Palazzo Cornazzani

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Palazzo Cornazzani
La facciata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàPavia
Indirizzovia Ugo Foscolo 11
Coordinate45°11′00.24″N 9°09′47″E / 45.1834°N 9.163055°E45.1834; 9.163055
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXV secolo
Stilegotico, rinascimentale e neoclassico

Palazzo Cornazzani è un palazzo di Pavia, in Lombardia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo appartenne alla nobile famiglia dei Cornazzani e fu realizzato nel XV secolo, inglobando resti di edifici precedenti, in stile tardogotico. In origine l'edificio era stato di proprietà della famiglia aristocratica dei Beccaria e passò ai Cornazzani nel Cinquecento per via matrimoniale; i Cornazzani erano una stirpe di origine parmense che a lungo servì Filippo Maria Visconti prima e gli Sforza poi, ottenendo così la cittadinanza milanese, e di cui un ramo si insediò a Pavia. Nella casa soggiornarono spesso personaggi di spicco, come il governatore di Milano Antonio de Guzmán o il cardinale Michele Bonelli, che pare si trattenne più di un anno nel palazzo pavese. Anche il poeta Ugo Foscolo vi risiedette, in compagnia dell'amico Giulio Gabrielli di Montevecchio[1], negli anni in cui fu docente universitario a Pavia, motivo per cui il palazzo viene oggi chiamato anche "Casa del Foscolo"; in seguito la strada in cui si trova il palazzo venne intitolata proprio a Foscolo. Più tardi l'edificio fu abitato, in tempi diversi, dal professore Contardo Ferrini, dalla poetessa Ada Negri e da un giovane Albert Einstein; quest'ultimo vi soggiornò con la famiglia tra il 1895 ed il 1896, periodo in cui suo padre Hermann dirigeva una fabbrica produttrice di macchine elettriche a Pavia[2]. Oggi due targhe sulla facciata della casa ricordano la residenza di Foscolo e degli Einstein.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo è strutturato su due cortili: il primo, risalente al XV secolo, presenta una veste tardogotica, con un portico dotato di tipiche colonne ottagonali in granito, molto diffuse nell'edilizia lombarda del periodo, e arricchito da numerosissimi affreschi. Il lato nord del portico conserva una loggia in stile gotico, sorretta sul balcone da colonne lignee. Il secondo, dove nelle lunette è affrescato lo stemma dei Cornazzani, fu aggiunto nel corso del Seicento. Sulla facciata, intonacata in età moderna, è presente una formella in cotto quattrocentesca raffigurante la Natività. All'interno conserva ricchi soffitti a cassettone quattrocenteschi, affreschi barocchi e un'ala neoclassica[3][4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il prof Ugo Foscolo 210 anni dopo. Ecco le tracce a Pavia del grande poeta. La Provincia Pavese, 22 dicembre 2018, su ricerca.gelocal.it.
  2. ^ I luoghi di Albert Einstein a Pavia, su Quatarob Pavia, 14 maggio 2021. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  3. ^ Casa di Ugo Foscolo, su visitpavia.com. URL consultato il 1º aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2019).
  4. ^ Casa del Foscolo, su lombardiabeniculturali.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lucrezia Chiofalo, I palazzi a corte a Pavia. 1450- 1535, Milano, Industrie Grafiche Pubblicità Milano, 1993, pp. 60- 61.
  • Chiara Porqueddu, Il patriziato pavese in età spagnola. Ruoli familiari, stile di vita, economia, Milano, Edizioni Unicopli, 2012, pp. 697- 699.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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