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Progetto Arte – Els Quatre Gats (bar del progetto) – Categoria delle voci
Il Giardino delle delizie è un trittico a olio su tavola (220x389 cm) di Hieronymus Bosch, databile 1480-1490 circa e conservato nel Museo del Prado di Madrid.
Di datazione incerta, è ritenuto il capolavoro e l'opera più ambiziosa dell'artista. In nessun altro lavoro Bosch raggiunse un tale livello di complessità, sia per i significati simbolici che per la vivida immaginazione espositiva. L'opera rappresenta numerose scene bibliche e ha probabilmente lo scopo di descrivere la storia dell'umanità attraverso la dottrina cristiana medievale.
È formata da un pannello centrale di forma pressoché quadrata al quale sono accostate due ali rettangolari richiudibili su di esso; una volta piegate mostrano una rappresentazione della Terra durante la Creazione. Le tre scene del trittico aperto sono probabilmente da analizzare in ordine cronologico da sinistra verso destra, per quanto non vi sia la certezza di questa lettura. Il pannello di sinistra rappresenta Dio quale perno dell'incontro tra Adamo ed Eva; quello centrale è una vasta veduta fantastica di figure nude, animali immaginari, frutti di grandi dimensioni e formazioni rocciose; quello di destra è invece una visione dell'Inferno e rappresenta i tormenti della dannazione.
Gli studiosi hanno spesso interpretato l'opera come un ammonimento agli uomini per quanto riguarda i pericoli delle tentazioni della vita; nonostante ciò, l'intricato mescolarsi di figure simboliche, in particolare nel pannello centrale, ha portato nel corso dei secoli a numerose e differenti interpretazioni e ancora ci si divide tra chi crede che il pannello centrale contenga un insegnamento morale per l'uomo e chi lo considera una veduta del paradiso perduto.
Andrea Mantegna (Isola di Carturo, 1431 – Mantova, 13 settembre 1506) è stato un pittore e incisore italiano. Si formò nella bottega padovana dello Squarcione, dove maturò il gusto per la citazione archeologica; venne a contatto con le novità dei toscani di passaggio in città quali Fra Filippo Lippi, Paolo Uccello, Andrea del Castagno e, soprattutto, Donatello, dai quali imparò una precisa applicazione della prospettiva. Mantegna si distinse infatti per la perfetta impaginazione spaziale, il gusto per il disegno nettamente delineato e per la forma monumentale delle figure. Il contatto con le opere di Piero della Francesca marcò ancora di più i suoi risultati sullo studio prospettico tanto da raggiungere livelli "illusionistici", che saranno tipici di tutta la pittura nord-italiana. Costante in tutta la sua produzione fu il dialogo con la statuaria, sia coeva sia classica. Fu infatti il primo grande "classicista" della pittura.
«L'arte è una gran maga! Essa crea un sole che splende per tutti come per l'altro e coloro che vi si avvicinano, anche i poveri, anche i contraffatti, anche i ridicoli gli rapiscono un po' del suo calore, un po' dei suoi raggi. Questo fuoco del cielo imprudentemente rapito, che i ratés raccolgono nel fondo delle loro pupille, li rende talvolta terribili, più spesso ridicoli; ma la loro esistenza ne ritrae una serenità grandiosa, un disprezzo del male, una grazia a soffrire sconosciuta agli altri miserabili. (Alphonse Daudet)»
Report generato il 2017-10-29
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Michelangelo Merisi, noto come il Caravaggio, (Milano, 29 settembre 1571 – Porto Ercole, 18 luglio 1610), è stato un pittore italiano.
Formatosi tra Milano e Venezia ed attivo a Roma, Napoli, Malta e in Sicilia fra il 1593 e il 1610, fu uno dei più celebri pittori italiani di tutti i tempi, dalla fama ancora oggi universale. I suoi dipinti, che combinano un'analisi dello stato umano, sia fisico che emotivo, con un drammatico uso della luce, hanno avuto una forte influenza formativa sulla pittura barocca.
Di animo particolarmente irrequieto, affrontò diverse vicissitudini durante la sua breve esistenza. Data cruciale per l'arte e la vita del Merisi fu quella del 28 maggio 1606 quando, rendendosi responsabile di un omicidio e condannato a morte per lo stesso, dovette vivere gli anni successivi in costante fuga per scampare alla pena capitale.
Il suo stile influenzò direttamente o indirettamente la pittura dei secoli successivi costituendo un filone di seguaci racchiusi nella corrente del caravaggismo.
Lo stile geometrico è uno stile dell'arte greca sviluppatosi verso la fine del Medioevo ellenico, approssimativamente tra il 900 a.C. e il 700 a.C. Si sviluppò ad Atene e si diffuse grazie ai commerci marittimi in varie città della zona egea. Le testimonianze di questo stile artistico-decorativo giunte fino a noi sono in massima parte rappresentate da decorazioni su vasi ed oggetti ceramici. Durante il primo e medio geometrico (900-760) le comunità greche sperimentarono una prosperità che non avevano più conosciuto dopo il crollo del mondo miceneo. Lo stile geometrico riempiva la superficie dei vasi con motivi geometrici ordinati razionalmente e comprendenti meandri, cerchi, motivi a scacchiera e le varie possibili combinazioni. Già in queste opere si nota la presenza del principio di kòsmos e tàxis, ovvero ordine/universo e armonia, che è alla base dell'intera produzione artistica greca.
Il museo Condé, ospitato nel castello di Chantilly al nord di Parigi, è uno dei più importanti musei d'arte di Francia. Fu creato da Enrico d'Orléans, duca d'Aumale che nel 1884 lascio in legato il castello con la sua eccezionale collezione d'arte antica all'Institut de France con l'obbligo di farne un museo aperto al pubblico, che aprì nel 1898. Possiede un importante collezione di opere d'arte e di libri antichi: la seconda collezione di Francia di pitture antiche dopo il Louvre con 1.000 opere, ma anche 2.500 disegni, 6.000 incisioni e 4.000 monete e medaglie, 300 sculture, 1.400 fotografie dell'Ottocento e 150 oggetti dell'antichità.
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