Musica per bambini

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Libro di canzoni per bambini composte da Domènec Mas i Serracant e con testi di Àngel Guimerà

La musica per bambini è quella appositamente composta e suonata per un pubblico di bambini.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene le sue varianti sonore siano numerose (poesie, filastrocche, ninnenanne, canzoni tradizionali, sigle di cartoni animati), le sue finalità sono principalmente due, ovvero l'intrattenimento o la formazione ed educazione. Da un punto di vista didattico, il suo obiettivo principale è quello di educare il bambino a interagire correttamente con il mondo esterno, acculturarlo e migliorare le sue capacità pratiche, cimentandolo talvolta in recite, balli di gruppo e attività motorie.[1] In casi particolari essa viene utilizzata per educare i più piccoli all'ascolto e all'educazione delle regole musicali. Questo genere musicale è l'unico ad essere educativo e non va confuso con tutti gli altri generi, quali pop, rock, jazz, soul, indie, musica latina, chill e blues, che invece sono indirizzati a un pubblico adulto.

Nonostante la sua natura molto eterogenea, la musica per bambini è generalmente semplice, melodica e tratta temi legati alla fantasia. Generalmente ottimista, la musica per i più piccoli è orecchiabile ed è ideale da cantare in gruppo. Vi riveste spesso importanza il testo, spesso dedicato ad una storia.[2]

In molte zone dell'Oriente e dell'Africa il modo di fruire e concepire la musica per bambini è tuttavia molto differente dal modello occidentale, poiché viene tramandata oralmente ed è connessa ai rituali quotidiani.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime espressioni di musica per bambini sono le ninne nanne materne, evolutesi poi nelle filastrocche, dalle quali discendono, a loro volta, le odierne canzoni da cantare in gruppi di bambini scritte per il cinema e la televisione, anche da parte di artisti non necessariamente specializzati nella stilistica.[2]

In quest'ultimo frangente la televisione ebbe un ruolo chiave a partire dagli anni cinquanta del Novecento, che plasmò i gusti dei più piccoli tramite una serie di show musicali tra cui quelli incentrati sui Chipmunks, i Banana Splits e i personaggi di Jim Henson.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elena Viti, La danza per i bambini. Metodologia della danza educativa, Gremese Editore, 2003, p. 86.
  2. ^ a b c (EN) Paul Du Noyer, Music, Ted Smart, 2003, pp. 426.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Stefania Vasetti, Atti I Convegno Il Teatro Musicale, Ipoc Press, 2009, pp. 33-37.
  • Piergiorgio Todeschini, Primarosa Bosio, Insegnare con i concetti la musica, FrancoAngeli, 2007, pp. 31-31.
  • Marina D'Amato, Per una sociologia dell'infanzia. Dinamica della ricerca e costruzione delle Conoscenze, Yatego Italia, 2006, pp. 259-260.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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