Dimafonista

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Dimafonisti nella redazione di un quotidiano italiano, pre-1990.

Nelle redazioni dei giornali quotidiani, fra gli anni 50 e 90 del XX secolo, il dimafonista (contrattualmente inquadrato come poligrafico) aveva il compito di raccogliere gli articoli che riceveva dai giornalisti del quotidiano fuori sede.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Inviati e corrispondenti dettavano i loro pezzi al telefono del giornale, dove venivano registrati in dispositivi di vario tipo, dal semplice nastro magnetico ad apparecchi simili ai giradischi. Il dimafonista, usando un particolare registratore (dimafono),[1] leggibile a passo ridotto, trascriveva i pezzi direttamente su linotype, oppure in epoca più recente attraverso una tastiera elettronica li inseriva nel sistema del giornale per renderli disponibili ai redattori competenti che li avrebbero revisionati, titolati e impaginati.

La dettatura imponeva ai giornalisti una tecnica particolare: le parole dovevano essere pronunciate con attenzione, soprattutto nelle sillabe dopo l'accento tonico. Ogni parola inconsueta, equivocabile, o nome proprio, doveva essere sillabata o meglio ancora compitata usando i nomi delle città. I segni di punteggiatura andavano indicati subito dopo l'ultima parola, senza pause.

Ad esempio, questo brano tratto da un lancio dell'Agenzia Giornalistica Italia:

(AGI) - Mosca, 29 mar. - La priorità della Russia in relazione alla crisi in Ucraina è adesso il varo... di riforme che la trasformino in un'entità federale: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, nel corso dell'intervista rilasciata all'emittente televisiva statale 'Rossiya-1'.

doveva essere letto ai dimafoni così:

La pri-o-ri-tà della Russi-A in relazio-NE alla crisi in U-cra-i-NA è ades-SO il va-RO di rifor-ME che la trasformi-NO in un'entità federa-LE due punti; lo ha dichiara-TO il ministro de-GLI E-STE-RI rus-SO virgola Serghei - Savona, Empoli, Roma, Genova, Acca come hotel, Empoli, Imola - Lavrov - Livorno, Ancona, Venezia, Roma, Otranto, Venezia - virgola nel cor-SO dell'intervi-STA rilascia-TA all'emitten-TE, all apostrofo emitten-TE, televisi-VA stata-LE aperte virgolette Rossi-YA lineetta Uno in cifra; spelling Rossiya è Roma, Otranto, Savona, Savona, Imola, ipsilon come yacht, Ancona, punto

La diffusione del fax alla fine degli anni 80, e poi del modem verso la metà degli anni 90 del XX secolo, ha segnato il tramonto del mestiere di dimafonista, che ha continuato a essere usato per alcuni anni solo in via residuale per consentire la dettatura telefonica degli articoli, anche via cellulare, ai giornalisti fuori sede che non avessero a portata di mano fax o computer.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dimàfono, su dizionario-italiano.it.
  2. ^ Benzoni, Scaglione, p. 259 et seqq.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Benzoni e S. Scaglione, Fare giornalismo, Bologna, Thema Editore, 1993.
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