Borgo franco

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Borghi franchi in area piemontese nei secoli XI-XIV

Per borgo franco s'intende un centro abitato medievale, la cui comunità era libera da dazi o dotata di privilegi fiscali. In cambio, la città dominante (in genere un comune) richiedeva prestazioni militari[1][2][3].

Il fenomeno, considerato dal medievista belga Henri Pirenne una realtà rivoluzionaria dell'economia feudale del XII secolo, caratterizzò gran parte dell'Italia centro-settentrionale fino al XIV secolo[4][5][6].

Più in dettaglio, si trattava di centri abitati svincolati dagli oneri di dipendenza signorile e dagli oneri rusticani verso il comune istitutore, condizione assicurata mediante un apposito atto di affrancamento. Per oneri signorili si intendevano la giurisdizione e i poteri di districtio sui residenti nel territorio del comune che emigravano nei borghi. Gli oneri rusticani erano invece i carichi fiscali imposti dai comuni alle comunità rurali, per finanziare attività quali la manutenzione delle mura urbane, delle strade e dei fossati[7].

Per favorire la migrazione verso i nuovi centri, i comuni offrivano ai futuri abitanti terre da coltivare e talvolta il condono di condanne riportate in precedenza[8][9].

Le motivazioni che portavano alla nascita dei borghi franchi erano essenzialmente politiche: per ottenere il controllo del territorio, delle vie commerciali e di comunicazione, i comuni fondavano questi nuovi centri abitati in aree strategiche, presso i domini dei locali signori feudali. La vicinanza contribuiva a indebolire questi ultimi, come conseguenza dell'emorragia di popolazione verso i nuovi centri[9].

La loro istituzione fu contemporanea, e in parte conseguenza, dell'espansione demografica iniziata nel X secolo e notevolmente incrementata tra il XII e XIII[4].

I borghi franchi avevano pianta rettangolare ed erano circondati da mura e fossato[9].

Esempi in Italia

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  1. ^ Gabriele Medolago, Abitati scomparsi nel Basso Medioevo presso l'Adda (Cremellina, Brivio Bergamasco, Lueno) (PDF), in Sistema Bibliotecario Area Nord-Ovest della Provincia di Bergamo (a cura di), Abelàse, Quaderni di documentazione locale, 2006, p. 74. URL consultato il 14 maggio 2024.
  2. ^ a b Francesco Ronchi, Castelfranco Veneto e l'influenza dei Riccati, in La Banconota, n. 55, Milano, Il Sole 24 ore - BusinessMedia, settembre 2008, p. 12. URL consultato il 14 maggio 2024.
  3. ^ Cecchin, p. 14
  4. ^ a b Cecchin, p. 7
  5. ^ (EN) Henri Pirenne, Medieval Cities: their Origins and the Revival of Trade, Princeton, 1925.
  6. ^ (FR) Henri Pirenne, Mahomet et Charlemagne, Bruxelles, 1937.
  7. ^ Panero, 2012, p. 61.
  8. ^ Fasoli, 1942, p. 3.
  9. ^ a b c Dorino Tuniz, La piana novarese dal periodo romano al XVI secolo, in Le cascine: un patrimonio da recuperare, vol. 1, Provincia di Novara, 2003, pp. 17-32. URL consultato il 31 maggio 2024. Ospitato su Calameo.
  10. ^ a b Località fortificate della Provincia di Vercelli, su Archeovercelli.it. URL consultato il 14 maggio 2024.
  11. ^ a b Francesco Panero, La formazione dei territori delle villenove. Due modelli (PDF), in Villenove medievali in Italia nord-occidentale, Torino, 2004, p. 185 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2006).
  12. ^ Civitella Paganico, su Toscana.info, 6 settembre 2021. URL consultato il 20 giugno 2023.
  13. ^ Jessica Taborelli, Borgo franco da 900 anni, Soncino in festa, su Prima Treviglio, 12 giugno 2018. URL consultato il 20 giugno 2023.
  14. ^ Storia, su Proloco Villa d'Adda (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2006).

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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