Sepietta oweniana

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Sepietta oweniana
Stato di conservazione
Dati insufficienti[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
SuperphylumLophotrochozoa
PhylumMollusca
SubphylumConchifera
ClasseCephalopoda
SottoclasseColeoidea
SuperordineDecapodiformes
OrdineSepiida
FamigliaSepiolidae
SottofamigliaSepiolinae
GenereSepietta
SpecieS. oweniana
Nomenclatura binomiale
Sepietta oweniana
(d'Orbigny, 1841)
Sinonimi

Sepietta petersii
(Steenstrup, 1887)
Sepiola oweniana
d'Orbigny, 1841
Sepiola petersi
Steenstrup, 1887
Sepiola petersii
Steenstrup, 1887
Sepiola scandica
Steenstrup, 1887

La seppietta[2] (Sepietta oweniana (d'Orbigny, 1841)) è un mollusco cefalopode appartenente alla famiglia Sepiolidae[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Proviene dal mar Mediterraneo e dall'oceano Atlantico, dove vive in genere oltre i 50 m di profondità[2]; nel mediterraneo è comune fino a 400 m[4]. È diffusa in particolare nel mare del Nord e nello Skagerrak[5]. Vive su fondali sabbiosi o fangosi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il mantello delle femmine raggiunge una lunghezza massima di 5 cm, i maschi sono generalmente più piccoli[4]. La colorazione è molto variabile, spesso bruna-rossastra o tendente al giallo. Le pinne sono sottili, di forma arrotondata[5]; non sono presenti fotofori. Sulle braccia sono presenti due file di ventose, mentre sui tentacoli possono esserci anche più di trenta file di ventose molto piccole[2][4].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

È una specie notturna, durante il giorno rimane nascosta[4].

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di crostacei; gli adulti predano soprattutto mysida e gamberetti (Pasiphaea sivado, Crangon crangon, Palaemon elegans, Eualus cranchii), i giovani di mysida[4].

Predatori[modifica | modifica wikitesto]

I principali predatori sono pesci e cetacei[4].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Solitamente si riproduce in acque costiere, dove depone le uova su poriferi e tunicati[2].

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

È una specie molto comune, quindi viene pescata spesso, soprattutto nel mediterraneo (dove è uno dei cefalopodi più pescati[1]); anche se non è di particolare interesse può essere trovata nei mercati ittici[4].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Non si hanno dati precisi sulla pesca, quindi la lista rossa IUCN ha classificato questa specie nel 2012 come "dati insufficienti" (DD)[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Allcock, L. & Barratt, I., Sepietta oweniana, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c d R. Riedl, p. 352.
  3. ^ (EN) Bouchet, P.; Gofas, S. (2015), Sepietta oweniana, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  4. ^ a b c d e f g P. Jereb, C.F.E. Roper, 2005, p. 179.
  5. ^ a b (EN) M. van Couwelaar, Sepietta oweniana, su Zooplankton and Micronekton of the North Sea, Marine Species Identification Portal. URL consultato il 19 agosto 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rupert Riedl, Fauna e flora del Mediterraneo, Franco Muzzio editore, 1983, ISBN 978-88-7413-224-9.
  • (EN) P. Jereb, C.F.E. Roper, Cephalopods of the world: an annotated and illustrated catalogue of cephalopod species known to date (PDF) [collegamento interrotto], in FAO species catalogue for fishery purposes, vol. 1, n. 4, Roma, FAO, 2005.

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