Michele Apostolio

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Michele Apostolio (in greco medievale Μιχαὴλ Ἀποστόλιος o Μιχαὴλ Ἀποστόλης; Costantinopoli, 1420 circa – Creta, 18 luglio 1478) è stato un umanista, insegnante e copista bizantino.

Michele Apostolio nacque attorno al 1420 a Bisanzio e studiò probabilmente a Mistra presso Giovanni Argiropulo. Nel 1452 divenne insegnante allo Xenon τοῦ Κράλη[non chiaro] a Bisanzio ma dopo la caduta della città nell'anno seguente fu preso prigioniero. Dal 1455 insegnò a Creta. Successivamente si spostò frequentemente tra Italia e Creta e tra il 1460-61 e 1463-64 si recò di nuovo a Bisanzio alla ricerca di manoscritti, mentre nel 1467 si trovava a Scutari. In Italia fu sotto la protezione del cardinale Bessarione. Fu a capo di un grosso studio per la copia di manoscritti; da platonico fu avversario dell'aristotelico Teodoro Gaza[1]. Questo suo atteggiamento lo portò in cattiva luce e decise di ritornare a Creta dove si guadagnava da vivere scarso con l'insegnamento e copiando manoscritti. Morì a Creta, dopo una lunga malattia, il 18 luglio 1478 lasciando un figlio, Aristobulo Apostolio, che divenne vescovo di Malvasia (Monemvasia) nella Morea.

Michele Apostolio fu autore di una raccolta di precetti morali, proverbi e apoftegmi (Ἰωνιά), completata e in parte pubblicata (i soli apoftegmi, 1519) dal figlio (v. Apostolio, Aristobulo), cui è stata spesso erroneamente attribuita. Delle sue numerose opere alcuni sono stati stampati:

  • Παροιμίαι (Paroemiae, dal greco "proverbi"), una raccolta di proverbi in greco.
  • Oratio Panegyrica annuncio Fredericum III, in Freher, Scriptores Rerum Germanicarum, vol. II, Francoforte, 1624.
  • Georgii Gemisthi Plethonis et Mich. Apostolii Orationes funebres duae a quibus de immortalitate Animae exponitur, Lipsia, 1793.
  1. ^ F. Schoell, Istoria della letteratura greca profana, vol. 6, Giuseppe Antonelli, Venezia, 1830
  • E. Gamillscheg, D. Harlfinger, Repertorium der Griechischen Kopisten 800-1600, Wien, 1981.
  • F. Schoell, Istoria della letteratura greca profana, vol. 6, Giuseppe Antonelli, Venezia, 1830

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