Grammomys macmillani

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Ratto di boscaglia di Macmillan
Immagine di Grammomys macmillani mancante
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineEuarchontoglires
OrdineRodentia
SottordineMyomorpha
SuperfamigliaMuroidea
FamigliaMuridae
SottofamigliaMurinae
GenereGrammomys
SpecieG.macmillani
Nomenclatura binomiale
Grammomys macmillani
Wroughton, 1907

Il ratto di boscaglia di Macmillan (Grammomys macmillani Wroughton, 1907) è un roditore della famiglia dei Muridi diffuso nell'Africa centro-orientale.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Roditore di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 85 e 139 mm, la lunghezza della coda tra 130 e 205 mm, la lunghezza del piede tra 20 e 27 mm, la lunghezza delle orecchie tra 11,0 e 22 mm e un peso fino a 60 g.[3]
La pelliccia è soffice e setosa. Le parti superiori sono bruno-grigiastre con dei riflessi ocracei lungo la schiena. I fianchi sono grigiastri e delimitati dalle parti ventrali da una sottile linea giallo-rosa che si estende dall'avambraccio fino agli arti posteriori. Le parti inferiori e le labbra superiori sono bianche. Le zampe sono giallo-brunastre chiare. La coda è più lunga della testa e del corpo, è uniformemente brunastra, cosparsa di piccoli peli scuri e con 17 anelli di scaglie per centimetro. Le femmine hanno un paio di mammelle pettorali e 2 paia inguinali. Il cariotipo è 2n=56-76 NF=82.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

È una specie arboricola e notturna.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di parti vegetali.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa dalla Repubblica Democratica del Congo nord-orientale al Kenya a est e allo Zimbabwe a sud.

Vive nelle foreste, paludi e praterie alberate e talvolta anche all'interno di edifici.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono state riconosciute 8 sottospecie[4]:

Sono stati osservati esemplari anche in Sierra Leone.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale, la tolleranza alle modifiche ambientali e la popolazione numerosa, classifica G.macmillani come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Dieterlen. F. 2008, Grammomys macmillani, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Grammomys macmillani, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Kingdon, 1974.
  4. ^ Glover M.Allen, A checklist of African Mammals, in Bulletin of the Museum of Comparative Zoology at Harvard College, vol. 83, 1939.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jonathan Kingdon, East African Mammals: An Atlas of Evolution in Africa, Volume 2, Part B, University of Chicago Press, 1974, ISBN 9780226437200.

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