Taractichthys

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Taractichthys
T. longipinnis
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
ClasseActinopterygii
OrdinePerciformes
SottordinePercoidei
FamigliaBramidae
GenereTaractichthys

Taractichthys è un genere di pesci marini appartenenti alla famiglia Bramidae[1].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le due specie sono diffuse l'una (T. longipinnis) nell'Oceano Atlantico dalla Norvegia e l'Islanda fino alle regioni tropicali e l'altra (T. steindachneri) negli oceani Indiano e Pacifico ugualmente a tutte le latitudini. Sono più comuni nelle aree temperate calde e tropicali. Il genere è assente dal mar Mediterraneo[2][3].

Hanno abitudini epipelagiche oceaniche[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'aspetto è simile a quello del pesce castagna presente anche nel Mediterraneo ma hanno le pinne dorsale e anale con un lobo lungo e acuto nella parte anteriore, pinna caudale ampia e falcata e scaglie grandi, ossee, che si sovrappongono[2][3].

La colorazione è grigio scura o quasi nera, con riflessi metallici[2][3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Vivono fino a 9 anni[3] Di solito sono solitari ma possono formare piccoli banchi[2].

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutrono di cefalopodi e pesci pelagici[2].

Predatori[modifica | modifica wikitesto]

Sono soggetti agli attacchi del piccolo squalo Isistius brasiliensis[3].

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Vengono pescati come bycatch con i palamiti destinati ai tonni. Le carni sono molto pregiate e raggiungono un alto prezzo, soprattutto alle Hawaii[3].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere comprende 2 specie:[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Bailly, N. (2014), Taractichthys, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  2. ^ a b c d e f g (EN) Lista delle specie di Taractichthys, su FishBase. URL consultato il 30 marzo 2021.
  3. ^ a b c d e f Julian Pepperell, Fishes of the Open Ocean, Chicago, The University Chicago Press, 2010, ISBN 9780226655390.

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