Chiesetta di Sant'Anna (Alcamo)
Chiesetta di Sant'Anna | |
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Facciata della chiesa | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Località | Alcamo |
Coordinate | 37°58′22.94″N 12°57′16.92″E |
Religione | cattolica |
Titolare | Sant'Anna |
Diocesi | Trapani |
La Chiesetta di Sant'Anna è una chiesa cattolica che si trova ad Alcamo, in provincia di Trapani.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo lo storico alcamese Ignazio De Blasi, nella periferia sud di Alcamo, nella contrada di Sant'Anna alle falde del monte Bonifato, fu edificata una piccola chiesa in onore di Sant'Anna: il terreno era proprietà dei Triolo, che così ottennero il titolo di baroni di Sant'Anna.
La famiglia Triolo era originaria di Trapani; il primo a stabilirsi nella cittadina alcamese fu Vito Triolo, ricco mercante di cuoio; nel 1611 egli morì, lasciando due figli, il primo sacerdote (Vincenzo) e l'altro (Francesco) proprietario di questo fondo agricolo.[1]
La prima notizia in cui viene definita cappella si ha in un atto notarile del 15 novembre 1582; De Blasi afferma che il 15 gennaio 1653 il barone Francesco Triolo ebbe dal papa Innocenzo X il permesso di trasformare la cappella in chiesa, allargandola; e aggiunge che essa si trovava con il soffitto crollato da diversi anni.[2]
La chiesa fu riedificata dopo il 1845: quell'anno, tra i beni in catasto appartenenti al barone Benedetto Triolo, c'era in quella contrada solamente una costruzione "con camera terrana e due solerate, un palmento e un magazzino".
Nella chiesa sono seppelliti i due fratelli Stefano e Giuseppe Triolo, patrioti dei moti rivoluzionari del 1848 e del 1860; secondo le affermazioni degli storici, comprovate dai documenti di quel periodo, i tre fratelli, Giuseppe, Stefano e Benedetto Triolo, si adoperarono per il raggiungimento dell'unità d'Italia, sia con determinanti opere di cospirazione, che con un grande sostegno finanziario.[3]
Nel 1954 le autorità comunali furono costrette a fare murare l'ingresso, per il grave stato di abbandono in cui si trovava: addirittura dalle sepolture erano state vandalicamente asportate perfino le lapidi di marmo recanti le epigrafi degli illustri fratelli.[2]
La chiesa oggi
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1960 la farmacista Marianna Raccuglia vedova Manno e i figli cedettero in uso al Comune la chiesetta di Sant'Anna, allora chiusa al culto, contenente le spoglie degli eroici fratelli Stefano e Giuseppe dei baroni Sant'Anna, «fermo restando il loro diritto di proprietà scaturente dall'atto di compravendita 6 aprile 1948 in not. Mistretta Antonino registrato ad Alcamo al n. 1746, con l'obbligo espresso ed a condizione che il Comune provveda entro 6 mesi al restauro della cappella stessa e alla cura di essa, in modo da rendere accessibile ai visitatori le tombe degli eroici fratelli Sant'Anna».[2]
Il comitato alcamese per le celebrazioni del primo Centenario dell'unità d'Italia, si adoperò per il restauro della chiesetta e fece murare due lapidi con le iscrizioni a ricordo dei due fratelli Triolo composte da Don Tommaso Papa, e altre tre sul pavimento con i nomi dei fratelli: Benedetto, Stefano e Giuseppe.[2]
Negli anni ottanta i padri Salesiani utilizzarono la chiesa per usi liturgici per i fedeli della contrada; nel 1985, per alcuni mesi, fu usata anche da padre Benedetto Cottone, parroco della chiesa Gesù Cristo Redentore, prima di avere un locale più ampio nella via Kennedy, e poi della nuova chiesa finita nel 2006.
Attualmente la chiesetta viene utilizzata, a scopi liturgici, dal Gruppo della Divina Misericordia, appartenente alla chiesa Gesù Cristo Redentore.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Da un atto notarile del 1880, firmato dallo stesso barone, risulta un inventario della chiesetta e sagrestia di S.Anna. Oltre ad alcuni paramenti e arredi, c'erano:
- Un quadro che raffigura l'arciprete Triolo
- Un quadro che rappresenta il Canonico Triolo
- Immagine di Gesù, San Giuseppe e Maria
- Cassa con l'immagine della Madonna
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ G.B. Bembina, Alcamo sacra; con note di P. M. Rocca, rivedute ed accresciute da Francesco Maria Mirabella, Alcamo, Accademia di studi Cielo d'Alcamo, 1956 (postuma).
- ^ a b c d Carlo Cataldo, Accanto alle aquile: Il castello alcamese di Bonifato e la chiesa di S. Maria dell’Alto p.108-110, Palermo, Brotto, 1991.
- ^ Carlo Cataldo, La Casa del Sole- storia, folklore e cultura di Sicilia p.232, Alcamo, Campo, 1999.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo Cataldo, Accanto alle aquile: Il castello alcamese di Bonifato e la chiesa di S. Maria dell’Alto p.108-110, Palermo, Brotto, 1991.
- Carlo Cataldo, La Casa del Sole- storia, folklore e cultura di Sicilia p.232, Alcamo, Campo, 1999.
- Carlo Cataldo, Alcamo e Garibaldi, Alcamo, Campo, 1984.
- G.B. Bembina, Alcamo sacra; con note di P. M. Rocca, rivedute ed accresciute da Francesco Maria Mirabella, Alcamo, Accademia di studi Cielo d'Alcamo, 1956 (postuma).