Sivel SD 27 Corriedale

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Sivel SD 27 Corriedale
Descrizione
Tipoaereo da turismo
Equipaggio2
CostruttoreBandiera dell'Italia Sivel Aeronautica s.r.l.
Data primo volo1992
Dimensioni e pesi
Lunghezza6,57 m
Apertura alare10,00 m
Altezza2,76 m
Superficie alare12,5
Peso a vuoto370 kg
Peso max al decollo620 kg
Propulsione
Motoreun Rotax 912
Potenza78 CV (58 kW)
Prestazioni
Velocità max195 km/h
Velocità di crociera176 km/h
Velocità di salita4,7 m/sec
Autonomia700 km
Tangenza4 000 m

dati tratti da IAR-VLA, Addestramento a bassi costi[1][2]

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Il Sivel SD 27 Corriedale fu un aereo da turismo monoplano sviluppato dall'azienda aeronautica italiana Sivel Aeronautica s.r.l. nei primi anni novanta del XX secolo e costruito in piccola serie.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi anni novanta del XX secolo la ditta di costruzioni aeronautiche Sivel Aeronautica s.r.l.[N 1] costruì, e certificò secondo la nuova normativa JAR-VLA, un velivolo che fu designato SD 27 Corriedale,[3] primo velivolo certificato in Italia secondo le nuove normative JAR.[4] Tale nuovo standard di progettazione, adottato in sede europea e accettato anche negli USA, Canada, Australia e altri paesi era meno severo del precedente FAR 23 usato per certificare tutti i velivoli con peso massimo al decollo superiore ai 4 500 kg.[5] Il prototipo dello SD 27 andò in volo per la prima volta nel 1992, ed ottenne il certificato JAR-VLA il 1 luglio 1994.[4]

Descrizione tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Il Sivel SD 27 Corriedale era un monoplano ad ala bassa, monomotore, biposto. Le ali e i piani di coda avevano forma rettangolare.[5] Il tronco alare della fusoliera era realizzato in tubi di acciaio con rivestimento dei pannelli in composito, mentre l'intera trave di coda, le ali e gli impennaggi erano in alluminio.[5]

La cabina di pilotaggio poteva contenere due persone, collocate su sedili affiancati.[3] Il propulsore era un Rotax 912 a 4 cilindri orizzontali contrapposti a raffreddamento misto aria-liquido, erogante la potenza di 78 CV (58 kW) e azionante un'elica bipala a passo costante del diametro di 1,7 m.[3] Il carrello di atterraggio era triciclo anteriore fisso.[3] Una variante da acrobazia aerea, designata SD 28 andò in volo per la prima volta nel 1995 con un motore più potente da 160 CV (119 kW).[3]

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Cinque velivoli pre-serie furono realizzati nel 1994, mentre la produzione in serie iniziò nel 1995 appena ottenuta la certificazione JAR-VLA.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Direttore tecnico dell'azienda era allora l'ingegnere Ernesto Valtorta.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Romagnoli 1995, p. 59.
  2. ^ Aviafrance.
  3. ^ a b c d e f Taylor 1996, p. 407.
  4. ^ a b Romagnoli 1995, p. 55.
  5. ^ a b c Romagnoli 1995, p. 58.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Michael J. H. Taylor, Brassey's World Aircraft & Systems Directory, London, Brassey's, 1996, ISBN 1-85753-198-1.
Periodici
  • Franco Romagnoli, JAR-VLA, Addestramento a basso costo, in JP4 Rivista Aeronautica, n. 4, Firenze, ED.A.I. srl., aprile 1995, pp. 54-59, ISSN 0394-3437 (WC · ACNP).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Video