Shosha (romanzo)

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Shosha
Titolo originaleShosha
AutoreIsaac Bashevis Singer
1ª ed. originale1978
1ª ed. italiana1978
Genereromanzo
Sottogeneredrammatico, etnico, sentimentale
Lingua originaleyiddish
AmbientazionePolonia (principalmente Varsavia), USA, Israele
ProtagonistiAaron Greidinger
CoprotagonistiShosha
Altri personaggii Griedinger (madre e Moishe), famiglia di Shosha (Bashele, Zelig e Teibele), Clelia e Haiml, Sam e Betty, Morris, Tekla, Dora, Leizer (orologiaio)

Shosha è un romanzo di Isaac Bashevis Singer scritto in lingua yiddish, tradotto in inglese dall'autore insieme con il nipote Joseph e pubblicato per la prima volta da Farrar, Straus and Giroux nel 1978. L'autore riprenderà il nome del protagonista in Anime perdute.

Negli anni tra le guerre mondiali Aaron Griedinger, figlio di un rabbino di un quartiere chassidico di Varsavia, è iniziato sin da bambino allo studio dell'ebraismo, ma quando ha modo si intrufola nella casa dei vicini Bashele e Zelig per giocare con la coetanea Shosha - le altre figlie Yppe (di salute cagionevole) e Teibele sono troppo piccole - anche perché attratto da lei sebbene abbia un principio di ritardo mentale (viene rimandata a casa dalla scuola in ben due occasioni). Con lei si sente libero - oltre che di giocare - di inventare storie strabilianti che lei ascolta con trasporto. Ma quando lei trasloca poco lontano i loro rapporti vengono troncati di punto in bianco. Una volta adulto egli cerca di barcamenarsi dopo essere diventato letterato, secondo la vocazione iniziata da ragazzino, e nel frattempo intesse diverse relazioni con donne che conosce per gli ambienti di Varsavia: da Dora Stolnitz, comunista che vuole trasferirsi nella nascente URSS per sostenere la causa (ma constaterà amaramente, tramite l'esperienza di un amico comune, la cruda realtà dello stalinismo e dell'Unione sovietica); a Clelia Chentshiner, già sposata con il problematico e benestante Haiml e amante di Morris Feitelzohn - intellettuale conosciuto presso il circolo degli scrittori - dai quali è chiamato con il nomignolo Tsutsik (in ebraico cucciolo: termine confidenziale con cui ci si rivolge a bambini); con Betty Slonim, attrice teatrale di scarso talento e successo che ha trovato il suo amante e mentore in Sam Dreiman, facoltoso e anziano uomo d'affari che ormai non ha più bisogno nemmeno di amministrare il suo capitale; e persino con Tekla, cameriera presso l'alloggio dove prende in affitto una camera quando riceverà l'incarico del nuovo lavoro.

Sam, peraltro, appreso che ha iniziato a comporre una commedia (La vergine di Ludmir) lo incarica di svilupparla per avere materiale che possa rilanciare la carriera di Betty, e gli concede un congruo anticipo. Mentre cerca di proseguire nell'opera e frequenta queste amicizie un giorno, trascinato da Betty per via Krochmalna, ha l'idea di cercare l'amica d'infanzia, che ritrova poco cambiata: crescendo ha avuto una malattia del sonno e altre non precisate, per cui ha provato invano delle cure, che hanno inciso sul suo stato psicofisico attuale. Quello che è rimasto intatta è l'intesa e la voglia di stare insieme, cosa che provoca l'incredulità delle sue amicizie. Intanto il destino del dramma naufraga per le troppe ingerenze e la sua poca volontà nel difenderlo.

Nel frattempo continua in Europa l'ascesa del nazifascismo, che minaccia sempre più la Polonia e gli ebrei, e l'imminente persecuzione spinge molti a fuggire emigrando, tanto che Sam, che ha avuto grossi guai di salute e ha saputo della relazione, gli fa una proposta allettante: se lo vuole può sposare Betty, ma a condizione che resti la sua concubina; si trasferirebbero tutti negli USA, compresa Shosha (assumibile come domestica). Ma Aaron non riesce ad allontanarsi e decide di restare per amore verso di lei. Anche sua madre - in modo più evidente - e il fratello Moishe, che nel frattempo è divenuto rabbino e ha la sua comunità in Galizia, non sono del tutto convinti, ma partecipano alle nozze; una situazione analoga la vivono Bashele e Zelig, poiché questi da anni ha abbandonato la famiglia per un'altra donna e un lavoro in un'impresa di pompe funebri; e Teibele, che lavora in una impresa come impiegata (Yppe era trapassata da alcuni anni).

Dopo avere fatto una piccola luna di miele a Otwock grazie all'intercessione di Feitelzohn inizia una collaborazione con un giornale per pubblicare un ciclo di biografie sugli pseudo messia ebraici - specialmente Jacob Frank. Nel frattempo scorge un'evoluzione della sua novella sposa in senso più muliebre (mentre in precedenza era più infantile); tempo dopo apprende che Betty è tornata dagli Stati Uniti: lo informa della scomparsa di Sam e che i suoi eredi hanno impugnato il testamento, sbilanciato in suo favore, e gli offre – invano – l'ultima possibilità di emigrare assieme.

L'ultimo capitolo è un salto in avanti di tredici anni, quando Aaron (ormai scrittore di successo negli USA, dove è giunto passando per URSS e Cina), incontra in Israele Haiml Chentshiner, un vecchio amico la cui moglie, Celia, è stata amante di Aaron. Dalla loro conversazione viene fuori il ricordo di tutti gli amici che nel frattempo sono quasi tutti morti (solo Betty è morta lontana dalla guerra, negli Stati Uniti, dopo un secondo matrimonio).

Elementi semi-autobiografici

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Il protagonista presenta vari tratti ispirati alla vita dello stesso Singer: figlio di rabbino e istruito all'antica, la residenza in via Krochmalna, un'amica di nome Shosha, l'adesione al vegetarianesimo, gli inizi letterari con riviste yiddish, il successo e l'interesse a narrare di quanti si finsero messia ebraici (Il Messia pescatore).

Edizioni italiane

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