Discussione:Training autogeno

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Collegamenti esterni[modifica wikitesto]

Vi ricordo che siti che pubblicizzano in bella evidenza corsi a pagamento di training autogeno non sono adatti come collegamenti esterni di Wikipedia (vedi: Wikipedia:Collegamenti_esterni). Se volete si può usare il template dmoz e linkare lì tutti i siti che volete, ma per favore non rimettete il collegamento diretto a questi siti. Grazie, Andrea.gf - (parlami) 20:21, 15 feb 2007 (CET)[rispondi]

Medicina alternativa?[modifica wikitesto]

Credo sarebbe più corretto inserire il Training Autogeno (TA) tra le tecniche psicoterapeutiche piuttosto che come medicina alternativa. Visto che il principio sul quale si basa fonda la psicosomatica si possono mantenere entrambe le categorie, al limite. In ultima analisi, comunque, il TA è una tecnica per la cura dell'ansia, quindi rientra a pieno diritto tra le tecniche psicoterapiche, esattamente come il biofeedback e l'ipnosi, con le quali condivide gli assunti teorici.

Condivido in buona parte: anche se non è la soluzione ideale, le voci in altre lingue sostengono la tua opinione. --LucaLuca 02:18, 8 giu 2007 (CEST)[rispondi]
  • non è la soluzione ideale inserire il TA nelle tecniche psicoterapeutiche o non è la soluzione ideale mantenere entrambe le categorie? per me mantenerle entrambe sarebbe un compromesso, la cosa più corretta sarebbe di inserirla a piano titolo tra le tecniche psicoterapiche. E' questo che le voci in altre lingue sostengono? o la doppia appartenenza?

--ChristianGiordano 22:06, 8 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Parlavo delle tecniche psicoterapiche, scelte come categoria negli articoli in altre lingue, come puoi controllare cliccando a sinistra in basso. Concordo con voi nel dire che come categoria va meglio della medicina alternativa, anche se non mi pare la categorizzazione ideale, anche perché la categoria tecniche psicoterapiche per il momento non esiste, ma c'è solo psicoterapia. Non vedo il training autogeno come tecnica fatta in primo luogo per curare l'ansia, ma piuttosto per combattere lo stress dato da fattori esterni. Per il momento, lasciamo le due categorie, poi vediamo. --LucaLuca 22:39, 8 giu 2007 (CEST)[rispondi]
  • Ovviamente, se non esiste una voce dedicata alle tecniche della psicoterapia, va bene anche inserirla in quella inclusiva della psicoterapia tout court. Caratterizzare come finalità del TA la prevenzione e la cura dello stress è corretto. Tuttavia la voce Stress_(medicina) non mi risulta molto esaustiva, almeno non dal punto di vista psicologico. sarebbe quindi il caso o di ampliare la definizione nella pagina dedicata agli stressor e alle patologie o farne una nuova nell'ambito delle pagine di psicologia o di dedicare un paragrafo qui nella voce TA spiegando in che senso va inteso il TA come psicoterapia dello stress. Distinguere ansia stress e angoscia credo non apporti grandi differenze dal punto di vista della teoria e della pratica clinica (l'Asse I del DMS infatti accomuna nei disturbi d'ansia anche il Disturbo post-traumatico da stress... Mi propongo nei prossimi giorni di ampliare la voce del TA soprattutto con particolare riferimento all'impiego in ambito clinico. Prima di farlo, se qualcuno ha delle osservazioni in merito meglio le dica prima, così la stesura dello schema per la voce TA sarà facilitata. --ChristianGiordano 23:56, 10 giu 2007 (CEST)[rispondi]
Sì, e la medicina alternativa come categoria magari si può togliere, se nessuno ha nulla in contrario --LucaLuca 00:53, 11 giu 2007 (CEST)[rispondi]
per me andrebbe tolta. --Danieleaprile 09:22, 13 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Anche per me: la categoria medicina alternativa risulta molto dispersiva e poco funzionale. Credete sia utile inserire una categoria di tecniche psicoterapeutiche o è meglio lasciare le diverse tecniche nell'ambito della corrente in cui sono nate? Ad ex. il Biofeedback nel comportamentismo, l'esposizione graduale nel cognitivo-comportamentale, il modeling nel sociocomportamentismo, l'intenzione paradossa nella logoterapia... Mi viene in mente però che, ad esempio, il BFB oggi è stato assunto anche dal cognitivismo e dal costruttivismo. Così come l'intenzione paradossa la usa anche la Scuola di Palo Alto etc. Magari genera confusione legare una tecnica ad una specifica corrente. Si potrebbe pensare ad una categoria che contenga le diverse tecniche (chiaramente illustrandone la storia, gli autori, le teorie di riferimento e gli attuali sviluppi) concentrandosi sulla tecnica in sé? Va pensato comunque fin d'ora un modo di presentare le voci che non leda la fruizione della tecnica, ovviamente. Ma penso potrebbe essere utile. Il TA potrebbe essere sistemato in questa categoria insieme all'ipnosi, al biofeedback e alle altre tecniche classiche, ad esempio. --ChristianGiordano 00:48, 14 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Chi lo sa? Bisognerebbe innanzitutto controllare se la categoria psicologia [1] è già ben strutturata o meno --LucaLuca 01:42, 14 giu 2007 (CEST)[rispondi]

La psicologia viene praticata da un laureato in psicologia. Il training autogeno è una tecnica libera è quindi rientra nelle Medicine Complementari che non richiedono lauree. Opportuna 10 Giugno 2011

Il TA è una tecnica psicofisiologica di intervento clinico, quindi rientra nelle competenze di medici o psicologi. Veneziano- dai, parliamone! 15:32, 10 giu 2011 (CEST)[rispondi]
Può essere che in alcuni stati le norme legali impediscano ad altri di esercitare la professione, ma per fare il corso di training autogeno un medico o psicologo non è necessario. --LucaLuca 21:56, 11 giu 2011 (CEST)[rispondi]
A parte questo punto: il T.A. si esegue da soli. La guida serve solo all'apprendimento, questo mi pare il punto fondamentale. --LucaLuca 22:00, 11 giu 2011 (CEST)[rispondi]
LucaLuca, come annotato ho ripristinato la versione consensuale precedente alle ultime modifiche. L'annotazione sull'indicazione di qualificazione professionale dei formatori di merito (o terapeuti) è importante, e coerente con lo statuto della tecnica in questione, che è una metodologia psicofisiologica di intervento clinico su dimensioni neurovegetative, di derivazione psichiatrica ed applicazione sovente all'interno di programmi psicoterapeutici, o nelle forme di sostegno psicologico. Che sia proposta da alcuni anche come forma di rilassamento con corsi in palestre o simili è noto (e non sempre il massimo, da un punto di vista di sicurezza clinica, perchè le modulazioni psicofisiologiche correlate, anche se limitate, possono presentare un potenziale di rischio se effettuate in maniera scorretta), ma è appunto opportuno (anche in coerenza con il resto della voce) che sia quindi correttamente evidenziata la dimensione di afferenza professionale della questione formativa o di esecuzione tecnica della stessa. Ciao, Veneziano- dai, parliamone! 22:02, 11 giu 2011 (CEST)[rispondi]
La voce in tedesco per esempio dice medico, psicologo oppure altra persona competetente. La voce in inglese mette in evidenza che il training autogeno esiste in diverse forme di diversa complessità. Forse si dovrebbe differenziare. Nel complesso concordo comunque con l'utente Opportuna pur riconoscendo - dalla lettura delle voci in altre lingue - che non hai tutti i torti. Dato che al momento non abbiamo pieno consenso aggiungo un cn, ma appena posso do un'occhiata in biblioteca nel libro di Schultz, ciao --LucaLuca 22:18, 11 giu 2011 (CEST)[rispondi]

Luca, in primo luogo sarebbe opportuno parlare delle modifiche che si propongono in talk, prima di editare continuamente ed indipendentemente dalla talk; la talk serve appunto a confrontarsi prima di fare modifiche, e vi è già stata edit-war sulla voce. In secondo luogo, il cn è inopportuno: stiamo parlando di una tecnica che la voce stessa descrive palesemente nei termini psichiatrici e psicologici che la costituiscono, e come detto stiamo parlando di una precisa metodologia psicofisiologica di intervento clinico su dimensioni neurovegetative, di derivazione psichiatrica ed applicazione frequente all'interno di programmi psicoterapeutici e nelle forme di sostegno psicologico. In Italia, tali funzioni sono espressamente riservate a medici o psicologi. Allo stesso modo, anche in molti paesi esteri la sua formazione, pratica professionale, etc., sono - come notavi tu stesso - riservate appunto a medici o psicologi abilitati, o comunque a figure sanitarie qualificate. Semmai il cn va messo ad asserzioni che sostengono il contrario... :-) --Veneziano- dai, parliamone! 22:59, 11 giu 2011 (CEST)[rispondi]

Su ciò che scrivi ora, invece, discordo del tutto. In primo luogo, il mio intervento si è limitato ad altre parti della voce, e non si è più pronunciato sul punto controverso.
Inoltre, il cn è più che opportuno dato che ci sono ben due utenti a cui l'asserzione pare poco evidente (gli interventi di Opportuna sono stati tutti rollbackati senza discussione forse solo per difetti di forma).
Se invece l'asserzione del medico/psicologo è scontata, non sarà difficile trovare una fonte, non ti pare? Per il punto controverso direi in ogni caso che il CN diventa superfluo solo se si scrive esattamente come dici tu in questa talk: medici o psicologi abilitati, o comunque a figure sanitarie qualificate. Allora sì che la cosa diventa evidente.
Ricordo tra l'altro che la voce non deve concentrarsi sull'Italia, ma sul mondo. Sia come sia, approfondendo gli argomenti mi pare chiaro che la voce vada migliorata.--LucaLuca 23:21, 11 giu 2011 (CEST)[rispondi]
La prassi è una specifica tecnica di intervento clinico di derivazione espressamente medico-psichiatrica e uso in contesti psicologico/psicoterapeutici, che va a modulare la risposta psicofisiologica e la funzionalità - a scopo sanitario - del sistema nervoso autonomo. Come tale, è una prassi sanitaria, e le prassi sanitarie sono integralmente riservate, per definizione e per Legge, al personale sanitario qualificato (e questo, non solo in Italia); di questa specifica dimensione clinico-sanitaria la voce stessa dà ampia rilevanza. Riferimenti ulteriori, sulla ricomprensione globale di tutte le attività cliniche di rilassamento (tutti i tipi, quindi: rilassamento progressivo di Jacobson, T.A., etc.) all'interno delle competenze riservate a psicologi: Nomenclatore delle prestazioni professionali dell'Ordine Nazionale degli Psicologi, versione estesa (2002), Voce n.48, a pagina 6. Inserisco in voce. Ciao, Veneziano- dai, parliamone! 16:22, 12 giu 2011 (CEST)[rispondi]
So di cosa stiamo parlando per esperienza personale e per letture, sepure non in Italia. Tra l'altro il corso che ho seguito, pubblico, era guidato da un'insegnante di ginnastica con qualifica supplementare. L'uso della fonte, nient'ltro che un tariffario, è basato per prima cosa su un ragionamento, quello che stai facendo tu qui sotto, e limitato all'Italia. Personalmente mi pare insufficiente, ma non intendo accanirmi contro le incrollabili convinzioni degli amminsitratori. Tanto si aiutano tra di loro e quindi hanno ragione sempre, salutoni --LucaLuca 19:17, 12 giu 2011 (CEST)[rispondi]

Yoga nei bambini[modifica wikitesto]

Non capisco cosa ci fa il capitolo sullo "yoga nei bambini" nella voce sul training autogeno. Mi manca qualche conoscenza o è qualche errore di copia/incolla?

--> Ho rimosso la sezione "yoga nei bambini".Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Renotari (discussioni · contributi) 3 giugno 2018, 13:26.