Marcello Gatti

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Marcello Gatti a Cinecittà 1998

Marcello Gatti (Roma, 9 febbraio 1924Roma, 26 novembre 2013[1]) è stato un direttore della fotografia italiano.

È stato uno dei più importanti direttori della fotografia italiana. Nel corso della sua lunga carriera vinse cinque Nastri d'argento, fotografò due film candidati agli Oscar La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo e Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy, e un'altra Palma d'oro a Cannes Cronaca degli anni di brace; lavorò tra gli altri con Roman Polanski, Carlo Lizzani, George Pan Cosmatos e Giancarlo Giannini, che lo scelse per il suo esordio alla regia con Ternosecco.

Il film per cui viene spesso ricordato è La battaglia di Algeri (1966), che vinse il Leone d'oro a Venezia ed ebbe tre candidature ai Premi Oscar spiccando proprio per un memorabile bianco e nero, una fotografia sgranata e documentaristica ispirata allo stile del cinéma vérité [2] che Gatti aveva già iniziato a elaborare ne Le quattro giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy, anch'esso candidato agli Oscar.

Con Pontecorvo girò anche Queimada e Ogro. Dopo il successo de La battaglia di Algeri Roman Polański gli affida il suo film italiano del 1972 Che?, con Marcello Mastroianni. Mohammed Lakhdar-Hamina lo riporta in Algeria per girare Chroniques des années de braise, Palma d'oro a Cannes nel 1975.

Tra gli oltre 150 film a cui ha lavorato, anche diversi poliziotteschi tra i quali Mark il poliziotto e La polizia ha le mani legate; thriller come La tarantola dal ventre nero e commedie quali Il signor Robinson, mostruosa storia d'amore e d'avventure, Bluff - Storia di truffe e di imbroglioni e Tre tigri contro tre tigri.

Dei cinque Nastri d'Argento ottenuti, due li vinse nello stesso anno, il 1970, aggiudicandosi il premio sia nella categoria bianco e nero per Sierra Maestra di Ansano Giannarelli, sia in quella del colore per Anonimo veneziano di Enrico Maria Salerno. Dei suoi lavori televisivi restano Specchio segreto di Nanni Loy; gli sceneggiati con Gianni Morandi come Voglia di cantare; la quinta e la sesta serie del poliziesco La piovra con lo struggente addio di Vittorio Mezzogiorno; Assicurazione sulla morte di Carlo Lizzani e il Mosè con Burt Lancaster.

Sempre vicino agli ideali della sinistra, Gatti venne arrestato nel 1943 per aver deturpato un ritratto di Mussolini sui muri di Cinecittà venendo condannato a cinque anni di carcere, poi tramutati in confino; e nel 1968 occupò il Centro sperimentale di cinematografia con gli studenti e altri personaggi del cinema italiano come Marco Bellocchio e Bernardo Bertolucci. È stato a lungo presidente dell'Associazione Italiana dei direttori della fotografia (Aic).

Riconoscimenti

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  1. ^ È morto Marcello Gatti: fotografò Brando e la Battaglia d'Algeri
  2. ^ Stefano Masi, Dizionario mondiale dei direttori della fotografia, Recco, Le Mani, 2007. ISBN 88-8012-387-4 Vol. A-K, p. 327
  • Stefano Masi, Dizionario mondiale dei direttori della fotografia, Recco, Le Mani, Vol. A-K, pp. 327-330, 2007. ISBN 88-8012-387-4
  • Marcello Gatti, Riccardo Guglielmin, La direzione della fotografia nel cinema, Nuova Arnica, 1999. ISBN 88-87726-00-0

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