Giacomo Cavillier

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giacomo Cavillier

Giacomo Cavillier (Andria, 8 novembre 1969) è un archeologo ed egittologo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureato in Lettere Classiche (indirizzo archeologico, tesi in Egittologia), è specializzato in Archeologia Orientale (Egittologia e Vicino Oriente), specializzato in Archeologia Classica (Rilievo e Analisi Tecnica dei Monumenti Antichi) presso l'Università "La Sapienza" di Roma, PhD in Egittologia in ultimazione presso università straniera (UE), Post-specializzazione in corso presso università straniera (UE). È Archeologo di I fascia previsto dal D.M. 244 del 20 maggio 2019 del Ministero della Cultura.

Ufficiale Marina Militare - Guardia Costiera, presso la Sezione Storico-archeologica del Comando Generale delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera[1][2][3] e docente di "Tutela del Patrimonio Archeologico Sommerso e Costiero" presso l'Accademia Navale di Livorno.

Collaborazioni e specializzazioni[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1994 al 2001 è collaboratore scientifico del Museo Egizio di Torino (sotto il coordinamento di Enrichetta Leospo) e dal 2000 è collaboratore scientifico del Museo Archeologico Nazionale di Firenze (Museo Egizio); prende parte a varie missioni archeologiche in Egitto e Italia. Dal 2000 è membro dell’Egypt Exploration Society, della Société française d'égyptologie, dell'International Association of Egyptologists e dal 2007 è membro dell'International Association of Coptic Studies e collabora con musei ed istituti nazionali ed esteri e partecipa come relatore ai principali convegni e congressi di settore.

Nel periodo di formazione nel settore archeologico si è specializzato in architettura militare, rapporti tra Egitto e i popoli stranieri, Popoli del Mare - con particolare riferimento agli Shardana e nell'architettura e sviluppo della necropoli tebana in età ramesside, mentre nel settore filologico è specialista di testi ieratici della XX e XXI dinastia e in particolare delle origini dello ieratico anormale.

Nel campo dell'archeologia subacquea, dal 1994 al 2008 ha collaborato con lo STAS del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed anche per l'egittologia ha svolto studi nel campo della navigazione antica e delle strutture portuali[4][5].

Dal 2010 è direttore della missione archeologica italiana (progetti Butehamon e Kay) presso la necropoli di Tebe a Luxor; è a capo di vari progetti di ricerca in Italia e in Mediterraneo occidentale, fra cui il progetto "Shardana" in Corsica e Sardegna (dal 2014), il progetto "Shekelesh in Sicilia (dal 2020) e il progetto "Iside" in Sicilia e Sardegna (dal 2020).

Docenza e ricerca[modifica | modifica wikitesto]

Docente di Egittologia e Civiltà Copta (L-OR/02) presso varie sedi universitarie (fra cui l'università di Genova dal 2005 al 2009), musei ed istituzioni culturali varie e dal 2013 al 2016 ha tenuto corsi di Egittologia presso l'Università Internazionale Uninettuno di Roma, l'Università del Cairo, la Biblioteca d'Alessandria d'Egitto e l'Ufficio Culturale dell'Ambasciata d'Egitto a Roma; docente di civiltà orientali (Egittologia e Vicino Oriente) all'Università P. del Mediterraneo di Taranto (istituzione universitaria privata) e docente di Archeologia Subacquea presso l'Università di Bari (sede di Taranto) nel biennio 2006-2008.

Dal 2014 è docente di Civiltà Egizia e Museologia (con moduli didattici di Storia dell'Archeologia in Egitto e Nubia e di metodologia dell'indagine archeologica) all'Università del Cairo.

Dal 2021 è ricercatore (coll.esterno) al Dipartimento di Studi Mediterranei dell'Aegean University (Grecia) per lo studio delle antiche civiltà del Mediterraneo orientale;

È direttore del Centro Studi di Egittologia e Civiltà Copta "J.F.Champollion", presidente dell'Academia Aegyptica (Accademia Egizia) di Genova e direttore didattico dell'Unipmed di Taranto.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Il faraone guerriero: i sovrani del Nuovo Regno alla conquista dell'Asia, mito, strategia e archeologia, Tirrenia, Torino, 2001
  • Tuthmosi III: immagine e strategia di un condottiero, Tirrenia, Torino, 2003
  • La tutela del patrimonio archeologico sommerso, Tirrenia, Torino, 2005[6]
  • Gli shardana e l'Egitto ramesside, BAR n.1438, Archaeopress, Oxford, 2008
  • Introduzione allo studio dell'Antico Egitto, Nuova Editrice Apulia, Martina Franca, 2007
  • La battaglia di Qadesh, Tirrenia, Torino, 2007
  • Il migdol di Ramesse III a Medinet Habu, BAR n.1755, Archaeopress, Oxford, 2008[7]
  • Elementi di magia egizia, Nuova Editrice Apulia, Martina Franca, 2009
  • Sulle tracce di Champollion: viaggio nell'egittologia, Tirrenia, Torino, 2009
  • Egittologia: nozioni e appunti per un corso di base, Ananke, Torino, 2010
  • Ushabti di militari del Museo Egizio di Firenze, BAR n.S2032, Archaeopress, Oxford, 2009
  • (con AA.VV.), La culla di erodoto, Ananke, Torino, 2001
  • (con AA.VV.), Il carro e le armi del Museo Egizio di Firenze, Giunti, Firenze, 2002
  • Sulle tracce di Champollion: archeologia, sguardi ed esperienze nella valle del Nilo, Ananke, Torino, 2010
  • Corso di neoegiziano con elementi di scrittura ieratica, Ananke, Torino, 2012
  • Aegyptica I: l'Egitto di Champollion e Rosellini, Ananke, Torino, 2011
  • Aegyptica II: la Nubia, il Fayyum e le oasi, Ananke, Torino, 2012
  • Aegyptica III: ricerche nella valle del Nilo e Mediterraneo, Ananke, Torino, 2013
  • Aegyptica IV: Erodoto in Egitto, Ananke, Torino, 2014
  • Egiziano classico: elementi e nozioni di grammatica, Ananke, Torino, 2014; ristampa 2018
  • Appunti di viaggio nell'egittologia, Ananke, Torino, 2014
  • Aegyptica V: dal papiro al monumento, Ananke, Torino, 2015
  • Aegyptica VI: Butehamon: scriba reale della necropoli, volume primo, Kemet, Torino, 2016
  • Aegyptica VII: Sacerdoti, Templi e Dèi, Kemet Torino, 2016
  • Catalogo degli Ushabti del Museo Egizio di Firenze - Volume I (II Periodo Intermedio-Nuovo Regno), BAR 2828, Archaepress, Oxford 2016
  • Quaderni di Egittologia: Egiziano classico con elenco di segni e termini utili, Kemet, Torino, 2017
  • Catalogo degli Ushabti del Museo Egizio di Firenze - Volume II (Nuovo Regno), BAR 2872, Archaeopress, Oxford 2017
  • Quaderni di Egittologia: Testi Magico-rituali, Kemet, Torino, 2017
  • Quaderni di Egittologia: Corso di Ieratico: elementi e nozioni di base, Kemet, Torino, 2018
  • The Butehamon Project: Researches on a Royal Scribe in Theban Necropolis, Kemet, Torino, 2018
  • Shardana, Navigatori e Guerrieri nell'Egitto Ramesside: Fonti, Storia e Mito, Kemet, Torino, 2019
  • Aegyptica VIII: Lo Scriba, Il Manoscritto e il Monumento. Ricerche di Egittologia, Papirologia e Museologia, Kemet, Torino, 2019
  • Champollion in Egitto (1828-1829), Diario di una spedizione scientifica, Kemet, Torino, 2020
  • L'Ultima Dimora: l'Era della Rinascita e le Cachettes Reali tra Tanis e Tebe, Kemet, Torino, 2022
  • Il Sentiero di Iside: il culto isiaco tra Egitto tolemaico e Roma Imperiale, Kemet, Torino, 2023

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Reperti archeologici recuperati in mare dalla Guardia Costiera consegnati alla Procura della Repubblica di Cassino per una mostra permanente, su guardiacostiera.gov.it.
  2. ^ RTL 102 5 Hit Radio s.r.l, Viamare - Guardia Costiera: La tutela dei beni archeologici sommersi - RTL 102.5 Play, su rtl.it. URL consultato il 18 luglio 2023.
  3. ^ Le attività della Guardia Costiera per la tutela e la valorizzazione dei beni archeologici sommersi e costieri - Arte.Go.it, su Arte.Go: Mostre, Eventi, Corsi e Concorsi. URL consultato il 18 luglio 2023.
  4. ^ M. Cristina Guidotti, Lungo il Nilo e sul mare. La navigazione nell'Antico Egitto, su comune.firenze.it. URL consultato l'8 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2008).
  5. ^ M. Cristina Guidotti, Museo Archeologico Nazionale di Firenze - Mostra "Lungo il Nilo e sul mare. La navigazione nell'Antico Egitto", su archaeogate.org, Archaeogate. URL consultato il 17 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2012).
  6. ^ Recensione di "La tutela del patrimonio archeologico sommerso", su archeologiasubacquea.it, Archeologia Subacquea, 28 dicembre 2006. URL consultato l'8 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  7. ^ (EN) Catalogo (PDF), su oxbowbooks.com, Davis Brown Book Co.. URL consultato l'8 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2009).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN14996732 · ISNI (EN0000 0000 4556 7917 · SBN RMSV053102 · LCCN (ENn2002037043 · GND (DE1140037250 · BNF (FRcb144660065 (data) · J9U (ENHE987007457665405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2002037043