Martino (vescovo di Grosseto)

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Martino
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Grosseto
 
Natoprima metà del XII secolo
Nominato vescovoprima del 1174
Decedutodopo il 1179
 

Martino (prima metà del XII secolo – dopo il 1179) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Martino fu il secondo vescovo di Grosseto, documentato dal 1174, succeduto a Rolando.[1][2][3]

Prese parte al Concilio Lateranense III del 1179 indetto da papa Alessandro III.[1][2][3][4]

Quello stesso anno, il 3 agosto, il vescovo stipulò un atto di permuta con il conte Ildebrandino VII Aldobrandeschi, cedendo il Poggio di Moscona, allora Montecurliano, di proprietà della mensa vescovile, per l'edificazione di un nuovo centro abitato prossimo a Grosseto – fenomeno del secondo incastellamento[5] – ma situato in posizione soprelevata, affinché diventasse il nuovo centro politico e per la difesa e il controllo del territorio da parte degli Aldobrandeschi.[4][5][6][7] In cambio, il vescovo aveva ricevuto alcuni territori prossimi alla città e la possibilità di edificare, qualora lo avesse desiderato, chiese o edifici diocesani nel nuovo ipotetico centro di Montecurliano.[4][5][6]

L'ambizioso progetto, tuttavia, non decollò mai veramente.[5][7] Il 21 maggio 1180 il vescovo Martino ricevette da papa Alessandro III una lettera nella quale si raccomandava di agevolare le monache di Sant'Ambrogio di Montecelso, intenzionate a stabilirsi presso il poggio di Montecurliano.[4] In un'altra lettera pontificia, veniva ordinato a Martino di celebrare una solenne liturgia in occasione dell'anniversario della morte di san Guglielmo di Malavalle.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (LA) Ferdinando Ughelli, Italia sacra, vol. 3, seconda edizione, Venezia, 1718, col. 663.
  2. ^ a b Giovanni Antonio Pecci, Grosseto città vescovile; da Lo Stato di Siena antico e moderno (pt. V, cc. 33-192), trascrizione e cura di Mario De Gregorio e Doriano Mazzini, Società Bibliografica Toscana, 2013, p. 57.
  3. ^ a b Giotto Minucci, La città di Grosseto e i suoi vescovi (498-1988), vol. 2, Firenze, Lucio Pugliese, 1988, p. 210.
  4. ^ a b c d e Stefano Sodi, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, La diocesi di Roselle-Grosseto dalle origini all'inizio del XIII secolo, Quaderni dell'Istituto superiore di scienze religiose "Niccolò Stenone" n. 2, Pisa, Pacini Editore, 1994, pp. 30-31.
  5. ^ a b c d Maura Mordini, Le forme del potere in Grosseto nei secoli XII-XIV. Dimensione archivistica e storia degli ordinamenti giuridici, Firenze, All'insegna del Giglio, 2007, pp. 61-62.
  6. ^ a b Montecurliano. Documenti, su atlante.chelliana.it. URL consultato il 17 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2018).
  7. ^ a b Minucci, cit., vol. 1, pp. 49-52.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Montecurliano. Documenti, su atlante.chelliana.it. URL consultato il 17 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2018).
Predecessore Vescovo di Grosseto Successore
Rolando prima del 1174 - dopo il 1179 Gualfredo