Madonna col Bambino tra ignudi

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Madonna col Bambino tra ignudi
AutoreLuca Signorelli
Data1490 circa
Tecnicatempera su tavola
Dimensioni170×117,5 cm
UbicazioneGalleria degli Uffizi, Firenze

La Madonna col Bambino tra ignudi è un dipinto a tempera su tavola (31x70 cm) di Luca Signorelli, databile al 1490 circa. Realizzata per la villa medicea di Castello, l'opera è attualmente conservata nella Galleria degli Uffizi di Firenze.

L'opera venne probabilmente eseguita per Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, nella cui villa lo vide Vasari. Lorenzo fu il committente anche della Primavera e forse della Nascita di Venere di Botticelli, per cui anche la tavola signorelliana mostra una serie di complessi significati adatti alla committenza colta ed esigente.

Descrizione e stile

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La scena principale è compresa in un tondo. La Vergine si trova seduta su un prato, mentre giocherella col figlio, che le sta sulla sinistra. Essa ha una mole monumentale e dilatata, sottolineata dall'ampio panneggio della veste rossa e del manto azzurro.

Sullo sfondo si trova un gruppo di "ignudi", ora seduti, ora in piedi (di spalle), ora sdraiati. Le loro figure, probabili allegorie di virtù ascetiche o del mondo pagano, si ispirano al gruppo di Adamiti nella lunetta della Morte di Adamo di Piero della Francesca ad Arezzo e faranno da ispirazione per il Tondo Doni di Michelangelo. Il paesaggio, con il motivo dell'arco naturale che inquadra una veduta di edifici classici rimanda a esempi del nord-Italia (la scuola ferrarese, Mantegna) e leonardeschi. Ricordano Leonardo anche le erbette e i fiorellini in primo piano, indagati con curiosità botanica, nonché la cromia leggermente spenta e la sensibilità al chiaroscuro.

Sopra il tondo si trovano alcune decorazioni a monocromo che si rifanno all'arte fiamminga, della quale a Firenze esisteva l'illustre esempio del Trittico Portinari di Hugo van der Goes. Si tratta di due medaglioni a monocromo con Profeti scriventi e un oculo centrale a forma di conchiglia tra due ali, contenente san Giovanni Battista, il Precursore; il santo è identificato anche dalla tabella biansata con la tipica iscrizione "Ecce Agnus Dei", tra nastri svolazzanti che riprendono le linee delle girali vegetali all'antica nella parte superiore; completano la decorazione monocroma due cherubini agli angoli.

Il tema generale sembra quello della preannunciazione della venuta di Cristo, con la preminenza data alla figura del Battista, e una riflessione sulla continuità col mondo del paganesimo e dell'antico testamento (gli ignudi come Adamiti).

Collegamenti esterni

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