L'Egitto tolemaico o Regno tolemaico d'Egitto (in greco antico: Πτολεμαϊκὴ βασιλεία?, Ptolemaïkḕ Basileía) è stato un regno del periodo ellenistico fondato sulla terra dell'antico Egitto, governato dalla dinastia tolemaica iniziata con Tolomeo I - dopo la morte di Alessandro Magno nel 323 a.C. - e conclusasi con Cleopatra con la conquista romana nel 30 a.C. e la successiva creazione della Provincia d'Egitto. Uno dei suoi maggiori simboli è stata l'aquila di Zeus (άετός Διός, aetós Diós), impressa anche nelle monete, invece la forma religiosa ufficiale fu il culto di Serapide.
Il regno tolemaico fu fondato nel 305 a.C. da Tolomeo, generale macedone e compagno d'armi di Alessandro che, dichiaratosi faraone, diede il via ad una potente dinastia ellenistica governando un territorio che va dal sud della Siria a Cirene in Libia alla Nubia. Alessandria d'Egitto divenne la capitale, oltre che un importante centro di cultura e del commercio internazionale.
Tolomeo Teo Filopàtore Filadelfo Neo Diòniso, detto Aulète o Noto, (in greco antico: Πτολεμαῖος Θεὸς Φιλοπάτωρ καὶ Φιλάδελφος Νέος Διόνυσος, Αὐλητής, Νόθος?, Ptolemàios Theòs Philopàtōr kài Philàdelphos Nèos Diònysos, Aulētḕs, Nòthos; in egizio: ptwlmys, ptolemys; 120-103 a.C. – 51 a.C.), conosciuto dall'80 al 64 a.C. solamente come Tolomeo Teo Filopatore Filadelfo e chiamato nella storiografia moderna Tolomeo XII, è stato un faraoneegizio appartenente al periodo tolemaico, sovrano regnante dall'80 al 58 a.C. e nuovamente dal 55 a.C. alla sua morte.
Il suo regno fu caratterizzato da forti ingerenze da parte della Repubblica romana, ormai espansa in tutto il bacino del Mediterraneo, che portarono, insieme alla sempre più disastrata situazione finanziaria del regno, anche a rivolte interne. Alla sua morte il regno d'Egitto era l'unico dei regni ellenistici a essere ancora indipendente, ma l'operato dei suoi successori, i figli Cleopatra, Tolomeo XIII, Tolomeo XIV e il nipote Tolomeo XV, portarono alla conquista romana dell'Egitto.
Dopo essere succeduto al padre sul trono d'Egitto e aver sposato la sorella Arsinoe II, Tolomeo fu parte attiva in molte guerre, cercando di espandere il suo dominio in Anatolia, Siria, Cirenaica e Grecia: combatté la prima guerra siriaca (274-271 a.C.), la guerra cremonidea (268-261 a.C.) e la seconda guerra siriaca (260-253 a.C.), oltre che altri scontri minori, riuscendo a conquistare territori in Anatolia e a ottenere varie alleanze con le città-stato e le leghe greche, opponendosi all'impero seleucide e al regno di Macedonia. Negli ultimi anni cercò di riappacificarsi con il fratellastro Magas, re di Cirene, e di risollevare l'economia e la movimentazione culturale del suo regno, dopo lunghi periodi bellici.
La Biblioteca di Alessandria fu costruita intorno al III secolo a.C. durante il regno di Tolomeo II Filadelfo. Questo polo culturale, annesso al Museo, era gestito da un προστάτης (sovrintendente), ruolo di grande autorità. Il sovrintendente era nominato direttamente dal re (il primo filologo ad occupare tale carica fu Zenodoto di Efeso).
La storia dinastica dell'Egitto tolemaico è molto intricata, dato che tutti i sovrani della famiglia presero il nome di Tolomeo e che molti di loro sposarono le rispettive sorelle, che spesso ebbero il nome di Cleopatra.
Tolomeo di Mauretania (1 a.C. – 40) è stato un sovranoberbero, ultimo re di Mauretania e di Numidia. Tolomeo era imparentato da parte materna sia con la dinastia reale egizia dei Tolomei, dei quali è l'ultimo a portare il nome, grazia a sua nonna Cleopatra sia con i Giulio-Claudi grazie al nonno Marco Antonio, a sua volta nonno anche dell'imperatore Claudio, cognato di Augusto, bisnonno di Caligola e trisavolo di Nerone. Governò il regno del padre fino alla morte, avvenuta per volontà del cugino Caligola, che dopo la sua uccisione annesse i suoi territori all'impero romano.
Alessandria fu fondata nel 331 a.C. tra la palude Mareotide (Maryut) e il Mar Mediterraneo, davanti all'isoletta di Faro, a cui era collegata per mezzo dell'Eptastadio, una sorta di diga lunga circa 1200 m che serviva anche da acquedotto e che permise inoltre la creazione di due distinti porti. La diga e il piano di fondazione della città sono attribuiti all'architettoDinocrate di Rodi. Arriano narra di come Alessandro Magno tracciasse al suolo la pianta della città servendosi - in mancanza di altro - di grano. L'episodio venne interpretato come segno di un futuro di ricchezza e allude al ruolo della città nell'esportazione del grano egiziano.
Per tutta l'antichità rimase un prestigioso centro culturale, dando vita alla stagione dell'alessandrinismo, grazie alle istituzioni del Museion e della celebre Biblioteca. Ospitava inoltre una numerosa comunità ebraica: fu qui che la Bibbia venne tradotta in greco nella versione conosciuta come dei "Septuaginta". Per tutta l'epoca ellenistica la popolazione restò suddivisa etnicamente tra greco-macedoni, ebrei, ed egizi, con leggi e costumi differenziati. Questa divisione provocò per tutta la sua storia torbidi e disordini, iniziati già durante il regno di Tolomeo IV (221-204 a.C.).
Le armate dei Tolomei dimostrarono la loro superiorità contro le forze dei Seleucidi con la vittoria nella Battaglia di Rafah del 217 a.C. ma, nonostante questo, caddero in una fase di profondo ristagno che spianò la strada alla conquista da parte di Roma al tempo della disputa tra Augusto e Marco Antonio.
Insieme ad Agatocle, un altro alto funzionario, condizionò molto il passaggio dal regno di Tolomeo III Evergete a quello di Tolomeo Filopatore, essendo molto influente nella corte di Alessandria. Era infatti sacerdote del culto di Alessandro in Egitto, una carica riservata solamente ai più alti fiduciari dei Tolomei. In tutto il periodo in cui furono attivi, le azione dei due ministri portarono inoltre all'uccisione di molti parenti di Tolomeo IV: lo zio Lisimaco, il fratello Magas, la madre Berenice II e la sorella-moglie Arsinoe III.
Fu fatto costruire da Sostrato di Cnido, un mercante greco; il progetto fu iniziato da Tolomeo I Sotere, all'inizio del proprio regno, e venne completato dal figlio Tolomeo II Filadelfo. Lo scopo dell'imponente opera era aumentare la sicurezza del traffico marittimo in entrata e in uscita, reso pericoloso dai numerosi banchi di sabbia nel tratto di mare prospiciente il porto di Alessandria e dall'assenza di rilievi orografici.