Alfredo Tragni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Alfredo Tragni
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Attaccante, difensore
Termine carriera 1952
Carriera
Giovanili
????-????Meda
Squadre di club1
1937-1952Meda? (?)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Alfredo Tragni (Meda, 1920Meda, 30 novembre 2009) è stato un imprenditore, dirigente sportivo e calciatore italiano, di ruolo attaccante o difensore.

Fu presidente del Meda e, in seguito, del Como dal 1971 al 1980.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Originario di Meda, Alfredo Tragni divenne a partire dagli anni cinquanta un affermato industriale del legno, importando dall'America Latina, dall'Africa occidentale e dall'India legname per i mobilifici e gli artigiani della Brianza. Il suo rapporto col Brasile fu così intenso che il distretto di Outeiro nella città di Belém gli ha intitolato il proprio impianto sportivo.

Sposato, ebbe due figli, Dario e Anna.

Tragni è deceduto il 30 novembre 2009, all'età di 88 anni[1].

Calciatore[modifica | modifica wikitesto]

All'età di 17 anni, nel 1937, il giovane Tragni venne tesserato dal Meda, la squadra della sua città. Per sua stessa ammissione, fu in quell'occasione che abbandonò gli studi, rinunciando all'università per giocare a calcio[2].

Nella stagione 1939-1940 il Meda vinse il girone B e le finali lombarde di Prima Divisione, venendo promosso in Serie C, dove giocò anche contro il Como nella stagione successiva.

Tragni smise di giocare nel 1952 e divenne presidente del club bianconero. Nel corso della sua carriera aveva incominciato giocando come attaccante, per poi passare in difesa a seguito della diffusione del "sistema".

Presidente del Como[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1968, Alfredo Tragni entra a far parte del Consiglio d'amministrazione del Como, società di cui diviene presidente nel 1971. Insieme con il cosiddetto "gruppo dei medesi" (composto anche da Cassina, Mastrangelo, Giorgetti) guidò la ricostruzione della squadra lariana, promossa dalla Serie C nel 1968, trasformandola in una società moderna, dopo anni di gestioni più "tradizionaliste"[3]. Il culmine di quest'opera di raffinamento arrivò con l'ingaggio del Direttore sportivo Giancarlo Beltrami e del talent scout Mino Favini, i quali costruirono la squadra che conquistò la promozione in Serie A al termine del campionato 1974-1975, sotto la guida tecnica di Giuseppe Marchioro, fortemente voluto da Tragni, che già aveva cercato di acquistarlo da calciatore, quando era presidente del Meda.

L'avventura nella massima serie durò un solo anno e, nel 1977-1978, il Como conobbe la retrocessione in Serie C1. Ma Tragni, richiamato Marchioro in panchina, con due promozioni consecutive riportò il Como in Serie A.

Al termine del vittorioso campionato cadetto 1979-1980, all'età di 60 anni, Alfredo Tragni lasciò la carica di presidente a Mario Beretta, suo vice, che avrebbe ricoperto tale incarico per tre anni e poi, dopo la parentesi di Benito Gattei, nuovamente dal 1993 al 1997.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Meda: 1939-1940

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Altro lutto in casa Como [collegamento interrotto], su calciocomo1907.it, 1º dicembre 2009. URL consultato il 22 luglio 2013.
  2. ^ Diotti, p. 6.
  3. ^ Nicola Nenci, E' morto Alfredo Tragni. Fu grande presidente del Como, su laprovinciadicomo.it, 30 novembre 2009. URL consultato il 2 maggio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Diotti, Il grande salto, Como, Editoriale Alberto Diotti, 1980.
  • Enrico Levrini, Como 1907-2007. Cent'anni in azzurro, Como, Editoriale Corriere di Como, 2007.