Amphiprion polymnus

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Pesce pagliaccio sellato
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseIttiopsidi
ClasseActinopterygii
SottoclasseNeopterygii
InfraclasseTeleostei
SuperordineAcanthopterygii
OrdinePerciformes
SottordineLabroidei
FamigliaPomacentridae
SottofamigliaAmphiprioninae
GenereAmphiprion
SpecieA. polymnus
Nomenclatura binomiale
Amphiprion polymnus
(Linnaeus, 1758)

Il pesce pagliaccio sellato (Amphiprion polymnus (Linnaeus, 1758) è un pesce d'acqua salata appartenente alla famiglia Pomacentridae[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La livrea è molto varia e i colori dipendono dalla zona in cui vive. Gli esemplari delle Filippine sono quasi completamente neri con due marcate fasce bianche, mentre in altre zone il pesce può avere una terza banda oppure avere sfumature marroni o arancioni nelle zone nere[2].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È originario delle barriere coralline dell'oceano Pacifico occidentale[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Vive simbiosi con gli anemoni Heteractis crispa e Stichodactyla haddoni[3][4]. È stato frequentemente osservato mentre mangia le parti di cibo rimasto sui tentacoli del celenterato ma non utilizzato da esso[5].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Questo pesce è oviparo ed ermafrodita, e i pesci più grandi sono femmine[4]. Le uova vengono deposte sul substrato e sorvegliate dai maschi[3].

Acquariofilia[modifica | modifica wikitesto]

Può essere allevato in acquario.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Amphiprion polymnus, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  2. ^ Amphiprion polymnus (Pesce pagliaccio panda), su casc.it. URL consultato il 22 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2013).
  3. ^ a b c scheda su FishBase
  4. ^ a b aquportal.it Archiviato l'8 febbraio 2005 in Internet Archive.
  5. ^ Animali d'acquario, Menico Torchio e Giuseppe Mazza, edizioni IPI, Milano

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