Editologia

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L'editologia è il termine con il quale il filosofo Jean Claude Baudet designa la validità o meno di un sapere scientifico.

(FR)

«la philosophie [n'est pas] un exercice d’équilibrisme phraséologique, un jeu de société pour cette frange de la bourgeoisie qui se dit « intellectuelle ». L’éditologie appelle un chat un chat, et la science, c’est-à-dire le savoir vérifiable, un ensemble de textes édités. [1]»

(IT)

«...la filosofia [non è] un esercizio di equilibrismo fraseologico, un gioco di società per quella frangia della borghesia che si dice "intellettuale". L'editologia chiama un gatto un gatto, e la scienza, vale a dire il sapere verificabile, un insieme di testi editi»

Secondo Baudet, la caratteristica principale dell'editologia è quello di definire la conoscenza come un insieme di testi, discorsi (e quindi termini), e di assegnare la scientificità di quei testi in base alle condizioni stesse della loro edizione.

Nella concezione di Baudet, l'editologia ha due scopi: comprendere i termini (terminologia) e analizzare l'edizione (editologia in senso stretto).

La critica della scienza, a suo giudizio, deve fondarsi su «un complesso di testi pubblicati» che certamente vanno analizzati ma va capita anche la modalità della loro pubblicazione cioè il fatto che sia loro riconosciuta dignità scientifica dalla comunità internazionale dei ricercatori va collegata anche in quale tipo di pubblicazione quel testo è stato stampato.

(FR)

«on ne peut sérieusement ni nier que le savoir-science est l’extension du vérifiable..., ni nier que ce savoir se manifeste sous la forme de textes ou discours, ni nier que ces textes sont menés à l’existence par l’édition. [2]»

(IT)

«...non si può seriamente negare né che il sapere-scienza è l'estensione del verificabile...né negare che questo sapere si manifesta sotto la forma di testi o discorsi, né negare che questi testi sono portati all'esistenza tramite la pubblicazione»

Jean Claude Baudet ritiene insufficiente il criterio di scientificità (la falsificabilità) di Karl Popper poiché le proposizioni espresse nella vita quotidiana sono generalmente falsificabili senza che per questo acquistino un carattere scientifico. Un testo invece pubblicato ad esempio sulla rivista dell' "American Chemical Society" è da considerarsi scientifico per il fatto stesso di apparire in questo periodico, un articolo invece pubblicato dal quotidiano Le Monde non ha carattere specificatamente scientifico.

Per Baudet, l'editologia poiché deve controllare accuratamente le pubblicazioni scientifiche (riviste periodiche, norme, brevetti...) deve fare appello alla sociologia e alla storia. L'editologia considera infatti la storia della scienza e la sociologia come degli strumenti scientifici parti integranti dell'epistemologia.

Sempre secondo Baudet, un apporto importante dell'editologia alla riflessione filosofica è quello di sostituire il concetto di STI (Scienza-Tecnologia-Industria) a quello di scienza. La STI rappresenta un "continuum" epistemico perché le modalità di pubblicazione sono simili per i lavoratori scientifici (ricercatori), tecnici (ingegneri) e industriali (manager).

(FR)

«qu'est-ce que la science ? L'éditologie nous dit que la science est "un texte édité", et précise que c'est dans les modalités de l'édition qu'elle se distingue des autres productions culturelles "textuelles". Car le droit, les religions - et évidemment les littératures - sont aussi des textes, mais édités autrement que la science. Celle-ci se dote, en se constituant [...], de moyens spécifiques pour se répandre dans le public, en établissant dans celui-ci une rupture, une distinction entre une "communauté scientifique" et le reste des populations. Cette communauté scientifique (en fait "scientifique-technique-industrielle") est chargée de réceptionner et de valider [...]les textes proposés comme "scientifiques". [3]»

(IT)

«...che cos'è la scienza? L'editologia ci dice che la scienza è "un testo edito", e precisa che è nelle modalità dell'edizione che essa si distingue dalle altre produzioni culturali "testuate". Perché il diritto, le religioni, - e evidentemente le letterature - sono sì dei testi ma editi in modo diverso da quelli della scienza. Questa si dota, nel momento in cui si costituisce, [...] dei mezzi specifici per espandersi nel pubblico, stabilendo al suo interno una rottura, una distinzione tra una "comunità scientifica" e il resto della popolazione. Questa comunità scientifica (in realtà "scientifica-tecnica-industriale") è incaricata di ricevere e validare i testi proposti come "scientifici".»

Questo approccio filosofico conduce ad una concezione della conoscenza che dichiara che il fulcro del razionalismo, inteso come logica, è il complesso di STI. Una importante conseguenza del pensiero editologico è di stabilire una critica storica dei discorsi successivi che caratterizzano le pietre miliari del pensiero umano: la letteratura, la religione, e più tardi la filosofia.

Il concetto di editologia è stato attuato dalla scuola di sociolinguistica dell'Università di Rouen negli anni '90 (Louis Guespin, François Gaudin).

  1. ^ J.C. Baudet, Editologie et sociolinguistique, Cahiers de linguistique sociale (Rouen) 18: 81-99, 1991
  2. ^ J.C. Baudet : « De quelques discours et du reste », Revue Générale 143(1): 25-32, 2008
  3. ^ J.C. Baudet, L'éditologie comme système, 2011
  • Louis Guespin, L'éditologie et les revues universitaires, La Pensée, 1989, pp. 269: 113-119
  • Rassegna italiana di linguistica applicata, Volume 22, Centro italiano di linguistica applicata, 1990 p.233
  • Jean C. Baudet, Éditologie et scientificité, Communication & Cognition, 1990 pp. 23(4): 323-329
  • Jean C.Baudet, Éditologie: une sociolinguistique de la science, Meta, 1995, pp. 40(2): 216-223