Rakhetra

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Rakhetra
Regina consorte d'Egitto
In carica2530 a.C. - 2510 a.C.?
Sepolturamastaba G 8530
Luogo di sepolturaNecropoli di Giza
DinastiaIV dinastia egizia? V dinastia egizia?
PadreChefren?[1]
ConsorteMicerino?[2]

Rakhetra (... – ...; fl. XXVI secolo a.C.) è stata una regina egizia della tarda IV dinastia, o dell'inizio della V dinastia. Fu figlia del faraone Chefren (ca. 2558 a.C. - 2532 a.C.[3]). Il suo consorte non è menzionato in alcun documento archeologico, ma è verosimile che sia andata in sposa a un successore di Chefren, possibilmente Micerino (ca. 2530 a.C. - 2512/2508 a.C.[4]). Il suo nome significa Compagna di Ra[5].

Titoli[modifica | modifica wikitesto]

Testa di una statua di Chefren, padre di Rakhetra. Museo egizio di Lipsia.

Rakhetra ebbe i titoli di: Figlia del re-del Suo corpo, Colei Che vede Horus e Seth, Grande dello scettro hetes e Sposa del re. Nella tomba di Kaemnefert, suo Servitore del ka (hemu ka, cioè sacerdote addetto al culto dell'anima di un defunto[6]), Rakhetra è esplicitamente indicata come figlia di Chefren[7].

Tomba[modifica | modifica wikitesto]

Gli scavi della tomba di Rakhetra furono effettuati tra il 1934 e il 1935 da Selim Hassan. Inizialmente indicata come Tomba di Rekhit-Ra, in seguito le fu assegnata la sigla G 8530. Si tratta di una mastaba in pietra, situata nella zona centrale della grande necropoli di Giza.

La tomba ha un lungo passaggio che svolta a sinistra di 90 gradi e, tramite un ingresso, conduce a un passaggio più breve. Una brusca svolta a destra porta a una cappella; in un angolo di tale cappella fu ricavata una nicchia mentre, dall'altro lato, tra pilastri segnano il passaggio a una camera laterale, dove inizia un ulteriore passaggio terminante nella camera sepolcrale, con il sarcofago. Il sarcofago fu trovato vuoto. Sul coperchio si trovavano le ossa di una zampa di toro, mentre, oltre il sarcofago, c'erano ossa umane, forse appartenenti alla stessa Rakhetra. In una parete fu scavata una cavità destinata ai vasi canopi, i quali non furono tuttavia mai trovati[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dodson, Aidan and Hilton, Dyan. The Complete Royal Families of Ancient Egypt. Thames & Hudson. 2004. ISBN 0-500-05128-3. pp.52-3, 61.
  2. ^ Grajetzki, Ancient Egyptian Queens: A Hieroglyphic Dictionary, Golden House Publications, London, 2005, p 13-14. ISBN 978-0-9547218-9-3.
  3. ^ T. Schneider: Lexikon der Pharaonen, Artemis & Winkler Verlag (1997) ISBN 3-7608-1102-7.
  4. ^ Thomas Schneider: Lexikon der Pharaonen. Albatros, Düsseldorf 2002, ISBN 3-491-96053-3. pp.163-44.
  5. ^ Silke Roth: Die Königsmütter des Alten Ägypten von der Frühzeit bis zum Ende der 12. Dynastie. Harrassowitz, Wiesbaden 2001, ISBN 3-447-04368-7. p.397.
  6. ^ The Ancient Egyptian Ka, su touregypt.net. URL consultato l'8 dicembre 2016.
  7. ^ a b Hassan, Selim. Excavations at Gîza 6: 1934-1935. Parte 3: The Mastabas of the Sixth Season and their Description. Cairo: Government Press, 1950.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dodson, Aidan and Hilton, Dyan. The Complete Royal Families of Ancient Egypt. Thames & Hudson. 2004. ISBN 0-500-05128-3.
  • Silke Roth: Die Königsmütter des Alten Ägypten von der Frühzeit bis zum Ende der 12. Dynastie. Harrassowitz, Wiesbaden 2001, ISBN 3-447-04368-7.