Hemipristis elongata

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Hemipristis elongata
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
ClasseChondrichthyes
SottoclasseElasmobranchii
SuperordineSelachimorpha
OrdineCarcharhiniformes
FamigliaHemigaleidae
GenereHemipristis
SpecieH. elungata
Nomenclatura binomiale
Hemipristis elongata
(Klunzinger, 1871)
Sinonimi

Carcharias ellioti
Day, 1878
Chaenogaleus macrostoma
(non Bleeker, 1852)
Dirrhizodon elongatus
Klunzinger, 1871
Hemipristis elongatus
(Klunzinger, 1871)
Hemigaleus microstoma
(non Bleeker, 1852)
Hemipristis pingali
Setna & Sarangdhar, 1946
Heterogaleus ghardaqensis
Gohar & Mazhar, 1964
Negogaleus macrostoma
(non Bleeker, 1852)
Paragaleus acutiventralis
Chu, 1960

Areale

Hemipristis elongata (Klunzinger, 1871) è un condroitto appartenente alla famiglia Hemigaleidae, diffuso lungo le coste di Africa, Asia e Oceania.[2][3]

Questa specie è di colore grigio o color bronzo, e possiede denti taglienti e seghettati ma leggermente storti, posti sulla mandibola. Il corpo è affusolato per permettere all'animale una maggiore velocità in acqua.

Alimentazione

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La dieta è alquanto variegata, comprendendo pesci ossei, altri squali, cefalopodi e granchi.

La riproduzione è ovovivipara, come di regola negli squali.

Distribuzione e habitat

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La specie è presente lungo le coste orientali dell'Africa, dal Sudafrica fino all'Egitto, le coste meridionali e orientali dell'Asia, dal Golfo Persico fino alla Cina, e le coste dell'Australia, ad una profondità non superiore ai 130 m.[2]

Conservazione

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Questo squalo viene pescato soprattutto in Asia per la qualità della carne e per le sue pinne ed il fegato; la pressione antropica incontrollata ha portato questa specie ad un declino anche nelle zone ove un tempo era considerata comune. Per tale motivo la Lista rossa IUCN ha attribuito a H. elongata lo status "VU" (vulnerabile).[1]

Un discorso a parte va fatto invece per l'Australia, laddove questo squalo rappresenta solo una piccola parte del mercato ittico, tanto che in quest'area viene considerato "LC" (a rischio minimo).[1]

Questi squali vengono spesso pescati per le pinne, con cui si prepara una zuppa molto commercializzata in Cina e nei paesi vicini; anche la carne viene consumata, mentre il fegato viene utilizzato come fonte di vitamine; con il resto della carcassa si ottiene una farina animale.[senza fonte]

  1. ^ a b c (EN) White, W.T. (SSG Australia & Oceania Regional Workshop, Marzo 2003, Hemipristis elongata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b Hemipristis elongata, su FishBase. URL consultato il 4 agosto 2013.
  3. ^ (EN) Bailly, N., 2013, Hemipristis elongata, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  • Compagno, L.J.V., FAO species catalogue. Volume = 4. Sharks of the world. An annotated and illustrated catalogue of shark species known to date, in FAO Fish. Synop., vol. 4, n. 125, 1984.
  • Compagno, L.J.V., Hemigaleidae. In: K.E. Carpenter and V.H. Niem (eds) FAO species identification guide for fishery purposes. The living marine resources of the Western Central Pacific, Volume 2. Cephalopods, crustaceans, holothurians and sharks, Roma, FAO, 1998.
  • Last, P.R., Stevens, J.D., Sharks and Rays of Australia, CSIRO, Australia, 1994.
  • Setna, D.B., Sarangdhar, P.N., Selachian fauna of the Bombay waters, in Proceedings of the National Institute of Sciences India, vol. 12, n. 5, 1977, pp. 243-59.
  • Stevens, J.D., McLoughlin, K.J., Distribution, size and sex composition, reproductive biology and diet of sharks from northern Australia, in Australian Journal of Marine and Freshwater Research, vol. 42, 1991, pp. 151-199.
  • Stobutzki, I.C., Miller, M.J., Heales, D.S. and Brewer, D.T., Sustainability of elasmobranches caught as bycatch in a tropical prawn (shrimp) trawl fishery, in Fishery Bulletin, vol. 100, 2002, pp. 800-821.

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