Prisma di Porro

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Doppio prisma di Porro

Il prisma di Porro, dal nome dell'ideatore accademico italiano Ignazio Porro (1801 – 1875), è un sistema di riflessione della luce, costituito di base da un singolo blocco di vetro ottico, lavorato e lucidato in modo specifico, che viene utilizzato generalmente in modo più pratico, economico ed efficace, rispetto ad un sistema a due specchi, i quali perderebbero luminosità e sarebbero da allineare in modo molto preciso.[1]

L'utilizzo più conosciuto di questa tipologia di prisma, è quello di un accoppiamento a due blocchi ortogonali (l'uno dall'altro - come nel disegno a fianco), con la funzione di raddrizzare completamente le immagini ottiche degli obiettivi (di cannocchiali e di binocoli prismatici), che naturalmente arrivano capovolte, speculate e invertite, dopo il passaggio attraverso la lente.[1]

Riflessione interna totale in prisma di Porro semplice

Le immagini che attraversano un singolo prisma di Porro (come in foto a fianco) appaiono speculate destra-sinistra, oppure capovolte sotto-sopra, a seconda della posizione del prisma rispetto all'orientamento dell'immagine.

Il prisma di Porro, nelle sue varie disposizioni, viene adoperato anche in altre apparecchiature ottiche, come in piccoli telescopi e su alcune fotocamere e videocamere digitali, ma anche in vari sistemi elettro-ottici (IR, Laser, lettori CD, ecc).

Altre derivazioni di questo prisma, sono la versione Porro-Abbe e Porro-Perger[2].

  1. ^ a b Prisma - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato il 12 giugno 2024.
  2. ^ Leica Geovid Specifiche (PDF), su leica-camera.com.