Santísima Trinidad y las Ánimas

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Santísima Trinidad y las Ánimas
Descrizione generale
Tipogaleone
CantiereReal Astillero de Colindres
Impostazione1692
Varo1697
Entrata in servizio1699
Destino finaledemolita nel 1706
Caratteristiche generali
Dislocamento1665
Stazza lorda1665 tsl
Armamento velicomisto (quadre e latine)
Equipaggio475
Armamento
Armamento80 cannoni
  • 30 cannoni da 24 libbre
  • 30 cannoni da 18 libbre
  • 16 cannoni da 12 libbre
  • 4 cannoni da 6 libbre
dati tratti da Todoavante[1]
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Il galeone da 80 cannoni Santísima Trinidad fu Almiranta della Armada del mar Océano

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il galeone Santísima Trinidad y las Ánimas fu costruito nel Real Astillero di Colindres (Cantabria), in Spagna, come Almiranta della Armada del mar Océano.[2][3] Il progetto della nuova nave, approvato dalla Junta de las Armadas, fu disegnato da Jerónimo de Eguía[N 1] e il contratto di costruzione, insieme a quello dei galeoni Nuestra Señora de la Concepción y de las Ánimas e San Francisco, fu assegnato a don Millán Ignacio de Iriarte y Gaztelu[4] Prima unità ad essere impostata a Colindres, il 29 maggio 1685, fu la Capitana Nuestra Señora de la Concepción y de las Ánimas, e con il procedimento dei lavori emersero problemi lagati al cantiere navale, tanto che Junta de Armadas studiò il caso, e il 16 marzo 1686 il Segretario del Consiglio di guerra Gabriel Bernaldo de Quiros y Mazo de la Vega, I marchese di Monreal, ordinò a Iriarte y Gaztelu di accumulare immateriali necessari alla costruzione della rimanenti due navi, in quanto erano già stati stanziati i fondi necessari.[5]

Impostato sotto la supervisione di Pedro Antonio de Oruña Montezillo, si trattava della più grande nave costruita a Colindres, con un dislocamento di 1.665 tonnellate.[6] Nel corso del 1687 Antonio Gaztañeta fu inviato a sovrintendere al completamento della nave e alla costruzione della nuova Almiranta Santísima Trinidad, e dove, nel 1788, iniziò a scrivere il suo libro Arte de Fabricar Reales, che terminò nel 1691 e dove si possono consultare le dimensioni del galeone 'xNuestra Señora de la Concepción y de las Ánimas.[7] Il Santísima Trinidad fu varato nel 1692, e la sua costruzione fu terminata nel porto di Santoña entrò in servizio nel corso del 1699.[1] Il 9 settembre dello stesso anno salpò da quest'ultimo porto con un equipaggio ridotto di 475 uomini tra marittimi e soldati, per raggiungere Cadice,[1] formando una squadra navale al comando dell'ammiraglio don Mateo de Laya con il Santa María de Tézano y las Ánimas, il Nuestra Señora de Begoña y las Ánimas, e il San Francisco.[2]

Tra il 1699 e il 1700, la Santísima Trinidad doveva essere tra le navi che salparono da Cadice con la squadra navale di don Pedro Fernández Navarrete che si apprestava a espellere gli scozzesi dagli insediamenti di Darién.[8] Il galeone era ancora nella fase finale dell'addestramento dell'equipaggio e non aveva tutte le dotazioni, a causa di una carenza di fondi destinati al loro acquisto, e il Consiglio di Guerra decise a metà del maggio 1700 che sia la Capitana Nuestra Señora de la Concepción y de las Ánimas che la Almiranta Santissima Trinidad non partissero, essendo entrambe le navi disarmate per completare gli equipaggi e le dotazioni del resto della squadra, con Navarrete che salpò alzando la sua insegna sul San Francisco.[2]

Persa la Flotta della Nuova Spagna a Vigo nel 1702, non erano state inviate più flotte in America dal 1700.[2][1] Il direttore della Real Maestranza di Cadice Francisco Antonio Garrote il 3 marzo 1703 firmò con la Corona spagnola un contratto per mandare una spedizione navale a Veracruz, in Messico, di una flotta di navi cariche di mercurio.[2] Garrote propose che la Santísima Trinidad fosse assegnata a tale impresa, caricata con 8.000 quintali di mercurio, trasportati all'interno delle sue stive.[1] Il capitano generale dell'Armada del mar Océano, don Pedro Fernández de Navarrete y Ayala inizialmente non accettò di rinunciare a questa nave per molte ragioni, e il galeone fu consegnato a Garrote il 13 aprile procedendo subito al suo allestimento, modificandone i magazzini per il deposito delle merci, per il quale Garrote assunse due squadre di trentasei carpentieri ciascuna.[2] Quasi pronto, a causa di vari contrattempi, fu evidente che il galeone non sarebbe salpato prima del primo maggio, e fu sostituito dal galeone Nuestra Señora de Begoña y las Ánimas.[1]

Nel 1701 il Nuestra Señora de la Concepción y de las Ánimas era nave di bandiera di Navarrete y Ayala, mentre il Santísima Trinidad era al comando del capitano Antonio Gaztañeta.[1] Entrambe la navi facevano parte di una squadra navale di 25 unità al comando dell'ammiraglio francese D'Estrées.[1]

Il 31 maggio 1704 fu preso il considerazione che il galeone servisse come Capitana della flotta, ma fu presto disarmato con l'arrivo a Cadice della Nuestra Señora de Begoña y las Ánimas, che era appena ritornata da Veracruz e si trovava in buone condizioni.[1] Alla fine la flotta non salpò a causa dello scoppio della guerra di successione spagnola.[1]

Ancora una volta il galeone fu nuovamente incluso, nel dicembre 1705, nella Flotta della Nuova Spagna che doveva salpare nel 1706, e tenendo conto che era appena arrivato a Cadice dal golfo di Biscaglia, necessitavano circa 20.000 pesos per la sua preparazione.[2] In questa nuova occasione non salpò nemmeno con la flotta, che lasciò Cadice nel marzo 1706, venendo nuovamente sostituita dalla Nuestra Señora de Begoña y las Ánimas.[2] Le ragioni addotte furono la mancanza di unità della Armada del mar Océano, mentre l'arsenale di Cadice riferì che l'elevato pescaggio della Santísima Trinidad, 16 cubiti zavorrata, rendeva sconsigliabile l'ancoraggio a Veracruz, dato che la profondità delle acque del porto raggiungevano solo i 15 cubiti, e fu sostituito da altra nave per decisione del Consiglio delle Indie.[1]

Sia la Capitana Nuestra Señora de la Concepción y de las Ánimas che l'Almiranta Santísima Trinidad erano in cattive condizioni generali per affrontare le squadre nemiche che assediavano la costa spagnola.[2] Nel 1705 si temeva un nuovo attacco anglo-olandese a Cadice e si pensò di affondarli nei canali di accesso alla baia di Cadice.[1] Quattro navi furono effettivamente affondate per impedire il passaggio dello squadra nemica, ma non il Santísima Trinidad che fu definitivamente demolito a Cadice nel 1706 o 1712.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Esso si basava sulla memoria Medidas para la fábrica de un bajel de porte 1.300 ton poco más o menos. Capaz del manejo de noventa cañones y del empleo de Capitana real del Mar occéano.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m Todoavante.
  2. ^ a b c d e f g h i Todoababor.
  3. ^ Ramos 2007, p. 20.
  4. ^ Cunchillos, Ramos, Galán 1997, p. 83.
  5. ^ Ramos 2007, p. 21.
  6. ^ Ramos 2007, p. 22.
  7. ^ Cunchillos, Ramos, Galán 1997, p. 93.
  8. ^ Duro 1899, p. 309.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (ES) Carlos León Amores, Buceando en el pasado, Madrid, Espasa, 2009.
  • (ES) Joaquín Rodríguez Crespo, Descripción y anatomía de un galeón de 90 cañones: Nuestra Señora de la Concepción y de las Ánimas, Fundación Oceanográfica de Gipuzkoa, 2012.
  • (ES) Cayetano Hormaechea, Isidro Rivera e Manuel Derqui, Los galeones españoles del siglo XVII, Tomo I, Barcelona, Associació d'Amics del Museu Marítim de Barcelona, 2012.
  • (ES) Cayetano Hormaechea, Isidro Rivera e Manuel Derqui, Los galeones españoles del siglo XVII, Tomo II, Barcelona, Associació d'Amics del Museu Marítim de Barcelona, 2012.
  • (ES) Miguel Cisneros Cunchillos, Rafael Palacio Ramos e Juan Manuel Castanedo Galán, El astillero de Colindres (Cantabria) en la época de los Austrias menores Arqueología y Construcción Naval, Santander, Universitad de Cantabria, 1997.
Periodici
  • (ES) Rafael Palacio Ramos, El astillero de Colindres (Cantabria) en la época de los Austrias menores Arqueología y Construcción Naval, in Revista de Historia Naval, n. 107, Madrid, Instituto de Historia e Cultura Naval de la Armada Espaňola, 2009, pp. 7-32, ISSN 0212-467-X (WC · ACNP).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]