Varichina - La vera storia della finta vita di Lorenzo De Santis

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Varichina - La vera storia della finta vita di Lorenzo De Santis
Lorenzo De Santis in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Anno2016
Generedocumentario, commedia
RegiaMariangela Barbanente e Antonio Palumbo
Casa di produzioneApulia Film Commission
Distribuzione in italianoIsmaele Film
ScenografiaMarianna Sciveres
Interpreti e personaggi

Varichina - La vera storia della finta vita di Lorenzo De Santis è un film documentario del 2016 diretto da Mariangela Barbanente e Antonio Palumbo.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il documentario racconta, alternando ricostruzioni di episodi tragici e grotteschi a interviste alle persone che lo hanno conosciuto, la vita di Lorenzo De Santis detto Varichina, primo omosessuale dichiarato di Bari.

Nato nel 1938, da ragazzino Lorenzo lavora come venditore porta a porta di candeggina, guadagnandosi il soprannome Varichina; dopo la II Guerra Mondiale adotta comportamenti e vestiari chiassosi che gli valgono il disconoscimento della propria famiglia; costretto a vivere in una squallida mansardina alle porte del quartiere Libertà, egli vive di espedienti in una città e in un periodo in cui l'omosessualità non è vista di buon occhio[1]: ogni giorno riceve insulti e scherzi pesantissimi da parte dei cittadini. Ad aiutarlo ci sono le amiche del vicinato che, per nulla dissuase dall'omofobia dei loro padri e mariti, aiutano Varichina a sbarcare il lunario, ricevendo in cambio consigli di moda e stile, nonché il suo affetto incondizionato.

Lorenzo trascorre le sue giornate nei pressi di Piazza Cesare Battisti, vicino l'Università, dove tenta di adescare dei ragazzi e avere con loro rapporti sessuali a pagamento; talvolta si innamora di loro, ma questi, non potendo esprimere la propria sessualità, rifiutano la sua corte con metodi a volte violenti. Ogni tanto, Varichina lavora nei bordelli baresi in qualità di organizzatore di appuntamenti e segretario: anche questo mestiere, tuttavia, lo sottopone a insulti e violenze. Anziché piangerci su, l'uomo addirittura ricerca queste attenzioni negative, provocando i suoi denigratori al grido di "Tutt'ddò avit venì!" ("Tutti quanti, prima o poi, dovrete venire qui" in dialetto barese, con chiara allusione al suo deretano).

Col tempo Varichina diventa un personaggio-simbolo della città, consciuto da tutti e amato e odiato allo stesso modo. Nei primi anni 2000, tuttavia, si ammala gravemente di diabete mellito, che lo porterà all'amputazione dei piedi. Morirà nel 2003 durante un ricovero, in totale solitudine. Nell'ultima scena l'attore Totò Onnis, che lo interpreta nel cortometraggio, si reca alla tomba di Varichina presso il cimitero di Bari, vi depone la parrucca utilizzata per sostenere il ruolo e scrive sulla lapide "Tutt'ddò avit venì!" .

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film, prodotto dall'Apulia Film Commission nell'ambito del Progetto Memoria 2014, è stato distribuito da Ismaele Film[2][3][4]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Inserito nella selezione ufficiale del Biografilm di Bologna, il film è stato insignito della Menzione speciale al Florence Queer Festival di Firenze nel 2016 e premiato come migliore documentario al Serile Filmului Gay Festival di Cluj, in Romania.[5] Ha fatto parte della cinquina finalista ai Nastri d'Argento docufilm 2017[6] e nel 2021 ha vinto premio Safiter del festival internazionale del cortometraggio Salento Finibus Terrae.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eleonora Forsinetti, Varichina – La vera storia della finta vita di Lorenzo De Santis: intervista agli autori, su Cabiria Magazine, gennaio 2021. URL consultato il 12 novembre 2021.
  2. ^ Giulia Echites, 'Varichina', la vera storia "dell'uomo che ha celebrato ogni giorno il Gay Pride da solo", in la Repubblica, GEDI Gruppo Editoriale, 16 giugno 2016.
  3. ^ Esce Varichina, film su icona trash Bari - La storia di Lorenzo, diversamente maschio, in sala 2 febbraio, in ANSA, 19 gennaio 2017. URL consultato il 23 gennaio 2017.
  4. ^ Cinema, 'Varichina' ai Nastri d'argento: racconta l'icona trash della Bari anni Settanta, in la Repubblica, GEDI Gruppo Editoriale, 15 febbraio 2017. URL consultato il 17 febbraio 2017.
  5. ^ "Varichina - la vera storia della finta vita di Lorenzo De Santis" in sala dal 2 febbraio 2017, su Cinemaitaliano.info, 6 gennaio 2017. URL consultato il 12 novembre 2021.
  6. ^ Varichina tra 5 finalisti Nastri Argento. Docufilm su icona trash anni '70 e '90 a Bari, su MYmovies.it, Mo-Net Srl., 25 febbraio 2017. URL consultato il 12 novembre 2021.
  7. ^ San Severo – “Varichina” di Antonio Palumbo si aggiudica il premio Safiter 2021, su San Severo Città, Adv Social s.r.l., 21 giugno 2021. URL consultato il 22 novembre 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]