Grammomys minnae

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Ratto di boscaglia etiope
Immagine di Grammomys minnae mancante
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineEuarchontoglires
OrdineRodentia
SottordineMyomorpha
SuperfamigliaMuroidea
FamigliaMuridae
SottofamigliaMurinae
GenereGrammomys
SpecieG.minnae
Nomenclatura binomiale
Grammomys minnae
Hutterer & Dieterlen, 1984

Il ratto di boscaglia etiope (Grammomys minnae Hutterer & Dieterlen, 1984) è un roditore della famiglia dei Muridi endemico dell'Etiopia.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Roditore di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo di 110 mm, la lunghezza della coda tra 150 e 173 mm, la lunghezza del piede di 23 mm, la lunghezza delle orecchie di 18 mm e un peso fino a 36 g.[3]
Le parti superiori sono bruno-olivastre, con la base dei peli grigia. Sulla testa prevale la tinta grigiastra. Le parti ventrali fino al labbro superiore sono bianche. La linea di demarcazione lungo i fianchi è netta. Il dorso delle zampe è biancastro misto al bruno-olivastro delle parti dorsali. Dietro ogni orecchio è presente un ciuffo di peli rossastro. La coda è più lunga della testa e del corpo, è marrone scuro sopra, più chiara sotto e con un ciuffo di peli all'estremità. Il cariotipo è 2n=32 FN=64.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

È una specie arboricola e notturna.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è endemica di due località della Rift Valley, in Etiopia.

Vive probabilmente lungo i margini forestali a circa 1.800 metri di altitudine.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato l'areale limitato e il continuo declino nell'estensione e nella qualità del proprio habitat, classifica G.minnae come specie vulnerabile (VU).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Boitani, L., Lavrenchenko, L. & Dieterlen, F. 2008, Grammomys minnae, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Grammomys minnae, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Hutterer & Dieterlen, 1984.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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