Diocesi di Gallese

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Gallese
Sede vescovile titolare
Dioecesis Gallesina
Chiesa latina
Sede titolare di Gallese
Arcivescovo titolareAntonio Franco
Istituita16 febbraio 1991
StatoItalia
RegioneLazio
Diocesi soppressa di Gallese
immediatamente soggetta alla Santa Sede
ErettaVIII secolo
Ritoromano
CattedraleSanta Maria Assunta
Soppressa11 febbraio 1986
aggregata alla diocesi di Civita Castellana
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche
La chiesa di San Famiano.

La diocesi di Gallese (in latino: Dioecesis Gallesina) è una sede soppressa della Chiesa cattolica, dal 16 febbraio 1991 sede vescovile titolare.

Incerte sono le origini della diocesi di Gallese. Coletti, continuatore dell'Italia sacra di Ughelli, fa iniziare la serie episcopale con Donato, che prese parte al concilio romano indetto da papa Eugenio II nell'826.[1] Moroni anticipa di oltre cinquant'anni la serie dei vescovi con Stefano, sanctae Gallesinae ecclesiae episcopus,[2] che avrebbe partecipato ad un concilio indetto a Costanza in Germania nel 772.[3] Cappelletti fa precedere questi vescovi da Gioviano[4] che nel 769 prese parte al concilio lateranense dove fu condannato l'antipapa Costantino II: questo vescovo è tuttavia attribuito da Duchesne e da molti altri autori alla diocesi di Cagli nelle Marche.[5]

Il IX secolo è il "secolo d'oro" per Gallese, di cui sono noti quattro vescovi che presero parte a diversi concili indetti dai papi. Inoltre erano originari di Gallese due papi: Marino I, papa dall'882 all'884, e Romano, papa da agosto a novembre 897.

Nel 1150 morì a Gallese, dopo una vita di pellegrinaggi (Roma, Santiago e la Terra Santa), Famiano, eremita cistercense. La fama dei miracoli a lui attribuiti ed attestati dalla tradizione contribuì ad accrescere il culto verso il santo, a cui i gallesini edificarono un santuario nel XIII secolo.

Secondo Coletti[1], la diocesi venne soppressa nel 1252 ed annessa alla diocesi di Civita Castellana; tuttavia, sia Cappelletti che Moroni, riportano ancora un vescovo di Gallese, Monaldo[6], che nel 1285 partecipò ad un concilio indetto da papa Onorio IV. «Convien dire - con il Cappelletti - che il decreto di unione non avesse tosto il suo effetto, oppure che continuasse a vivere il vescovo e ne ritenesse tuttora il titolo. Con lui per altro cessano le memorie della cattedra gallesina».[7]

Nel XVI secolo, per breve tempo, la sede fu ristabilita. Fu papa Pio IV, con bolla del 17 marzo 1563 a restaurare la diocesi e a nominare vescovo Girolamo Garimberti; tuttavia il suo successore, Gabriele de Alexandris, rinunciò alla diocesi il 16 settembre 1569 e papa Pio V soppresse nuovamente la diocesi incorporandone il territorio nella diocesi di Civita Castellana.

Il 20 dicembre 1805 la collegiata Santa Maria Assunta di Gallese riebbe il titolo di cattedrale in forza della bolla Romanorum pontificum di papa Pio VII e la diocesi fu unita a quelle di Civita Castellana e Orte, che da questo momento prese il nome di "diocesi di Civita Castellana, Orte e Gallese". Il territorio comprendeva solo il comune di Gallese e la parrocchia della cattedrale.[8]

L'11 febbraio 1986[9] la diocesi di Gallese, assieme a quelle di Sutri, di Nepi e di Orte, è stata soppressa ed il suo territorio incorporato in quello della diocesi di Civita Castellana; contestualmente l'ex cattedrale di Gallese ha assunto il titolo di concattedrale della diocesi civitonica.[10]

Dal 16 febbraio 1991 Gallese è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 28 marzo 1992 l'arcivescovo, titolo personale, titolare è Antonio Franco, già nunzio apostolico in Israele e Cipro e già delegato apostolico per Gerusalemme e la Palestina.

Cronotassi dei vescovi

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  • Gioviano ? † (menzionato nel 769)[11]
  • Stefano I ? † (menzionato nel 772)[12]
  • Donato † (menzionato nell'826)
  • Domenico † (prima dell'853 - dopo l'861)
  • Stefano II † (menzionato nell'869)[13]
  • Teodoro † (prima dell'871[14] - dopo l'879)
  • Giovanni I † (menzionato nell'898)
  • Giovanni II † (prima del 963 - dopo il 969)[15][16]
  • Anonimo † (menzionato tra il 996 e il 1002)[15]
  • Ugo ? † (menzionato nel 1059)[17]
  • Anonimo † (menzionato nel 1130)
  • Monaldo † (menzionato nel 1285)
    • Sede soppressa (ca. 1285-1563)
  • Girolamo Garimberti † (17 marzo 1563 - 29 novembre 1565 deceduto)
  • Gabriele de Alexandris, O.P. † (26 aprile 1566 - 16 settembre 1569 dimesso)
    • Sede soppressa (1569-1805)
    • Sede restaurata ed unita a Civita Castellana e Orte (1805-1986)

Cronotassi dei vescovi titolari

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  1. ^ a b Italia sacra, X, col. 109.
  2. ^ Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. 28, p. 118.
  3. ^ Di questo concilio è completamente all'oscuro Hefele, che nella sua Conciliengeschichte accenna ad un "conciliabolo" di Costanza celebrato nel 758 o 759 al quale tuttavia sembra improbabile la presenza di un vescovo di una diocesi dell'Italia centrale. Histoire des Conciles, ed. francese, tomo III, seconda parte, pp. 944-945. Anche gli editori dei Concilia aevi Karolini (742-842) nei Monumenta Germaniae Historica non censiscono alcun concilio di Costanza per questo periodo e nessun vescovo Stefano Gallesinae ecclesiae episcopus. MGH, Concilia aevi Karolini (742-842), Hannover-Lipsia, 1906-1908.
  4. ^ Le Chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, vol. VI, p. 64.
  5. ^ Le sedi episcopali nell'antico ducato di Roma, p. 491, nota 3.
  6. ^ Da notare che un vescovo omonimo fu nominato per la sede di Civita Castellana il 20 giugno 1288 (Eubel, Hierarchia catholica, I, p. 190).
  7. ^ Le Chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, vol. VI, p. 65.
  8. ^ Annuario ecclesiastico, Roma, 1900, p. 334.
  9. ^ Data riportata dall'Annuario Pontificio.
  10. ^ Per espressa disposizione di papa Giovanni Paolo II, nell'Annuario Pontificio è fatta esplicita menzione dell'unione della sede gallesina con quella di Civita Castellana.
  11. ^ Secondo Duchesne, Gioviano fu vescovo di Cagli (Calliensis), non di Gallese. La stessa indicazione è riportata dagli editori delle Monumenta Germaniae Historica (Concilia aevi Karolini 742-842, Hannover-Lipsia, 1906-1908, pp. 76 e 81).
  12. ^ Stephanus s. Gallesinae ecclesiae episcopus avrebbe preso parte, secondo Moroni e Cappelletti, ad un concilio celebrato a Costanza in Germania nel 772. Gli editori dei Concilia aevi Karolini 742-842 (Hannover-Lipsia, 1906-1908), non censiscono alcun concilio a Costanza nell'anno indicato da Cappelletti e Moroni.
  13. ^ Monumenta Germaniae Historica, Die Konzilien der karolingischen Teilreiche 860-874, a cura di Wilfried Hartmann, Hannover, 1998, p. 350,9.
  14. ^ Secondo Ughelli, questo vescovo prese parte al concilio di Ravenna dell'877 e a quello romano dell'879. Cappelletti aggiunge anche il concilio romano dell'871. Tuttavia, gli editori delle Monumenta Germaniae Historica (Die Konzilien der karolingischen Teilreiche 860-874, a cura di Wilfried Hartmann, Hannover, 1998) non censiscono alcun concilio celebrato a Roma nell'871.
  15. ^ a b Schwartz, Die besetzung der bistümer Reichsitaliens…, p. 258.
  16. ^ Monumenta Germaniae Historica, Die Konzilien Deutschlands und Reichsitaliens 916-1001, seconda parte (962–1001), a cura di Ernst-Dieter Hehl, Hannover, 2007, pp. 232, 244, 276, 291, 303, 312.
  17. ^ Il vescovo Ugo avrebbe preso parte al sinodo romano nel 1059 (Ughelli e Cappelletti). Secondo gli editori delle Monumenta Germaniae Historica (Constitutiones et acta publica imperatorum et regum, vol. I, Hannover, 1893, p. 546; Die Konzilien Deutschlands und Reichsitaliens 1023-1059, Hannover, 2010, p. 392) il vescovo Ugo presente a quel concilio apparteneva alla sede di Cagli e non di Gallese.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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