Le avventure di André & Wally B.

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Le avventure di André & Wally B.
Wally B. e André in una scena del corto
Titolo originaleThe Adventures of André & Wally B.
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1984
Durata2 min
Rapporto1,20:1
Genereanimazione
RegiaAlvy Ray Smith
SceneggiaturaAlvy Ray Smith
Casa di produzioneLucasfilm Computer Graphics Project
Distribuzione in italianoBuena Vista Home Entertainment
Character designJohn Lasseter
AnimatoriJohn Lasseter
SfondiWilliam Reeves
Logo ufficiale del film

Le avventure di André & Wally B. (The Adventures of André & Wally B.) è un cortometraggio animato statunitense del 1984 diretto da Alvy Ray Smith.

Il corto è il primo in computer grafica prodotto dal reparto animazione della LucasFilm (che divenne poi il punto di partenza per la creazione della Pixar) e da John Lasseter, futuro fondatore della Pixar ed è uno dei primi realizzati sfruttando quella tecnica.[1]

Il corto presentava animazioni impressionanti per l'epoca, grazie anche all'uso inedito del motion blur in CGI, mentre il processo di rendering è stato effettuato grazie ai computer Cray X-MP.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

In una foresta, all'alba, un buffo androide[2] di nome André (ispirato all'aspetto di Topolino)[3] viene svegliato dal ronzio di un calabrone, Wally B., che gli si avvicina minacciandolo di pungerlo toccandogli il naso. Quando André indica verso una direzione, l'ape guarda dove gli è stato indicato e André coglie l'opportunità di scappare. Wally insegue e raggiunge André tentando di pungerlo, ma urta contro un albero, ritrovandosi con il pungiglione piegato e storto. L'ape tenta di fuggire, ma, per tutta risposta, viene colpita dal cappellino di André.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Le avventure di André & Wally B. è frutto della collaborazione di Alvy Ray Smith, che aveva collaborato al video Sunstone (1979) dell'artista sperimentale Ed Emshwiller e John Lasseter, un ex collaboratore della Disney che era stato contattato dalla LucasFilm per realizzare una vera e propria animazione in computer grafica. Entrambi gli animatori erano accomunati dall'idea che i tempi fossero ormai maturi per realizzare film in cui l'animazione fosse dominata dalla computer grafica.[3][4]

Lasseter, dal canto suo, aveva già acquisito esperienza con la tecnica della computer grafica alla Disney,[5] pur non essendo un esperto di computer né di informatica[senza fonte], e il suo obiettivo a lungo termine era la realizzazione di un lungometraggio animato interamente in CGI. Riuscì ad accordarsi per un lavoro come interface designer[5] e iniziò un progetto che si sarebbe poi rivelato il suo primo cortometraggio animato al computer assieme alla LucasFilm,[5] che divenne ancor più rivoluzionario di quanto i suoi creatori avrebbero pensato.[senza fonte] Lasseter aveva previsto di animare al computer soltanto gli sfondi, invece vennero animati anche i personaggi.[6] Nel realizzare dei personaggi animati si trovò di fronte ad una difficoltà: si potevano utilizzare soltanto semplici forme geometriche (cilindri, sfere, etc...), che non gli consentivano di dare al corpo dei personaggi la flessibilità che avrebbe dato loro la maggior parte dell'espressività.[7] Sottopose il problema ai tecnici della Pixar che, in risposta, crearono la forma a goccia. Questo oggetto era costituito da una semisfera rivolta verso il basso, sovrastata ad una certa distanza da una semisfera molto più piccola. Si lasciava al computer il compito di riempire lo spazio vuoto. In questo modo, muovendo le due semisfere l'una rispetto all'altra, l'oggetto si piegava. Lasseter utilizzò questa forma per realizzare il corpo di un robottino e le zampe di un'ape. Nacque così nel 1984 The Adventures of André and Wally B.[8] Sebbene Lasseter avesse voluto realizzare il corto per i figli, questi si spaventarono vedendolo.[senza fonte]

Oltre ad essere il primo cortometraggio in CGI ad avere una vera e propria trama e dei personaggi, Le avventure di André & Wally B. introduceva anche delle importanti innovazioni tecniche. Comparivano infatti per la prima volta il sistema a particelle (che consentiva di animare migliaia di piccoli oggetti contemporaneamente, qui fu utilizzato per le foglie) e la scia di movimento (che faceva sì che gli oggetti che si muovevano velocemente si sfocassero seguendo il movimento).

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

La musica del film è stata in parte prodotta usando il sistema audio della LucasFilm ASP.[2]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Presentato al SIGGRAPH del 1984[9] il corto ebbe un grandissimo successo[senza fonte]. In seguito alla fama ottenuta,[senza fonte] la Computer Division della Lucas Film fu acquistata da Steve Jobs, diventando la Pixar.

Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto]

VHS[modifica | modifica wikitesto]

A causa della loro stessa natura, i cortometraggi Pixar non vennero mai distribuiti nel mercato dell'home video. Solo dopo il successo di Toy Story venne distribuito a partire dal 29 ottobre 1996 il VHS Tiny Toy Stories, contenente i cinque corti prodotti fino ad allora: The Adventures of André and Wally B., Luxo Junior, Il sogno di Red, Tin Toy e Knick Knack.

DVD[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2007, un'edizione rimasterizzata di The Adventures of André and Wally B. fu inclusa nella raccolta Pixar Short Films Collection: Volume 1, che presenta tutti i cortometraggi prodotti dalla compagnia fino al 2007. L'opera uscì il 6 novembre 2007 e fu pubblicata su DVD e Blu-ray; le edizioni sui due supporti sono fra loro identiche.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) John Lasseter, su britannica.com. URL consultato il 23 maggio 2024.
  2. ^ a b (EN) Computer Animation Theater 1984-1985 (PDF), su tcm.computerhistory.org. URL consultato il 23 maggio 2024.
  3. ^ a b Pietro Grandi, Pixar Story - Passione per il futuro tra arte e tecnologia, Hoepli, 2014.
  4. ^ Una cavalcata tra i pixel con Alvy Ray, su it.ign.com. URL consultato il 23 maggio 2024.
  5. ^ a b c (EN) David A. Price, The Pixar Touch, Knopf Doubleday Publishing Group, 2008, pp. 54-55.
  6. ^ (EN) Derrick Miles, Darrayl Miles, Superhuman Performance II Utilizing Your Gifts to Perform at Extraordinary Levels, Charisma House, 2014.
  7. ^ Corti Pixar: la storia, da "The Adventures of André and Wally B." ai nuovi arrivi su Disney+, su longtake.it. URL consultato il 23 maggio 2024.
  8. ^ The Pixar Story (2007)
  9. ^ (EN) Tom Sito, Moving Innovation - A History of Computer Animation, Penguin Random House LLC, 2015, p. 68.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Richard Neupert, John Lasseter, University of Illinois Press, 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]