Phoenicoparrus andinus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Fenicottero delle Ande
Phoenicoparrus andinus
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseTetrapoda
ClasseAves
SuperordineNeornithes
OrdinePhoenicopteriformes
FamigliaPhoenicopteridae
GenerePhoenicoparrus
SpecieP. andinus
Nomenclatura binomiale
Phoenicoparrus andinus
(Philippi, 1811)

Il fenicottero delle Ande (Phoenicoparrus andinus (Philippi, 1811)) è un uccello della famiglia Phoenicopteridae, diffuso in Sud America.[2]

Fino al 2014 era classificato nel genere Phoenicopterus.[3] È strettamente correlato al Phoenicoparrus jamesi, assieme al quale forma il genere Phoenicoparrus.

Il fenicottero delle Ande, il fenicottero del Cile e il fenicottero di James sono specie simpatriche e tendono a raggrupparsi in grandi colonie che condividono anche le aree di nidificazione.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Ha un piumaggio rosa pallido con la parte superiore più chiara, la parte inferiore del collo, il busto e l'interno delle ali sono di un rosa intenso. È l'unico fenicottero con le gambe gialle e con tre dita nelle zampe. Il becco è di un giallo pallido e nero.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questo fenicottero è nativo delle paludi delle alte Ande, dal Perù del sud, all'Argentina e al Cile del nordovest.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Il fenicottero delle Ande è un uccello migratore e può percorrere anche 700 miglia in un giorno.[senza fonte]

Questi fenicotteri sono dei filtratori e la loro dieta comprende tutto ciò che è a disposizione, dai pesci agli invertebrati, dalle piante vascolari alle alghe microscopiche.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Phoenicoparrus andinus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Phenicopteridae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 6 maggio 2014.
  3. ^ Torres et al., A multi-locus inference of the evolutionary diversification of extant flamingos (Phoenicopteridae), BMC Evolutionary Biology 2014, 14:36.
  4. ^ Mascitti, V. and Kravetz, F.O., Bill Morphology of South American Flamingos. The Condor. 104 (1), 73.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Uccelli: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di uccelli