Chiesa di San Benedetto (Barletta)

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Chiesa di San Benedetto
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePuglia
LocalitàBarletta
IndirizzoVia Regina Margherita, 111
Coordinate41°19′13.07″N 16°16′11.2″E / 41.320298°N 16.269779°E41.320298; 16.269779
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Benedetto da Norcia
DiocesiTrani-Barletta-Bisceglie
Consacrazione21 marzo 1994
Inizio costruzione1926
Completamento1994

La chiesa di San Benedetto è un luogo di culto cattolico di Barletta, situato nel cuore del centro storico, dedicato a San Benedetto da Norcia, fondatore dell'Ordine monastico benedettino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Interno della chiesa

La storia della comunità parrocchiale ha inizio nel 1926, quando arriva nel quartiere periferico di Barletta, detto dei Settefrati, don Antonio Casardi. Nel 1939, in seguito alla divisione della storica parrocchia di San Giacomo in quattro vicarie, l'arcivescovo Francesco Petronelli lo nomina vicario economo. Questo incarico, previsto dal Codice di diritto canonico, è inteso come premio per lo zelo mostrato nei dodici anni precedenti vissuti nel quartiere.

Il 1939 risulta importante per la storia della parrocchia perché si inizia la compilazione dell'archivio parrocchiale che, a somiglianza con gli archivi degli altri enti ecclesiastici, nello scorrere del tempo, si qualifica quale istituto di storia e cultura. Nel dicembre dello stesso anno si registra un numero di soli nove battezzati, mentre nel 1940 i dati sull'amministrazione dei sacramenti crescono: 193 battezzati, 82 cresimati, 30 nubendi e 30 defunti. A gennaio l'arcivescovo Reginaldo Maria Addazi consacra l'altare maggiore, di cui solo la lastra di marmo di Carrara è riutilizzata per l'attuale mensa. Il 26 maggio 1949, con decreto dell'arcivescovo Reginaldo Maria Addazi, è istituita la parrocchia, con successivo riconoscimento civile da parte dello Stato italiano.

Il 26 maggio 1959 costituisce un'ulteriore tappa nella storia della parrocchia poiché si procede alla benedizione dell'aula liturgica. In questi anni la comunità ha ormai definito una sua propria e specifica identità, tanto che si avverte la necessità di fissare su una lapide in marmo di Carrara il senso di questa comune e sentita appartenenza. Il 29 giugno successivo don Antonio Casardi, in occasione del suo cinquantesimo anniversario di ordinazione presbiterale, benedice le due acquasantiere, tutt'ora utilizzate all'ingresso della chiesa. Il 1 gennaio 1960 è benedetto il battistero in marmo di Pietrasanta, ancora in uso presso la nuova chiesa della Santissima Trinità. Il 10 marzo 1963 sono benedette le prime tre campane, a cui, nel 1998, vengono aggiunte altre due campane.

Lapide commemorativa in ricordo di don Antonio Casardi

Nel 1963 si provvede ad arricchire la chiesa di un riferimento mariano ricavando, all'altezza dell'attuale porta dell'organo, un incavo rettangolare per porvi una scultura lignea di Ortisei della Madonna delle Grazie, benedetta il 5 dicembre dello stesso anno. Il 14 agosto 1964 avviene la benedizione della scalinata e dei cancelli in ferro all'ingresso dell'aula liturgica. I cancelli sono poi rimossi negli anni della dedicazione della chiesa. Il 19 marzo dell'anno successivo sono benedette le statue di san Benedetto da Norcia e di santa Rita da Cascia. Il 31 marzo 1965 muore don Antonio Casardi, a cui segue nella guida della comunità don Vincenzo Frezza. L'affetto e la riconoscenza dei parrocchiani verso il loro primo parroco è dimostrato dal desiderio di collocare i suoi resti mortali all'interno della chiesa. Infatti due anni dopo la morte avviene il trasferimento del feretro dal cimitero alla parrocchia, dove è tumulato in un vano ricavato sul pavimento e circoscritto da un cancello, alla destra della porta d'ingresso. Sulla parete è affissa la lapide commemorativa. Successivamente dovendo procedere ai lavori di adeguamento dell'aula liturgica, il feretro trova la sua definitiva collocazione nella parete, sotto la lapide stessa.

Organo a canne sul portale centrale

L'intensità abitativa del quartiere porta alla nascita di altre due parrocchie: quella di San Filippo nel 1969 e quella di San Nicola di Bari nel 1972; nello stesso periodo, il 1 ottobre 1971 è benedetta la statua lignea del Sacro Cuore di Gesù, realizzata come le altre ad Ortisei. Nell'ottobre 1974 sono sistemati i banchi in legno di rovere, ancora oggi adoperati, mentre nel gennaio 1978 inizia a suonare il maestoso organo a canne, costruito dalla ditta Ruffatti di Padova e restaurato nel 2023.

Dedicazione[modifica | modifica wikitesto]

Con l'inizio del ministero del parroco don Angelo Dipasquale, nel 1990, si pone subito la questione circa la necessità della dedicazione della chiesa, ma si ritiene di non procedervi subito a motivo dell'inadeguatezza degli spazi liturgici, non più rispondenti a quanto stabilito dalla riforma liturgica del Concilio Vaticano II. Infatti la costruzione dell'edificio avviene negli anni immediatamente precedenti la celebrazione del Concilio. Pare opportuna per l'esecuzione di un progetto generale e completo di adeguamento della chiesa, la possibilità di poter aprire quattro nuove grandi finestre, dando così più luce all'aula liturgica. L'intervento viene eseguito negli ultimi mesi del 1992 e, conservando le statue lignee della Madonna, del Sacro Cuore di Gesù, di San Benedetto da Norcia e di Santa Rita da Cascia, si completa, anche per una esigenza architettonica speculare, con la statua di San Giuseppe con Gesù adolescente, posizionata però a dicembre del 1995. Il 21 marzo 1994, festa del transito del santo titolare della parrocchia, viene celebrato il rito della dedicazione della chiesa, presieduto dall'arcivescovo Carmelo Cassati e fissato a ricordo dei fedeli su una lapide commemorativa.

Sagrato della chiesa con la casa-famiglia e la colonna di San Benedetto

Nel dicembre del 1996, viene posizionata la statua di Pier Giorgio Frassati, dopo che due anni prima era stata compiuta la stessa operazione con il Crocifisso Risorto ed il Tabernacolo, realizzati dal maestro scultore Ernesto Lamagna. Nell'ottobre 1998, in prossimità del giubileo del 2000, è posto sul campanile l'Angelo rotante, benedetto dal cardinale Paul Poupard, presidente del Pontificio consiglio della cultura. In occasione del giubileo l'arcivescovo Giovan Battista Pichierri lancia alle comunità parrocchiali della diocesi un invito: lasciare un segno di carità che possa raccontare nel tempo il grande evento giubilare. L'invito trova realizzazione nella costruzione della casa-famiglia, secondo il progetto sociale dal titolo Dopo di noi, che prevede l'assistenza a persone disabili rimaste sole. Tale costruzione, segno di attenzione ai fratelli in necessità, permette di ricavare anche un piccolo sagrato, elemento architettonico tradizionalmente costitutivo degli edifici di culto cristiani, definitivamente completato nel dicembre 2022, quando sulla colonna, rivestita di mosaico azzurro con l'incisione del versetto della prima lettera di Giovanni, Deus caritas est, è collocata la statua bronzea di San Benedetto da Norcia in posizione orante e benedicente. Nell'ottobre 2003 vengono costruite le vetrate, che nel rosone celebrano la Santissima Trinità, sulla facciata il discepolato sui passi del Cristo, Via, Verità e Vita, e sul campanile la pace.

Il 21 marzo 2019 ricorre il venticinquesimo anniversario della dedicazione della chiesa parrocchiale e, nell'occasione, l'arcivescovo Leonardo D'Ascenzo apre solennemente un anno giubilare che si sarebbe dovuto concludere il 21 marzo 2020. L'inizio della pandemia di COVID-19 non permette la conclusione dell'anno giubilare, ma nel marzo 2023 l'arcivescovo Leonardo D'Ascenzo benedice ed inaugura il monumento a San Benedetto da Norcia, posto sul sagrato nel dicembre precedente e realizzato dall'artista di Molfetta Giuseppe Samarelli, autore del Crocifisso che ispirò Antonio Bello per la stesura di collocazione provvisoria.

Statua di Pier Giorgio Frassati[modifica | modifica wikitesto]

Nella chiesa dal 1996 è presente una effige del beato Pier Giorgio Frassati, una scultura lignea ad altezza d'uomo, donata dall'Azione Cattolica, presieduta da Antonia Gorgoglione, che ricalcola la stessa altezza del beato. Negli anni '90 agli artisti di Ortisei l'allora parroco don Angelo Dipasquale decide di commissionare una statua del giovane torinese, opera che avrebbe concluso l'itinerario iconografico dell'aula liturgica da poco consacrata. Per l'ultima nicchia rimasta vuota viene scelta allora una figura di spicco del laicato, che stimoli i giovani alla riflessione sulla santità e che faccia comprendere che essere santi è possibile, anche se non si è sacerdoti o consacrati.

La statua viene benedetta il 4 luglio 1997, giorno della festa liturgica del beato, che tradizionalmente coincide con l'inizio dell'oratorio estivo parrocchiale.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • inComunione, 4 2021, XXVII, CLXXI, p.16
  • inComunione, 7 2022, XXVIII, CLXXXIII, p.21
  • inComunione, 11 2022, XXVIII, CLXXXVII, p.12