Alcibiade di Fegunte

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Alcibiade, figlio di Assioco del demo di Fegunte (in greco antico: Ἀλκιβιάδης?, Alkibiádēs; metà del V secolo a.C.estate 409 a.C.), fu un ateniese, cugino del famoso Alcibiade.

Alcibiade e Amianto furono accusati da Dioclide di averlo convinto a mentire di fronte ai giudici riguardo allo scandalo delle Erme[1] e per questo fuggirono da Atene.[2] Alcibiade, nell'estate del 409 a.C., fu preso da Trasillo a bordo di una delle quattro navi siracusane che aveva catturato al largo del porto di Metimna:[3] Trasillo mandò ad Atene tutti i prigionieri tranne Alcibiade, che fece lapidare.[4]

  1. ^ Andocide, 65.
  2. ^ Andocide, 66.
  3. ^ Senofonte, I, 2, 12.
  4. ^ Senofonte, I, 2, 13.
Fonti primarie