze yemenite alleate di quelle saudite nel governatorato yemenita di Al Jouf da parte di Houthis. Il giorno dopo il comando saudita ha confermato la perdita di un Tornado rivelando alla stampa prove video che mostrano l'abbattimento utilizzando un missile terra-aria a due stadi. Entrambi i piloti si sono eiettati e sono sati catturati dagli Houthi.[149]

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Pubblicazioni

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Collegamenti esterni

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