al-Baqara

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Copia del Corano con pagine della Sura II

Al-Baqara (in arabo البقرة? «La Giovenca») è la seconda sūra del Corano (rivelata a Medina subito dopo l'Egira [1]); con i suoi 286 āyāt (o versetti) è la più lunga – e così, fra gli altri, pure il verso 282 [2]. La Sura Al-Baqara è fondamentale per i Musulmani non solo per la sua lunghezza e per la varietà di argomenti trattati, ma anche per la profondità spirituale e morale delle sue lezioni. Essa rappresenta un compendio della legge islamica e un manuale di vita per i credenti, riflettendo l'essenza dell'Islam come religione completa e universale.

Si noti inoltre l'importanza rivestita dal famoso verso al-Kursī (II:255), come pure dai due āyāt posti in chiusura

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Introduzione e Fede[modifica | modifica wikitesto]

  • Versetti 1-5: La sura inizia con le lettere mistiche "Alif, Lam, Mim". Viene affermato che il Corano è una guida sicura per i pii, coloro che credono nell'invisibile, osservano la preghiera e spendono in carità.
  • Versetti 6-20: Viene descritto il comportamento degli ipocriti e dei miscredenti, che rifiutano la guida nonostante i segni evidenti di Allah.

Creazione e Primordi dell'Umanità[modifica | modifica wikitesto]

Versetti 21-39: Allah invita tutta l'umanità a adorarlo, poiché Egli è il loro Creatore. Viene raccontata la storia di Adamo, la sua creazione e la sua caduta dopo aver mangiato dall'albero proibito.

I Figli di Israele[modifica | modifica wikitesto]

Versetti 40-123: Un lungo passaggio è dedicato ai Figli di Israele, con una rassegna delle loro benedizioni, delle loro trasgressioni e dei loro profeti. Viene menzionato l'episodio della giovenca, da cui la sura prende il nome, e viene richiesto loro di sacrificare una giovenca come prova della loro fede.

Leggi e Regolamenti[modifica | modifica wikitesto]

Versetti 124-242: Viene introdotto il profeta Abramo e il suo ruolo come padre delle nazioni. La sura stabilisce varie leggi riguardanti il digiuno, la preghiera, il pellegrinaggio, il commercio, il matrimonio, il divorzio e altri aspetti della vita quotidiana. È in questo contesto che si trovano i versetti sul Ramadan, che prescrivono il digiuno come dovere religioso.

Jihad e Giustizia[modifica | modifica wikitesto]

Versetti 243-253: Si parla della guerra giusta (jihad) e della necessità di combattere per la giustizia e la difesa della fede. Viene raccontata la storia di Talut (Saul) e Jalut (Golia), evidenziando la vittoria dei pii sui miscredenti.

Storie di Profeti e Segni Divini[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Āyat al-Kursī.

Versetti 254-283: Vengono narrate storie di vari profeti e segni divini che dimostrano il potere e la misericordia di Allah. La famosa Ayat al-Kursi (Versetto del Trono) si trova in questo passaggio, esaltando la sovranità e l'onnipotenza di Allah.

Conclusione e Preghiere[modifica | modifica wikitesto]

Versetti 284-286: La sura si conclude sottolineando la responsabilità personale e la misericordia di Allah. Si invita i credenti a confidare in Allah, pregando per il perdono e la guida.

Analisi[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della sura si rifà a una disputa – tra il profeta Mosè e gli Israeliti – in merito a una vacca che avrebbero dovuto sacrificare per conoscere l'assassino di un uomo dilaniato (da non scambiarsi per il famoso episodio biblico [II:51, 54] in cui Mosè proibì l'adorazione di un vitello d'oro).

Ampia è la serie dei temi trattati, fra cui una parte sostanziale della Shari'a e delle origini dell'uomo da Adamo fino a Mosè (passando per Abramo). Un altro tema saliente è quello della guida: invitare gli ebrei e i pagani di Medina ad abbracciare l'Islam, avvertendo questi e gli ipocriti del destino che Dio aveva riservato a quanti in passato avevano ignorato il suo monito.

Infine, la Baqara contiene molti passi relativi all'arte della guerra e alla condotta militare.

«Combattete per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, che Allah non ama coloro che eccedono.»

«Uccideteli ovunque li incontriate, scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione é peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a quando non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa é la ricompensa dei miscredenti.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alcuni versetti – come quelli che vietano interessi sui prestiti – furono rivelati in seguito; gli ultimi tre, in particolare, già nel periodo meccano.
  2. ^ Physical Aspects of the Noble Qur'an, in www.al-islam.org. URL consultato il 10 maggio 2008.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Corano, traduzione di Hamza Roberto Piccardo, 7ª ed., Newton Compton, 2015, ISBN 9788854174603.
  • Il Corano, collana Le Religioni, traduzione di Martino Mario Moreno, La Repubblica, 2005 [1967], ISBN 9788854174603.


Controllo di autoritàVIAF (EN305312894 · LCCN (ENn84023560 · GND (DE4221036-7 · BNE (ESXX5715328 (data) · BNF (FRcb167150358 (data) · J9U (ENHE987007289001405171
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